Ho finalmente terminato la lettura della serie “Hush hush”
di Becca Fitzpatrick e ho pensato che fosse il caso di scriverne una recensione.
La serie si compone di quattro romanzi:
1) Hush Hush
(titolo italiano: Il bacio dell’angelo caduto)
2) Silence
(titolo italiano: Angeli nell’ombra)
3) Crescendo
(titolo italiano: Sulle ali di un angelo)
4) Finale
(titolo italiano: L’ultimo angelo)
Questa serie è stata pubblicata tra il 2010 e il 2012, l’ultimo
di questi romanzi è stato pubblicato in Italia soltanto due mesi fa ed è il
primo romanzo che ho letto in lingua originale (a scanso di equivoci, conosco l’inglese
anche per avere dovuto studiare su testi universitari in lingua originale;
quindi ho capito benissimo cosa succedeva nel romanzo).
Si ricorda che la
recensione è scritta sotto il mio personale punto di vista e che non ho
intenzione di influenzare nessuno.
NB. È possibile che siano presenti PICCOLI
SPOILER; ma ovviamente mi asterrò dallo svelare il finale dei romanzi.
PRIMA IMPRESSIONE
Le copertine di questi romanzi a mio parere sono molto
invitanti, da questo punto di vista non c’è niente di poco adeguato. Ciò che mi
lascia un po’ perplessa sono i titoli, e parlo di quelli inglesi (per quanto
riguarda quelli in italiano, specie il secondo, il terzo e il quarto in qualche
modo contengono spoiler sulla trama, ma ovviamente è impossibile capire, a chi
ancora non li ha letti, di che cosa si tratta). I titoli originali, infatti,
non mi sembrano così tanto connessi con la trama. Questo, comunque, è soltanto
un mio punto di vista e potrei essere io a non avere afferrato il concetto.
LA TRAMA IN BREVE
Nel primo romanzo Nora Grey è un’adolescente normalissima,
che conosce un nuovo compagno di scuola, Patch, presentato come un “bad boy”
che inizialmente le sta piuttosto antipatico, così come sembra essere parecchio
antipatico anche a Vee, la migliore amica di Nora, che preferirebbe che Nora
frequentasse un altro ragazzo che si rivelerà avere degli scheletri nell’armadio.
Più o meno a metà della trama, quando Nora inizia a
provare attrazione per Patch, si scopre (come se già non lo si fosse capito),
che lui è un angelo caduto. Gli furono infatti strappate le ali e venne
cacciato dal Paradiso per essersi innamorato di un’umana; e gli angeli caduti,
una volta esiliati sulla Terra, possono possedere per due settimane il corpo
del loro vassallo Nephilim (Nephilim = creature immortali dall’apparenza umana,
nati dall’unione tra angeli caduti e umani) in modo da provare sensazioni umane.
Il sogno di Patch è quello di diventare un umano... e ha un solo modo possibile
per riuscirci...
Se il primo romanzo è incentrato in prevalenza sulla
nascita di un’intesa tra Nora e Patch, nel secondo i due sono costretti dalle
circostanze a lasciarsi; qui entrerà in scena anche un nuovo personaggio,
Scott, un amico d’infanzia di Nora (che si rivelerà essere un Nephilim), che
lei cercherà di sedurre per fare ingelosire Patch, che al momento sembra avere
una relazione con Marcie, eterna rivale di Nora.
Il terzo e il quarto romanzo si riveleranno molto più
carichi di azione rispetto ai due precedenti: Nora sarà vittima di un
rapimento, oltre che di un altro evento che cambierà radicalmente la sua vita,
in preparazione allo scontro tra Nephilim e Angeli Caduti previsto per il
quarto romanzo... uno scontro in cui la stessa Nora si ritroverà personalmente
coinvolta, proprio malgrado, per un giuramento fatto al proprio padre naturale,
un Nephilim...
