Fandom: TWILIGHT
Genere: DEMENZIALE
Lettura consigliata a: CHI NON HA NIENTE DA FARE E PENSA DI NON INORRIDIRE DI FRONTE A UNA PARODIA DEL PRIMO CANTO DELLA DIVINA COMMEDIA
Curiosità random (di cui non importa niente a nessuno): L'HO SCRITTA ESATTAMENTE (GIORNO PIU', GIORNO MENO) UN ANNO FA
Nel mezzo del cammin d’eterna vita
Mi ritrovai per un oscuro orto
Ché la mia amata Bella era smarrita
E io non me n’ero nemmeno accorto,
Ma un cervo selvaggio dal sapore forte
Di cavolo bollito ben presto ebbi scorto;
Andò incontro a improvvisa morte,
Per via della sua vegetale natura,
seguivo una dieta tra le più contorte!
Pensai di andare a scuola, ma che rottura!,
Tant’è che pieno di sonno a quel punto
Pensai che ne avrei abbattute le mura.
Ma poi da Bella io fui raggiunto
Laddove terminava quella valle,
Il pensiero della scuola fu defunto;
Guardai dietro di lei, vidi alle sue spalle
Un lupo dal pelo scuro e rigoglioso,
Volevo star solo con lei, che pa**e!
Bella mi disse: “ma quanto sei stiloso!”
E mi guardò con aria appassionata,
al che divenni tutto sbrilluccicoso.
Guardai una lepre con aria affamata
E Bella con la sua aria da oca giuliva
Mi sembrò parecchio eccitata;
Ma intanto la lepre ecco che fuggiva
Come rappresentate della vegetazione,
Io non pensavo che rimanesse viva.
Poi provai una strana sensazione,
Stare con Bella su un’isola deserta,
Sarebbe stata una bella occupazione,
E forse, seppur la cosa non era certa,
Ci saremmo anche divertiti molto
Stando abbracciati sotto una coperta;
Stavo scrutando il suo dolce volto
E lei osservò: “Eduard, sei divino!”
Lasciando il lupo parecchio sconvolto.
Restammo immobili tutto il mattino,
Mentre brillavo come una stella
Poi mi passò davanti un felino
E invece di cucinarlo in padella
Lo dissanguai mentre miagolava
Facendo il figo davanti a Bella!
Intanto lei ancor mi contemplava,
Parve che per timidezza non chiedesse
Che io mi asciugassi subito la bava;
Ma poi, senza che lei me lo dicesse,
Le chiesi: “Se qui accanto a una betulla
Uno come me te lo proponesse,
Mentre la mia luce glitter ti trastulla
Accetteresti di fare ciò che si fa spesso
Se un uomo è solo con una fanciulla?”
Domandò lei: “intendi fare sesso?”
Mi sconvolsi: “dicevo giocare alla Play,
che messaggio distorto ti ho trasmesso?”
“Ma volentieri, anche subito”, disse lei,
Il mio ego ancor se ne compiace,
Io, i videogiochi, sempre li farei!
Esclamò il lupo: “non mi do pace,
Te lo proposi io, a poco a poco
E rifiutasti... Bella, non mi piace!”
La mia pelle glitter mise a fuoco
E mi osservò con un certo sconcerto
Mentre il bagliore diveniva fioco;
Disse: “di vampiri io sono esperto,
Bella, mia cara, non fidarti di lui”,
E lei rispose: “non lo farò di certo!”
Esclamai: “Bella, il tuo amore fui,
divorando gatti, leoni e leopardi,
mi dici che non credi in me, per cui?”
Intanto, scattai, mentre si faceva tardi,
Su un fagiano che osservai con gusto...
Che avesse sapore di radicchio e cardi?
Scordai la betulla, inciampai sul fusto,
Stramazzai esclamando “oh, porca tro*a!”
E decretai che il mondo era ingiusto.
Mi chiese il lupo: “perché ci dai noia
Invece di buttarti da un ponte?
Per me sarebbe una vera gioia!”
“Or sei tu quel Giacob con la sua fonte
Di bimbominchiate dette senza senso?”
Gli chiesi io che gli stavo di fronte,
“Tra gli altri poeti di tutti ho il consenso,
Di ogni bimbaminchia io ho l’amore
Che si fa giorno dopo giorno più denso!”
