Come avevo già anticipato ho alcune letture arretrate a
proposito delle quali credo sia opportuno scrivere qualche post.
Partiamo dalla serie “My Land” (una trilogia young adult a metà tra il thriller paranormale e l'urban fantasy), di Elena P. Melodia, che
se non vado errata è uscita tra il 2010 e il 2011. L’ho letta nell’ultimo mese
e ora sono pronta per parlarvene.
Prima impressione
La serie “My Land” si compone di tre romanzi:
1. Buio;
2. Ombra;
3. Luce.
Devo dire che inizialmente il titolo non mi diceva
nulla... ma alla fine si scopre il perché la serie abbia proprio questo titolo.
La trama
Alma è una ragazza un po’ troppo snob, vista dalle sue nuove
amiche (Seline, la patita dello shopping; Naomi, la ragazza tranquilla ma
solare; Agatha, la ragazza taciturna che sembra nascondere molti cadaveri in
cantina) come una leader, che non ci tiene a far sapere di provenire da una
famiglia di ceto sociale medio-basso composta dalla madre, infermiera, dal
fratello che si ritiene un vero riBBBBelle
perché si veste in modo strano, è sempre imbronciato e tratta male chiunque
(venendo considerato mezzo matto XD) e dalla sorella minore Lina, che non parla
da quando ha subito un forte trauma.
La vita di Alma cambia improvvisamente in due modi, quasi
contemporaneamente: per quello che succede ai suoi amici e per quello che
succede dentro di lei... e fuori.
Dal punto di vista degli amici, Seline inizia a soffrire
di problemi psicologici piuttosto seri dopo che il loro compagno di scuola Adam
l’ha ripresa mentre era seminuda negli spogliatoi e ha diffuso il video. Le quattro
ragazze decidono di vendicarsi aggredendo Adam, e Alma rimane piuttosto
sconvolta da Agatha, che sembra quasi volerlo uccidere (Adam, terrorizzato da
Agatha, in seguito si auto-accuserà di un incendio appiccato a scuola da lei
stessa, perché teme ritorsioni da parte della ragazza). A questo si aggiunge
che Naomi viene stuprata da un gruppo di satanisti, dopo essere stata adescata
da uno di loro.
Nel privato, invece, dopo avere acquistato un quaderno
dalla copertina viola, Seline inizia a scrivere, del tutto inconsapevolmente,
nel cuore della notte quello che sogna: sogna efferati delitti, che puntualmente
si trasformano in realtà, e addirittura arriva al punto di sentirsi spinta da
una forza sconosciuta ad assassinare il proprio fratello. Terrorizzata da
quanto sta succedendo e dal fatto che uomini vestiti tutti uguali la inseguano
e sembrino svanire nel nulla se spinti in un corso d’acqua, Alma indaga sugli
omicidi, anche grazie all’aiuto del compagno di scuola Morgan, che ha un
comportamento piuttosto ambiguo e [ATTENZIONE!
da questo punto in poi ci sono spoiler grandi come una casa] che le
permette di conoscere quale sia la sua vera natura. Sia Alma sia Morgan,
infatti, sono figli del Leviatano, una creatura che vuole che il mondo sia
controllato dal male e che sfrutta le anime che non hanno mai avuto un corpo (i
“mai nati”) per commettere delitti, facendole rivivere, incapaci di provare
sentimenti, all’interno dei corpi riesumati di persone che si sono appena
suicidate e modificando i ricordi di altre persone per dar loro una famiglia,
che li dimenticherà non appena accetteranno la loro vera natura. Morgan fa
parte di un gruppo di “mai nati” ribelli, che hanno scelto di allontanarsi dal
male, e di cui anche Alma entra a far parte, pur sapendo che i “mai nati”
fedeli al male vogliono ucciderli, cosa che di fatto accade a Morgan, la cui
anima ritorna a My Land, il luogo in cui le anime che non hanno mai avuto un
corpo si trovano in attesa di essere mandate sulla Terra. Ad aiutare Alma non
ci saranno soltanto i “mai nati” ribelli, ma anche Adam (l’unico umano al quale
Alma rivela la verità), le amiche (compresa Agatha, finita prima in carcere e
poi in un ospedale psichiatrico per avere mummificato il corpo della zia per
non farne scoprire la morte per una grave malattia e di conseguenza non essere
affidata ai servizi sociali) e Cleo, una “mai nata” che stava dalla parte del
male finché, all’improvviso, il contatto con Lina non ha rimosso tutto ciò che
ricordava.