Specie gli ultimi tre romanzi sono un susseguirsi di
colpi di scena, in cui non è mai scontato chi siano gli alleati e chi i nemici;
e in cui Nora e Patch dovranno non solo gestire la loro relazione, ma qualcosa
che va molto al di là di loro come individui...
STRUTTURA E TESTO
I quattro romanzi hanno una lunghezza media di circa 350
pagine (più o meno), lunghezza che si rivela comunque necessaria per le vicende
che devono esservi narrate, in linea generale. Non è così per il primo romanzo,
in cui a mio parere l’inizio è troppo lento, con la comparsa già vista e
rivista di un nuovo compagno sbruffone che occupa a mio parere troppo spazio.
Vista la quantità di eventi da narrare è comprensibile la
suddivisione in quattro romanzi; anche se a mio parere la spaccatura tra il
secondo e il terzo romanzo è troppo
brusca. Di fatto il secondo e il terzo romanzo sono i più nettamente legati l’uno
all’altro e vi è una suspense forse eccessiva; nel mio caso non l’ho sentita
eccessivamente perché i romanzi li ho letti non prima di tre mesi fa, quando
erano stati pubblicati già da tempo, ma per chi avesse letto il secondo romanzo
al momento in cui è uscito e poi abbia aspettato mesi per il terzo... beh,
credo che qualche maledizione alla Fitzpatrick l’abbia lanciata!
I PERSONAGGI
I personaggi, a mio parere, in questo romanzo
costituiscono sia un punto di forza sia un punto di debolezza: un punto di
forza perché è intorno a loro che le vicende si costruiscono, un punto di
debolezza perché talvolta appaiono troppo
incoerenti con la descrizione che viene data di loro. Inoltre la Fitzpatrick mi
sembra focalizzarsi un po’ troppo sugli stereotipi da film americano.
Sei una ragazza ricca, fai la cheerleader e ti piace lo
shopping? Allora sarai per forza una stronza.
Sei bionda e rotondetta? Allora starai per forza tutto il
giorno a parlare di diete improbabili.
Sei un ragazzo e hai una moto? Allora sarai per forza
visto come un delinquente dalla madre della tua ragazza.
Entri in una sala da biliardo? Allora ti troverai per
forza a contatto con gente armata pronta ad accoltellare il primo venuto.
Hai un nome italiano? Allora la tua anziana vicina che
esce di casa in ciabatte e bigodini penserà che sei un mafioso. Mi complimento
con la Fitzpatrick, comunque, che nel quarto romanzo si è limitata a Italia =
mafia, senza eccedere con Italia = mafia, pizza e mandolino. È già un notevole
passo avanti!
Andiamo comunque ad analizzare almeno i principali
(compresi alcuni che avranno un ruolo maggiore a partire dal secondo romanzo).
NORA: protagonista assoluta, è una 16-17enne che
inizialmente sembra interessata di più allo studio che a tutto il resto,
compresi i ragazzi. Sembra anche molto scocciata dalla presenza di Patch,
divenuto suo compagno di banco per volontà di un professore, per il quale però
inizia a provare un’attrazione. Tutto sommato questa attrazione non è così
improvvisa e ci può anche stare, anche se come ho già detto non ho gradito
molto (è la cosa che ho gradito di meno) il modo in cui Patch viene fatto
entrare. La cosa che urta più i nervi di questa ragazza a mio parere è il suo
eccessivo egoismo: il suo ragazzo la evita perché rischia di finire all’inferno
se ha una relazione con un’umana (secondo romanzo)? E lei sempre lì a
lamentarsi come una casalinga disperata che impreca contro il marito che sta
stravaccato sul divano a dormire invece di portarla a ballare! L’unica persona
che può aiutare lei e Patch in certe circostanze è Dabria, l’ex di Patch? E lei
che cosa fa? Naturalmente non fa altro che lamentarsi per via della relazione
(peraltro platonica) che c’è stata tra i due! Per non parlare di quanto nel
secondo romanzo seduce Scott, giusto perché le va, mentre lui neanche le piace!