“Sì, ma sta scritto nelle note dell’autore
Che molti consensi anch’io colsi
E per il mio pelo folto questo è un onore,
Alla dolce Bella io tutti i vestiti tolsi
E non puoi dire che non fui saggio!”
Bella lo baciò e io mi sconvolsi
E dissanguai un cervo di passaggio;
Naturalmente quando Bella mi vide
Esclamò di gioia in modo selvaggio:
“Eduard, mi piacciono le tue sfide
Ai vegetali che incontri sulla via,
La tua dentatura ciascuno uccide!”
Lo diceva sempre anche mia zia,
Alle ragazze faccio venire voglia
E quindi, a questo punto, sia come sia,
Sono uno che a un’umana s’ammoglia,
Le conficcherò nel collo i miei denti
Mentre tremerà come una foglia;
Ella si ciberà di vegetali alimenti,
E io stavolta sarò davvero bravo
E metterò in atto i miei migliori intenti;
Un dì col camion dei pompieri giocavo
E morì nell’attesa la vergine Camilla
Chiedendomi perché non la guardavo;
Or condurrò Bella nella mia villa
E arderemo come fiamme dell’inferno,
Del suo sangue non resterà una stilla;
Di giorno, di notte, d’estate, d’inverno,
Per la stanza da letto mi farà da guida
E saremo felici stavolta in eterno!
Non lascerò mai che Bella m’irrida...
“Basta con questi vampiri deprimenti!”
Urlò lei, e io sbiancai tra le sue grida;
“Se te ne andrai, tutti saranno contenti,
Specie le ragazze stanche di trovarsi
Corteggiate da succhiasangue dementi!”
E mentre la guardavo dileguarsi
“Di uno come me non è degna”, mi dissi,
E poi lei e Giacob furono scomparsi.
Bella, ti aspettavi forse che io svenissi
Mentre scappavate veloci come schegge?
Io ti raggiunsi, sperando che mi capissi;
“Ma tutta questa storia non regge!”
Esclamò una scrittrice di fanfic stilose,
“A gay incalliti la mia penna vi elegge!”
Io non compresi il senso delle cose,
Poi disse lei “allora Giacob notasti,
E il tuo cuore per lui subito esplose,
Di quel lupo mannaro t’innamorasti
Diventando fragile come vetro,
insieme a lui presto ti allontanasti”
Allora Giacob me lo infilò nel didietro...
Milly ||| Scrittrice amatoriale ||| Adoratrice di Agatha Christie ||| Recensioni e impressioni su romanzi di vari generi (generalmente eccetto horror / fantasy medievaleggianti / Harmony / erotici) ||| Collezione delle mie Blog-novel ||| Non appartengo al clan "gli sfigati non sono quelli che leggono, ma quelli che non leggono": ciascuno si dedica alle attività di suo gusto, senza per questo essere uno sfigato...
sabato 19 ottobre 2013
La commedia del divino Eduardcallen
mercoledì 16 ottobre 2013
Recensione: "Buick 8" di Stephen King
“From a Buick 8”, tradotto in italiano semplicemente come
“Buick 8” è un romanzo di Stephen King pubblicato nel 2002, classificabile come
horror, genere nel quale l’autore ha ormai una pluridecennale esperienza.
Prima impressione
Ho deciso di prendere in prestito questo libro quando
l’ho visto nella biblioteca comunale del paese in cui abito. Tempo fa ne avevo
già sentito parlare da un amico che, da grande appassionato di auto, non se
l’era lasciato sfuggire. Me l’aveva consigliato, ma non essendo molto amante
dell’horror all’inizio ero un po’ riluttante. Leggendo la quarta di copertina,
però, mi sono convinta.
La trama
Una vecchia automobile comparsa misteriosamente in una
stazione di servizio viene presa in custodia presso la stazione di polizia
locale. È un’auto molto strana che, anzi, sembra non essere una “vera” auto.
Iniziano a capitare strani episodi e ben presto la vecchia Buick diviene un
segreto di cui è meglio che gli estranei non vengano a conoscenza, per evitare
di dover dare troppe spiegazioni.
