Richiesta della mia amica: “Ci guardiamo Shadowhunters?”
Io: “Mhm... magari prima mi leggo il libro, anche se
preferisco non iniziare serie ancora da concludere.”
La mia amica: “Ce lo vediamo domani?”
Io: “Mhm... va bene.”
Dunque non ho letto il romanzo di Cassandra Clare, anche
se ho intenzione di farlo, presto o tardi; anzi, vorrei leggere entrambe le
serie, “Le Origini” (tutti e tre i romanzi sono già usciti) e “The Mortal
Instruments” (ne sono usciti cinque, deve uscire l’ultimo nel 2014).
Per chi non sapesse cos’è “Shadowhunters”, si tratta di
una serie urban fantasy che si dice essere più movimentata rispetto a molte
altre, avere una protagonista che non è né una Mary Sue né una damigella in
pericolo e prevedere vari spargimenti di sangue.
Dovrebbe avere come personaggi un mix di Nephilim,
angeli, vampiri, licantropi e quant’altro, il che mi fa pensare a un bel po’ di
confusione, ma non fa nulla. D’altronde se sono riuscita a raccapezzarmi
leggendo “Breaking Dawn” dove c’erano millemila personaggi inutili, non ho
nulla contro la presenza di millemila personaggi che abbiano un’utilità.
Del primo romanzo, “Città d’ossa”, è uscito un film da
poco tempo. L’ho visto ieri, appunto. Non posso fare altro che dire che senza
avere letto il romanzo è un casino.
Quello che ho
capito della trama
È il compleanno di Clary, un’adolescente che vive con la
madre pittrice, e decide di festeggiare, dopo avere partecipato a un seminario
sulla poesia, di andare a festeggiare in discoteca con l’amico Simon, il
classico secchione con gli occhiali. Simon è il classico ragazzo che non ha la
minima voglia di fare qualunque cosa non sia studiare e, per far desistere
Clary, utilizza la solita scusa che suona tipo “tu in realtà non vuoi andarci
davvero, lo fai perché la gente ignorante e rozza ci va invece di stare davanti
al computer fino alle tre di notte”, ma che non viene minimamente considerato.
Nel locale in cui vanno Clary assiste a un omicidio che
nessuno sembra avere visto oltre a lei, e vede inoltre un ragazzo incappucciato
che si rivelerà essere un sosia tatuato di Lapo Elkann.
Altro problema: Clary inizia a disegnare roba strana di
cui non capisce il significato. Si evince da un dialogo tra la madre e il
fidanzato barbuto e peloso di quest’ultima, tale Luke, che le tengono nascosto
qualcosa. Clary chiede chiarimenti alla madre. Il loro dialogo è più o meno
così:
“Sai, mamma, ultimamente disegno roba strana.”
“Sì, ma dimmi, tu e Simon vi siete messi insieme?”
“Ma no, è come un fratello per me. Tornando alla roba
strana...”
“Tu consideri lui un fratello, lui non considera te una
sorella.”
“Va beh, ne parliamo un’altra volta.”
Le cose cambiano quando, mentre Clary è fuori casa,
giunge uno strano individuo mutaforma che devasta l’appartamento dandogli
fuoco, mentre la madre si avvelena per non dovergli rivelare informazioni e
viene portata via da sconosciuti. Nonostante una sorta di lupo si stia
aggirando per New York dando fuoco a un appartamento nessuno sembra notare
nulla di anomalo e Clary, allegra e beata, torna a casa nonostante la madre l’avesse
avvertita in precedenza, via telefono, di scappare. Aveva telefonato anche a
Simon, che si ritroverà irreparabilmente coinvolto. Non contenta, Clary tenta
di coinvolgere anche Dorotea, la vicina di casa, una cartomante di colore mezza
matta che tra parentesi mi ricorda vagamente Whoopi Goldberg in “Ghost”.
Arriva all’improvviso Jace, il sosia di Lapo Elkann di
cui sopra, che uccide il mutaforma(?), che avverte Clary: lei è una
Shadowhunter, ovvero una cacciatrice di demoni, e che potranno essere visti
solo attraverso un particolare tatuaggio chiamato “runa”, che le viene fatto. Simon
è perplesso...