C’è da dire comunque che nel corso dei quattro romanzi il suo atteggiamento
inizia ad essere un po’ più maturo. Ma attenzione: UN PO’ più maturo non
significa che sono accaduti miracoli. C’è comunque un elemento molto positivo
da considerare: diversamente da altre protagoniste femminili questa Nora non
rimane lì a guardare per aria in attesa che il suo ragazzo intervenga; anzi,
spesso e volentieri si lamenta perché Patch, per tenerla lontana dai casini,
agisce al suo posto.
PATCH: l’autrice intendeva presentarcelo come un
vero bad boy... ma credo che abbia toppato! A parte il fatto che a un certo
punto costui si perde in qualche romanticheria di troppo mentre non ce ne
sarebbe il tempo (vedi quarto romanzo), non mi sembra che sia un personaggio
così negativo; non è certo quel criminale che la Fitzpatrick vuole farci
credere: magari non sarà stato perfetto come angelo, ma da una valutazione “umana”
non appare così negativo. Ma si sa, come i film ci insegnano in America basta
che un ragazzo che possiede una moto rivolga la parola ad una ragazza, per
essere bollato come un delinquente dalla madre della ragazza stessa!
VEE: la migliore amica di Nora è un personaggio a
mio parere abbastanza inutile per buona parte del tempo. Se ne sta sempre lì a
parlare di diete a base di frutta e a sindacare sui ragazzi che Nora dovrebbe
frequentare. Nel corso del quarto romanzo è meno presente... ma è proprio nel
quarto romanzo in cui ci sarà un colpo di scena che la riguarda.
LA SIGNORA GREY (chiedo scusa, ma non ricordo il
nome): questa donna non mi piace affatto; non solo è sempre impegnata per
lavoro e si occupa ben poco della figlia, ma sembra lamentarsi sempre delle
cose più improbabili. Per esempio fa prediche interminabili per i seguenti
motivi:
– ha visto sua figlia baciare Patch;
– aveva detto a sua figlia di tornare a casa alle dieci e
lei è rimasta fino alle dieci e cinque in cortile (visibile dall’interno della
casa) a parlare con Patch;
– varie ed eventuali, legate a fatti di dubbia importanza.
Quando però sua figlia scappa di casa nel cuore della
notte per motivi legati allo scontro tra Angeli Caduti e Nephilim, oppure sta
via da casa per giorni per lo stesso motivo, lei sembra avere le fette di
prosciutto davanti agli occhi e non accorgersi di niente.
MARCIE: l’eterna nemica di Nora, con la quale non
fa altro che insultarsi non appena si incrociano a scuola, e di conseguenza di
Vee (che non c’entra nulla, ma essendo amica di Nora viene presa in mezzo), è
uno dei personaggi più stereotipati. Per lei funziona l’assunzione ragazza
ricca = ragazza a cui piace indossare abiti costosi = cheerleader = stronza. Pur
non essendo ricca e non essendo amante né dello shopping né delle firme sono
rimasta abbastanza delusa da questa assunzione data per scontata.
Sono comunque rimasta positivamente colpita da due fatti
che la riguardano:
– le sue amiche non sono altrettanto stronze o se lo sono
se ne stanno per i fatti loro senza comparire;
– non è fidanzata con il ragazzo più bello e desiderabile
della scuola (peraltro non sembra esistere un ragazzo più bello e desiderabile
della scuola, altro notevole passo avanti).
SCOTT [personaggio presente soltanto a partire dal
secondo romanzo]: Nephilim, amico d’infanzia di Nora, viene descritto come bad
boy a sua volta... Di fatto mi sembra che si riveli essere tutt’altro che un
bad boy. La cosa più terribile che ha fatto nel corso dei tre romanzi in cui
compare è stata azzardarsi a pensare che, dopo averlo sedotto e averlo portato
in camera da letto, Nora volesse fare sesso con lui. Stranamente, pur essendo
descritto come un bad boy, nel secondo romanzo pare piacere molto alla madre di
Nora... sarà perché non ha una moto! Seppure rimanga sempre un po’ nascosto tra
le righe, nel quarto romanzo mi è piaciuto davvero molto, tanto che è diventato
il mio personaggio preferito.