Quando alla stazione di polizia giunge un giovane
tirocinante, figlio di un agente deceduto, che a suo tempo ebbe una forte
attrazione nei confronti della Buick, e inizia a fare domande, finalmente i
segreti iniziano a emergere. In particolare Sandy, il principale tra le voci
narranti, inizia a raccontare al ragazzo la storia della Buick: dal suo
bagagliaio escono strane creature (una volta uscì addirittura un umanoide), un
agente scomparve mentre era nei pressi del bagagliaio... insomma, sembra che l’auto
in realtà sia un portale tra due mondi e che l’attrazione magnetica che
esercita sia ancora pericolosa.
A metà tra il
thriller fantascientifico e l’horror
Pur essendo classificabile come horror, “Buick 8”
somiglia più a un mix di thriller e fantascienza. Diversamente dalla parte
degli horror, infatti, non contiene descrizioni molto macabre.
Personalmente apprezzo quest’ultimo dettaglio, così come
è plausibile che sia apprezzato da tutti i deboli di stomaco!
Struttura e
personaggi
Il romanzo è costituito da una lunga serie di flashback,
attraverso varie voci narranti. Talvolta la voce narrante rimane la stessa per
più capitoli, talvolta cambia. In particolare, superata la parte centrale, le
voci narranti si susseguono. È proprio quest’ultima, a mio parere, la pecca
principale del romanzo: mentre Sandy (voce narrante principale) e il giovane
stagista sono personaggi ben inquadrati, così come il padre di quest’ultimo e i
suoi vecchi colleghi, alcuni personaggi che in un primo momento sembrano di
contorno e poi divengono voci narranti sono più nomi che personaggi e di loro
tende a rimanere ben poco.
Le spiegazioni che
non ci sono...
A conti fatti non scopriamo né da dove venga la Buick, né
che fine abbia fatto l’uomo incappucciato che l’ha portata alla stazione di
servizio, né come funzioni il portale, né dove conduca.
Abbiamo un solo dettaglio: l’auto continua a ripararsi da
sola per tutta la sua “vita” e, quando smette di farlo, è prossima alla morte.
L’autore lascia intendere che ci sono misteri che nessuno può risolvere. Devo
dire che non ho apprezzato particolarmente questo escamotage: credo che, se
anche i protagonisti non possono sempre scoprire tutto, ai lettori dovrebbe
essere concesso, magari con un epilogo narrato con un differente punto di vista,
che possa sciogliere i molti dubbi che i lettori continueranno ad avere.
Valutazione
finale: 4/5
Lo ritengo un ottimo lavoro, anche se certi dettagli, di
cui ho già detto, non mi hanno convinta al cento per cento.
Si tratta di un romanzo che può essere apprezzato sia da
chi ama l’horror sia da chi non lo ama particolarmente. Mi sento di
consigliarlo a chiunque ami la lettura.
Recensione scritta per il Corriere della Notte #11 del forum Scrittori della Notte.
martedì 15 ottobre 2013
RECENSIONE: "Le cattive ragazze non muoiono mai" di Katie Alender
Katie Alender è l’autrice della serie paranormal thriller
young adult “Bad Girls Don’t Die”, composta da tre romanzi di cui soltanto uno
già uscito in Italia. Si tratta di “Le Cattive Ragazze Non Muoiono Mai”, che
potrebbe essere tranquillamente un romanzo autoconclusivo.
La serie:
1) Bad Girls Don’t Die
2) As Dead As It Gets
3) From Bad To Cursed
Il primo romanzo è uscito negli Stati Uniti nel 2009 e la
serie risulta attualmente conclusa.
Prima impressione
La copertina italiana non colpisce particolarmente e non
dà alcuna indicazione su che cosa il lettore possa scoprire tra le pagine.
Potrebbe passare inosservata e questo sicuramente non rende onore al romanzo.
Quella che appare nell’immagine di copertina vuole essere
una rappresentazione - almeno così si può intuire - di Kasey, sorella
tredicenne della protagonista quindicenne Alexis.
Trama
Alexis ha 15 anni, è appassionata di fotografia e ha seri
problemi nel relazionarsi con le persone che ha intorno. Il rapporto con i
genitori è teso quando non è inesistente e anche a scuola ha non poche
difficoltà: odia a priori chiunque, ritenendo che tutti siano degli snob, e
trascorre spesso il proprio tempo con un gruppo di emarginati che si trovano in
questa condizione più per scelta personale che per scelta di quelli da cui si
sentono snobbati. L’unica persona con cui Alexis sembra in grado di
relazionarsi abbastanza agevolmente è la sorella minore Kasey. Ma Kasey inizia
a comportarsi in modo strano: ha amnesie, la sua voce a volte risulta diversa,
i suoi occhi sembrano cambiare colore, ma soprattutto diventa sempre più
aggressiva, violenta e pericolosa.