“Mhm, senti, Lapohunter, sei sicuro che questa cosa
funzionerà?”
“Certo: se lei non fosse una Shadowhunter, la runa l’avrebbe
fatta morire.”
“Ah, capisco, tutto ciò mi fa molto piacere.”
E qui inizia la vera avventura (o disavventura degli
spettatori? ho questo dubbio...), infatti ritroviamo Luke (l’ammasso di pelo
che sta con la madre di Clary), che viene rapito e malmenato da dei complici
dell’uomo-lupo mutante, che parla di una certa coppa che la madre custodiva. Sostiene
anche che stava con lei solo per la coppa. Purtroppo non mi è bastato tutto il
film per capire se fosse vero o se stesse cercando di pararsi il culo.
Comunque Lapohunter, dopo avere condotto Clary nella “città
d’ossa” (dove sono sepolti gli shadowhunters morti, le cui ossa vengono
utilizzate dagli altri per acquisire forza o qualcosa del genere), averle fatto
conoscere gli altri Shadowhunters (mi ricordo una certa Isabel e un altro tizio
che sembrano avercela con Clary perché... non si sa bene perché) e averla
portata a un party di stregoni in cui Simon viene rapito dai vampiri che
vogliono attirare la ragazza per la coppa (NB. in seguito Simon viene liberato
dopo uno scontro Lapohunter & Clary vs. un centinaio di vampiri che si
vedono solo di sfuggita), le rivela che in quella coppia l’angelo Raziel versò
il proprio sangue e chi ne bevve divenne un mezzo-angelo e così tutti i suoi
discendenti, compreso un certo Valentine che ha rapito la madre di Clary e che
vuole la coppa per il potere che emana (dubbio: ma se il sangue di Raziel è già
stato bevuto, a cosa serve adesso la coppa?), che non si sa più dove sia.
Intanto, intorno alla metà del film, nasce del tenero tra
Clary e Jace. Simon la prende molto bene...
“Clary, io e te siamo sempre stati amici!”
“E allora?”
“Non è giusto che tu abbia un ragazzo e che a me nessuna
mi caghi!”
“E quindi?”
“E quindi io e te non siamo più amici. Adesso me ne torno
a casa. E comunque io ti amavo.”
Simon se ne va, mentre Lapohunter accusa Clary di non
dargli abbastanza importanza perché avrebbe potuto trascorrere gli ultimi due
minuti a pomiciare con lui piuttosto che a discutere con Simon.
A quel punto Clary, mentre riflette facendo penetrare una
tazza di camomilla dentro un quaderno, ha un’intuizione: la coppa è stata
tramutata nel disegno di una delle carte dei tarocchi di Dorotea. Lei e
Lapohunter corrono quindi a casa sua e sul tragitto Clary incrocia un tizio che
avverte Simon di averla incontrata. Quest’ultimo si precipita a casa sua,
giusto in tempo per salvare la vita a Clary e Lapohunter che rischiavano di
essere trucidati da Dorotea che a quanto pare era un demone/ era un vampiro/
era posseduta/ era... non so cosa. Uno degli shadowhunter grande amico di
Isabel rischia di morire nel frattempo, e non ho capito se alla fine sopravviva
o no.
Tornano comunque tutti nella città d’ossa dove Valentine
ha chiuso la madre di Clary in un’altra dimensione tramite un portale. Clary tenta
di salvarla e, per riuscirci, deve fronteggiare con l’aiuto di tutti gli altri
shadowhunter, un attacco di cornacchie(?) che si rivelano essere demoni, non
prima che Valentine le abbia rivelato che lei è sua figlia e abbia finto che
anche Lapohunter sia suo figlio perché... non si sa bene perché.
Alla fine salvano la madre, che finisce in ospedale
perché aveva tentato di avvelenarsi, Clary spinge Valentine dentro al portale,
Simon bada alla madre di Clary, mentre lei se ne va in giro in moto con Lapohunter
struggendosi perché lui che è l’amore della sua vita (ma da quanti giorni si
conoscono?) è anche il suo fratellastro.
Progetti per il
futuro: leggere il romanzo, sperando che quelli che lo reputano avvincente
abbiano miglior gusto rispetto a quelli che trovano avvincente il film. XD