“La
Guerra degli Angeli” e il seguito “Eternità” sono i due romanzi che compongono
una serie urban fantasy-paranormal romance scritta da Heather Terrell. I due
romanzi sono strettamente collegati l’uno all’altro, tanto che dove finisce il
primo inizia il secondo.
ATTENZIONE!
La recensione potrebbe contenere degli spoiler sul romanzo; si ricorda inoltre
che è frutto del mio punto di vista e che non vuole ritenersi vincolante per
nessuno.
Prima
impressione
Il
primo romanzo, uscito in Italia come “La Guerra degli Angeli”, era intitolato
in origine “Fallen Angel”, mentre il seguito ha come titolo originale “Eternity:
a Fallen Angel Novel”.
Se
in effetti il primo titolo è abbastanza coerente... ma più con il secondo
romanzo che con il primo. Il titolo del secondo invece mi sembra a sua volta
non troppo coerente.
La trama
Il
primo giorno di scuola Ellie incontra – o meglio, rincontra – Michael, ragazzo
di poco più grande di lei, che ha già incontrato tre anni prima ma di cui non
si ricorda niente. Tra i due c’è attrazione fin da subito e, in occasione del
loro primo bacio, si rendono conto di avere qualcosa in comune: entrambi sono
attirati dal sangue.
I
due si convincono di essere dei vampiri ed Ellie inizia a fare ricerche... ma è
grazie ai suoi genitori che non è proprio così, scoprendo che i vampiri non
esistono, per come la gente li intende, ma che gli angeli caduti sono sempre
stati scambiati per vampiri. I genitori suoi e quelli di Michael, inoltre,
cercano di proteggerli dalla verità sulla loro identità: scoprirlo per loro
potrebbe essere molto pericoloso, in quanto la loro consapevolezza innescherà
lo scontro tra bene e male che metterà fine al mondo per come lo conosciamo...
Personaggi
Dare
una valutazione generale ai personaggi di questo romanzo è un po’ difficile. Alcuni
sono personaggi validi, altri invece lasciano un po’ desiderare.
ELLIE: è una
sedicenne comune, stranamente con i capelli neri come ogni protagonista di
urban fantasy (attendo con ansia una protagonista bionda, rossa o magari castana,
sarebbe un’innovazione non da poco), che si ritrova circondata da compagne di
scuola che corrispondono allo stereotipo della cheerleader crudele e spietata,
ma che fortunatamente non è una Mary Sue al cento per cento. Questo è un punto
a suo favore, ma forse l’unico, dato che non si evolve di una virgola nel corso
degli eventi.
MICHAEL: è un ragazzo
che si è appena trasferito in città e che Ellie incontra all’inizio dell’anno
scolastico; i due si erano però già conosciuti in Guatemala, in un progetto di
beneficienza a cui le rispettive famiglie avevano partecipato tre anni prima. Non
c’è molto da dire, se non che è, dall’inizio alla fine, di una piattezza
incredibile, al punto che si potrebbe etichettarlo come “l’uomo inutile”.
Aggiungo senza andare troppo oltre al fine di evitare spoiler, che nel ruolo
che gli viene assegnato da un certo personaggio sul finale del secondo romanzo,
non è credibile neanche per idea.
RUTH: è la migliore
amica di Ellie ed è a mio avviso un personaggio piuttosto incoerente. In un
primo momento (per tutta la metà del secondo romanzo) è una presenza
appiccicosa e invadente, al punto da arrabbiarsi con Ellie perché questa non le
ha detto che si è fermata due o tre volte a chiacchierare in corridoio, a
scuola, con un loro compagno di scuola, ma viene prontamente giustificata: è
normale che si comporti così, sua madre è morta di cancro e lei è apprensiva...
Come, prego? Una giustificazione più logica non c’era? A metà del primo romanzo
si trasforma come per magia, smette di essere la ragazza appiccicosa che era
prima e inizia a darsi da fare per aiutare l’amica, della quale ha scoperto da
sola il segreto.
