sabato 18 ottobre 2014

RECENSIONE: "Ogni giorno" di David Levithan

"Ogni giorno", titolo originale "Every Day" è un romanzo urban fantasy di David Levithan pubblicato nel 2012, che mi è capitato davanti per caso quando l'ho visto, un po' di tempo fa, su uno scaffale della biblioteca del mio paese. E' arrivato in Italia nel 2013 e non ne avevo mai sentito parlare. Ho letto la trama e mi è sembrata interessante. Credo di avere fatto bene a leggerlo.

LA TRAMA
A. non ha un corpo: ogni giorno si risveglia dentro una persona diversa, da 16 anni, ovvero da quando è venuto alla luce. Ogni giorno entra nel corpo di qualcuno, sia un ragazzo sia una ragazza, che ha la sua stessa età. Nulla è mai cambiato, da un giorno all'altro, almeno finché non entra nel corpo del 16enne sbruffone Justin e s'innamora della ragazza di quest'ultimo, Rihannon.
Nonostante passi con lei solo una giornata, capisce di non poter vivere senza di lei e decide di rivederla, anche se gli sarà difficile farsi riconoscere visto che dovrà apparirle in corpi molto diversi. Eppure Rihannon sembra avere notato qualcosa di diverso in Justin, il giorno in cui A. ha preso possesso del suo corpo. A. e Rihannon si rivedono: lui ha di volta in volta altri corpi, eppure Rihannon riesce a credere alla sua storia.
Modificare le vite delle persone che lo ospitano nel proprio corpo, però, ha i suoi lati negativi: Nathan, uno dei ragazzi a cui A. ha "preso in prestito" il corpo, si lancia al suo "inseguimento" grazie all'indirizzo email di A., di cui ha conservato traccia, e questo causerà non pochi problemi ad A...

PUNTI DI FORZA:
- la trama è a mio parere molto originale e le tematiche trattate sono parecchio diverse rispetto a quelle che si trovano spesso nei romanzi urban fantasy dedicati a un pubblico adolescente;
- è uno young adult narrato da un punto di vista maschile (o meglio, A. sostiene di non essere né maschio né femmina, ma appare più come un personaggio maschile che femminile) e quindi ci risparmiamo molte saghe mentali da ragazzina follemente innamorata;
- nel finale nessuno vuole farci credere che le relazioni impossibili siano in qualche modo possibili e il finale, pur non essendo un happy ending convenzionale, può essere visto quasi come un happy ending in quanto A. riesce finalmente a ricominciare la propria "vita".

PUNTI DI DEBOLEZZA:
- la vita sentimentale degli adolescenti nei cui corpi entra A. è a mio parere poco credibile: a 16 anni sono praticamente tutti fidanzati a parte i disadattati sociali, inoltre la percentuale di gay e di lesbiche dichiarati è di gran lunga superiore alla media;
- certe volte ci sono personaggi un po' stereotipati, con i tipici stereotipi da teen drama americano (es: la vamp boriosa che tratta male chiunque, l'obeso che nessuno considera, i ragazzini spacconi circondati da ragazze...);
- nessuno si degna di spiegarci che cosa sia esattamente A., scopriamo che ce ne sono altri come lui, ma non scopriamo assolutamente perché non abbia un corpo proprio ma entri giorno dopo giorno in quello degli altri.

Valutazione: 4/5
E' stata una lettura che ho apprezzato, che ha avuto lati positivi e lati negativi. In generale sono stata piuttosto interessata allo svolgersi degli eventi, anche se in certi momenti ho trovato la trama leggermente scontata.
Nonostante sia uno young adult, a mio parere potrebbe interessare anche a un pubblico di lettori più adulti.

giovedì 16 ottobre 2014

RECENSIONI: "Le cose che sai di me" di Clara Sanchez

"El cielo ha vuelto" in lingua originale è diventato "Le cose che sai di me" in italiano ed è un romanzo del 2013 di Clara Sanchez, di cui a suo tempo ho parlato, avendo recensito un paio di suoi romanzi. Questa è una lettura risalente alla scorsa settimana e il libro l'ho preso in prestito in biblioteca nel mio paese. Ho letto la quarta di copertina, mi è sembrato che potesse essere interessante e il libro è venuto a casa con me. Mi sono anche detta che prima di restituirlo avrei scritto una recensione... ed eccomi qui, pronta a deludere chi pensa che io abbia apprezzato profondamente questa lettura.

TRAMA
Patricia è una giovane modella, ha un lavoro che le piace, è spesso in giro per il mondo ma di tanto in tanto torna a casa dal marito pittore depresso.
Un giorno in aereo conosce una donna bizzarra, che la informa che qualcuno la vuole morta. L'aereo rischia di precipitare e solo in extremis la vita di tutti quanti viene risparmiata. Patricia rimane segnata da questo evento... ma forse non troppo. Successivamente iniziano a capitarle altri strani incidenti in cui spesso e volentieri rischia di morire, scopre che quel qualcuno che la vuole morta è vicino a lei e, con l'aiuto della pseudo-veggente dell'aereo, cerca di andare per esclusione, nella speranza di scoprire di chi si tratta per eliminare la minaccia.

FORMA E STRUTTURA
Il romanzo è narrato in prima persona e la suddivisione dei capitoli mi è sempre sembrata abbastanza coerente. Il testo mi è sembrato piuttosto scorrevole, almeno dal punto di vista della forma... e il fatto che non fossi invogliata a proseguire la lettura non dipende da questo.

PUNTI DEBOLI
Veniamo al punto dolente: seppure gli altri due romanzi della Sanchez mi fossero sembrati un po' lacunosi nella trama ma comunque molto coinvolgenti, non ritengo di poter dire lo stesso de "Le cose che sai di me". Perché? Beh, in primo luogo perché non si è rivelato per nulla in linea con le aspettative che avevo, dal punto di vista della trama: seppure la previsione della pseudo-veggente lasci intendere che un lato soprannaturale ci sia, mi aspettavo un vero e proprio thriller. La minaccia di morte, invece, deriva dal malocchio, o qualcosa del genere. Quelli che mettono in pericolo Patricia sono pedine su una scacchiera e non capiamo nemmeno come siano manovrate. Le spiegazioni lasciano desiderare.
Infine, il finale, a tarallucci e vino, anche se Patricia mi era sembrata tutto fuorché una da far finire le cose a tarallucci e vino.

Valutazione: 2,5/5
Potrà avere anche i suoi lati positivi, ma sinceramente non sono riuscita a coglierli. Tra i romanzi che ho letto di Clara Sanchez, sinceramente è quello che mi è piaciuto di meno.