RIXON: angelo caduto è il migliore amico di Patch
e nel secondo romanzo intreccia una relazione con Vee, che comunque avrà breve
durata. Fa una piccola apparizione nel primo romanzo, per poi avere un ruolo
abbastanza rilevante nel secondo; diversamente da Patch e da Scott questo mi è
sembrato fin da subito un vero bad boy, vista anche la sua propensione ad
andarsene in giro armato e ad aggredire chicchessia. Riserva comunque un colpo
di scena notevole (chi ha letto il secondo romanzo sa di cosa parlo) e sparisce
di scena... ma non definitivamente, dal momento che più avanti lo rivedremo.
DABRIA: angelo caduto di sesso femminile, ha avuto
una relazione con Patch in un passato non ben specificato; inizialmente vuole
eliminare Nora, mentre successivamente il suo ruolo cambia nel corso dei
romanzi (in particolare nel quarto). Nell’ultimo romanzo mi è piaciuta parecchio
e devo dire che dopo Scott è il mio secondo personaggio preferito.
Ci sono ovviamente altri personaggi, come ad esempio Hank
Millar (padre di Marcie), Dante Materazzi (Nephilim che apparirà nel quarto
romanzo – sì, è lui quello che viene paragonato a un mafioso dalla vicina di
casa dal look non esattamente elegante) e soprattutto il favoloso detective
Ecanus Basso (terzo nella lista dei miei personaggi preferiti) che sembra
sbucare fuori dal nulla nei momenti meno opportuni (e magari anche più
opportuni – vedi quarto romanzo)... Seppure questi personaggi siano importanti,
preferirei comunque non approfondirli, essendomi già concentrata su quelli
principali.
Valutazione:
3.5/5
A mio parere le vicende riescono ad essere travolgenti,
in particolare nel secondo e nel terzo romanzo, ma talvolta non partono nel
migliore dei modi (vedi inizio del primo romanzo). La trama è articolata, anche
se non è particolarmente complessa, una volta che si ha chiaro lo svolgersi
degli eventi, si riesce a collegare facilmente tutto. Rimangono comunque alcuni
punti che secondo me non sono stati chiariti molto bene (per esempio: ma se
ogni personaggio che incontriamo risulta essere un Nephilim, un angelo caduto o
un arcangelo... gli esseri umani in quel paese non ci sono?!), forse perché
erano secondari rispetto allo svolgersi delle vicende.
Aggiungo che il finale mi ha lasciato un pizzico di amarezza,
per la morte di un certo personaggio ma non solo. Non voglio spoilerare tanto,
ma se Pepper non avesse combinato casini come al solito in un certo momento
della trama del quarto romanzo, probabilmente ci sarebbe stato un finale più
positivo, senza il bisogno di spargimenti di sangue vari. Questo, comunque, è
un parere puramente personale.
Concludiamo. Vi consiglio di comprare questi romanzi, se
ancora non li avete letti? Mhm... credo che questo dipenda molto dai vostri
gusti, anche se non ho dubbi che una serie di questo tipo sia gradita
maggiormente da un pubblico femminile.
Comprare un libro non è comunque l’unico modo per
leggerlo legalmente: se trovate questi libri in biblioteca, ad esempio, vi consiglio
di prenderli in prestito, perché senza smentire quello che ho detto finora ho
trovato questi romanzi letture molto avvincenti, al punto tale che il quarto
romanzo, non avendolo ancora trovato in italiano, ho deciso di leggerlo in
lingua originale, perché desideravo sapere come sarebbe andata a finire.
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