I personaggi
Alma si rivela, nel corso della serie, un personaggio innovativo
e mai banale. Diversamente da molte protagoniste di romanzi appartenenti allo
stesso genere, che aspettano di essere salvate miracolosamente dal ragazzo
belloccio di turno, lei agisce in prima persona e - anche grazie alla sua
incapacità di provare sentimenti - non si lascia mai andare a considerazioni
troppo languide e soprattutto, grazie al cielo, non passa tutto il proprio
tempo a pensare a quanto Morgan (che le piace e al quale rimane legata anche
dopo averlo perso) sia un figo. Soltanto all’inizio l’ho trovata un po’
stereotipata: mi è sembrata la classica ragazza bella e stronza ai quali tutti
corrono dietro nei film americani per adolescenti, che si diverte a maltrattare
i compagni di scuola. Per fortuna non è stata così.
Gli altri personaggi, almeno quelli principali, mi sono
sembrati ben caratterizzati e mai troppo banali o scontati: sono tutti
personaggi di cui, una volta completata la lettura del terzo romanzo, mi è
rimasta memoria.
Punti di
perplessità
Troppe sotto-trame: oltre alla storyline
principale, da un lato c’è la storia dello stupro di Naomi (che si rivela irrilevante
per la trama principale), dall’altro quella dell’incendio a scuola (anch’essa irrilevante)
e quella della mummificazione del corpo della zia di Agatha (che, di fatto,
serve prevalentemente per permettere di introdurre il personaggio di Cleo e
quello di suo fratello Rio). La mia impressione è che l’autrice sia stata un po’
troppo dispersiva, rischiando talvolta di allontanarsi da ciò che era il fulcro
della narrazione.
Punti non chiariti: sarà che io sono una persona
che vuole risposte ai propri dubbi, ma non ho capito perché Agatha abbia
appiccato l’incendio, chi sia davvero il Leviatano (è una creatura malvagia e
si serve dei propri figli per far trionfare il male... ma a parte questo? perché
ha scelto di farlo?), ma soprattutto quale potere abbia Lina e perché riesca a
ricordarsi di Alma quando quest’ultima è stata dimenticata da tutti (si dice più
o meno velatamente che Adam non la dimentica perché s’è innamorato del suo lato
umano, ma su Lina non si danno spiegazioni).
Finale troppo frettoloso: per i primi due romanzi
e per buona parte, Alma indaga sugli omicidi (arrivando anche a mettersi nei
guai con la legge) scoprendo che esiste un legame tra le vittime dei “mai nati”...
invece di lasciarle scoprire come stanno le cose a poco a poco, però, l’autrice
ha scelto di farle rivelare tutto, in un paio di pagine, da un’anima che Alma
incontra a My Land. Sarà che mi piace che i misteri siano svelati un passo alla
volta, invece di avere una soluzione su un piatto d’argento, ma avrei preferito
che questo punto in particolare fosse stato trattato diversamente.
Ma ovviamente ci
sono molti lati positivi...
Il primo che salta all’occhio è quello di non avere
ambientato la serie in una location esistente. Non che ci sia nulla di male in
questo, ma scegliere una località fittizia (chiamata “la Città”, in modo
generico) spesso può aiutare per non far sembrare il romanzo troppo
irrealistico.
Oltre a questo non posso fare a meno di notare come le
creature inventate dall’autrice siano originali e mai viste in altri romanzi
simili e che, seppure condannate dal proprio destino a comportarsi in un certo
modo, siano riuscite a riscattarsi e a prendere le loro decisioni.
Inoltre, cosa che non sempre accade negli urban fantasy,
è stata finalmente data più importanza al lato fantastico anziché a quello
sentimentale (la relazione che si sviluppa tra Alma e Adam nel terzo romanzo è
parte integrante della trama, e serve probabilmente a giustificare il fatto che
Alma scelga di confidarsi con lui, ma non prende mai il sopravvento su tutto il
resto).
È doveroso aggiungere anche che gli scontri tra le
fazioni, quella dei “mai nati” orientati al bene e quella dei “mai nati”
orientati al male, vengono sviluppati in maniera piuttosto originale e senza
proporre scene trite e ritrite.
Valutazione
finale: 4/5
È stata una serie molto emozionante, mai banale e
scontata. L’idea di base aveva un buon potenziale e a mio parere questa idea è
stata sviluppata nel migliore dei modi.