MISSY e PIPER:
sono le due classiche ragazze che corrispondono allo stereotipo della
cheerleader, anche se non sembra che siano cheerleader. Sono entrambe bionde,
vanno in giro sempre l’una insieme all’altra, Missy è una ragazza crudele e
spietata, Piper è una ragazza completamente succube di Missy che si comporta in
modo crudele e spietato per poi pentirsene e che non ha un minimo di
personalità, dato che se ne va in giro con Missy senza un motivo ben preciso
anche dopo il loro scontro in occasione del ballo scolastico (che doveva essere
stato abbastanza acceso, dato che Ellie ha trovato Piper in corridoio che
perdeva sangue).
ZEKE: è il ragazzo
di Missy, ha un aspetto molto fascinoso e Ellie ha la tendenza a incontrarlo
ovunque senza una ragione ben precisa. Ma naturalmente la ragione ben precisa c’è,
per chi avesse ancora qualche dubbio...
DANIEL e HANNA:
i genitori di Ellie, seppure siano figure centrali per lo svolgimento del
romanzo, sono spesso lasciati da parte e sono poco caratterizzati. Di loro si
sa solo che partecipano a molte iniziative di beneficienza e che il padre è una
persona cordiale, mentre Hanna ogni tanto tende a incavolarsi... del resto in
certi momenti chiunque, eccetto un santo, lo farebbe. È comunque sorprendente
che Ellie abbia un padre, di solito le protagoniste di urban fantasy sono figlie
di vedove o di ragazze madri. È sorprendente anche che la madre, quando scopre
che la figlia frequenta un suo compagno di scuola, non si convinca magicamente
che lui è un delinquente soltanto vedendoli parlare davanti a casa. Ma credo che
dipenda dal mezzo di trasporto che usa: in genere nei romanzi/film/telefilm
americani i ragazzi che si presentano a casa della loro ragazza a bordo di una
moto vengono considerati dei delinquenti, mentre quelli che arrivano in auto si
risparmiano questa reputazione.
RAFE: compare magicamente
nel secondo romanzo, come collaboratore di un’iniziativa di beneficienza a cui
Ellie partecipa. Si capisce fin da subito che se è lì è lì per conoscere Ellie,
e infatti è colui che aiuterò Ellie e Michael a partecipare allo scontro tra
bene e male che segnerà la fine dei tempi.
Testo e
struttura: commenti
Il
romanzo è scritto molto bene, il testo fila liscio, la suddivisione in capitoli
è piuttosto sensata... ma la suddivisione in due volumi? Non direi. Il secondo
inizia esattamente dove finisce il primo, i primi capitoli riprendono pari pari
quello che succedeva nel capitolo finale del primo romanzo. Dunque,
considerando la lunghezza non eccessiva dei due libri, era sicuramente più
coerente farne uno unico, che sarebbe stato di lunghezza compresa tra le 500 e
le 550 pagine.
Inoltre
ci sono molte altre cose che non mi convincono, all’interno delle vicende
narrate, che andrei ad analizzare.
1)
Angeli o vampiri? Posso capire il voler fare qualcosa di originale, ma che si
mescolino gli angeli con i vampiri, mettendo in un calderone il fatto di essere
angeli (più o meno: è bastato prendere qualche nome dalla Bibbia e dire “sì,
tanto sono angeli” e puntualmente sono diventati angeli) con il nutrirsi, in
qualche modo, di sangue... beh, mi sembra una scelta un po’ innaturale, e la
spiegazione “sì, ma tanto è fantasy” non mi convince.
2)
Per scoprire profezie basta che il primo venuto si metta a leggere la Bibbia? Nel
secondo romanzo Ellie e Michael si ritrovano a dover scoprire chi sono e a
comprendere quali siano i segnali dell’Apocalisse. Ingaggiano quindi Ruth per
fare queste ricerche, che loro non possono fare in prima persona. Dunque ecco
che Ruth scopre che la fine è vicina... e come lo scopre? Nientemeno che
mettendosi a leggere la Bibbia e ritrovandosi magicamente tutto (comprese le
congetture corrette) sotto il naso! Ma dato che per scoprire questi misteri
bastava soltanto leggere la Bibbia, Ellie e Michael non erano in grado di farlo
da soli? Ma forse Ellie non aveva mai sentito parlare della Bibbia, a quanto si
evince nel primo romanzo in cui si scopre che in sedici anni non ha mai sentito
parlare nemmeno una sola volta del Diluvio Universale e di Noè.