In concomitanza con il cambiamento improvviso di Kasey,
Alexis inizia ad avvertire in casa strane presenze. Con l’aiuto di Megan, una
compagna di scuola “snob”, appassionata di paranormale, inizia a fare ricerche,
dal momento che entrambe sospettano che Kasey sia posseduta. Kasey, infatti,
inizia a raccontare, nei rari momenti di lucidità, di avere stretto amicizia
con un fantasma, che le dà degli ordini...
Quando il thriller
e l’urban fantasy si fondono...
La letteratura urban fantasy per adolescenti, specie
quella destinata a un pubblico di ragazze, negli ultimi anni ha avuto un boom
soprattutto nel sottogenere del paranormal romance. La serie di Katie Alender,
o quantomeno il primo romanzo, si discosta parecchio da questo sottogenere e,
seppure sia citato un coinvolgimento sentimentale da parte di Alexis nei
confronti di un compagno di scuola, questo non è sicuramente il fulcro della
trama e il ragazzo in questione rimane per tutto il tempo un personaggio
secondario, che viene suo malgrado, nel finale, coinvolto dagli eventi che
travolgono la protagonista, la sua famiglia e Megan.
L’accostamento urban fantasy e thriller risulta in questo
contesto molto azzeccato: l’autrice è riuscita a creare un clima di suspense
che può risultare molto intrigante. Inoltre, in un panorama in cui molti
romanzi si rivelano simili l’uno all’altro, riesce a differenziarsi parecchio.
I personaggi e le
interazioni tra personaggi
Personalmente sono rimasta colpita abbastanza
positivamente dai personaggi. Alexis non è la classica ragazza con la
personalità di un’ameba che trascorre il proprio tempo a piangersi addosso. E
non è nemmeno la ragazza che viene adorata da tutti senza una ragione ben
precisa. No, ci ritroviamo piuttosto di fronte a una quindicenne che vive una
fase piuttosto delicata della propria crescita, che la porta a estraniarsi da
tutto e da tutti.
Vengono inoltre eliminati gli stereotipi tipici della
letteratura per ragazze adolescenti, dove i buoni sono ragazzi belli e ricchi e
ragazze bruttine di ceto medio-basso, dove i cattivi sono ragazze belle e
ricche e dove i ragazzi di aspetto nella norma o poco piacevole sono
insignificanti per la trama. In questo romanzo la distinzione tra apparenti
snob e apparenti emarginati c’è, ma nessuna delle due categorie viene bollata -
se non, inizialmente, da una protagonista immatura che col tempo si evolve - a
priori come sbagliata o come giusta. Le relazioni tra membri di un “gruppo” e
membri dell’altro esistono, come viene dimostrato ad esempio dall’amicizia
nascente tra la protagonista e Megan, che perdurerà fino al termine del
romanzo.
Non ci sono inoltre classici ragazzi belli e tenebrosi
che in genere popolano le pagine degli urban fantasy... anche perché, di fatto,
i personaggi principali sono quasi esclusivamente ragazze.
Testo e struttura
Il romanzo è suddiviso in capitoli e questa suddivisione
mi è parsa sensata. Il testo, almeno nella sua traduzione italiana, è fluido e
scorrevole e la lettura è piuttosto semplice.
Il finale è autoconclusivo, o almeno così sembra. Il
fatto che siano stati pubblicati ben due seguiti lascia pensare, però, che non
sia così.
Valutazione
finale: 4/5
Non si tratterà di un capolavoro della letteratura, ma
indubbiamente per il genere e per il pubblico a cui è destinato si tratta di un
buon prodotto.
Lo consiglio agli amanti del thriller e del paranormale,
non necessariamente adolescenti. A mio avviso può essere letto e apprezzato
anche da lettori adulti.
Recensione scritta per il Corriere della Notte #11 del forum Scrittori della Notte.
Recensione scritta per il Corriere della Notte #11 del forum Scrittori della Notte.
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