3)
Gelosie varie nel bel mezzo dell’Apocalisse? Il mondo sta per finire e che cosa
succede? Beh, in primo luogo Ellie si ingelosisce perché nel bel mezzo di una
partita di football americano Michael si mette a parlare con tre ragazze,
peraltro loro compagne di scuola. Poi, addirittura mentre stanno combattendo
contro gli angeli caduti, Michael ha come principale pensiero il fatto che
Ellie possa avere provato, per qualche istante, attrazione nei confronti di
Rafe! A proposito, mi sembra abbastanza inspiegabile anche il fatto che Rafe
sia innamorato di Ellie, ma dal momento che questo occupa tipo mezza pagina
direi di non soffermarmi troppo.
4)
Dando al co-protagonista il nome Michael, la Terrell voleva cercare di sviarci
(dato che il nome di buona parte dei personaggi sembra avere un significato) sulla
sua vera identità o pensava che le nostre conoscenze bibliche fossero
paragonabili a quelle di Ellie (che non aveva mai sentito parlare del Diluvio universale,
il che è anche abbastanza discordante con il fatto che si scopra essere
appassionata di arte, dal momento che è stato rappresentato da numerosi
artisti)? Alla fine, quando ho scoperto che il nome di Michael non aveva un
significato ben preciso, ma che a quanto pareva era stato messo così, a caso,
ci sono anche rimasta male.
5)
Piper, Missy e la prof di letteratura... Non hanno alcuno scopo nel romanzo,
anche se devo ammettere che avevo sospettato a lungo che Missy si rivelasse
essere l’Anticristo e che quindi la sua presenza fosse giustificata. Credo comunque
che la Terrell abbia dato a questi personaggi troppo spazio, scegliendo magari
di andare troppo velocemente su altre cose.
6)
Ma... cosa succede nel finale? La profezia si compie, Ellie e Michael si
dichiarano il loro amore, un altro personaggio sta in disparte a reggere la
candela... e tutti gli altri che fine hanno fatto? Stranamente, però, il fatto
di non sapere non mi turba: erano personaggi che colpivano talmente poco che
posso tranquillamente non saperlo.
7)
Perché il 2012? Possibile che questa dannata fine del mondo Maya debba essere
citata ovunque? Aggiungo inoltre una cosa: dato che tra le sette calamità (terremoti,
carestie, epidemie, crisi economica, guerre, persecuzione dei cristiani, guida
da parte dell’anticristo) si verificheranno nel corso del tempo soltanto
terremoti, carestie ed epidemie, ma dalla crisi economica in poi non si
verifica niente la Terrell avrebbe fatto meglio ad ambientare il suo romanzo in
un’altra epoca che magari non fosse il 1929 o il 1973, possibilmente (a scanso
di equivoci: il romanzo è uscito prima del 2012, ma la crisi economica globale che
stiamo attraversando adesso è in atto ormai da quattro-cinque anni).
In
ogni caso qualche lato positivo l’ho trovato, anche se devo ammettere che i
lati positivi solo molto minori di quelli negativi: ho trovato abbastanza
emozionante la parte conclusiva del primo romanzo (incontro con un certo
professore – per quanto io abbia trovato abbastanza banale il modo in cui Ellie
scopre della sua esistenza) e mi è sembrata un’intuizione geniale quello che
accade a un certo punto del secondo romanzo (per non spoilerare troppo, dico
soltanto che riguarda la Cappella Sistina).
Valutazione: 2.5/5
Alla
fine 3 stelline su 5 gliele volevo anche dare, ma non ne ero convinta a pieno. Può
essere una lettura piacevole, sì... ma credo che ci possa essere anche qualcosa
di molto migliore, anche rimanendo sempre nell’urban fantasy o paranormal
romance: magari qualcosa in cui i vampiri sono vampiri o gli angeli sono angeli,
in modo da evitare confusione. Vi consiglio di leggerlo? Sinceramente, se avete
la possibilità di leggere qualcosa di meglio, no.