Questa è la prima recensione che faccio, quindi non ho
idea di come andrà a finire. Il romanzo in questione è “Sekrets: le visioni di Megan”, scritto da Elizabeth Chandler. Pare
che questa autrice abbia scritto una serie di romanzi paranormal romance, ma al
momento attuale non ho letto niente di suo, eccetto questo romanzo.
Anche qui siamo sul paranormal romance / urban fantasy,
non proprio paranormal romance, ma il filone di appartenenza non è tanto
diverso.
ATTENZIONE: potrebbero esserci piccoli spoiler.
Si ricorda che la
recensione è realizzata sotto il mio punto di vista, che non vuole essere
vincolante per nessuno.
Prima impressione
Il titolo, sinceramente, mi ha fatto un po’ storcere il
naso. Più che di visioni nel romanzo si parla di qualcosa che preferisco non
citare per non rovinarvi troppo le sorprese, ma a parte questo è anche e
soprattutto il termine “Sekrets” a stonare, a mio parere. Se da un lato sono
disposta ad accettare un titolo in inglese, dall’altro non vedo il senso di
quella “K”.
Per quanto riguarda la copertina, che potete vedere qui
accanto, inoltre, sono alquanto dubbiosa. C’è una farfalla rossa, sopra un paio
di presunte ali da angelo. Ottima immagine, se non fosse che nel romanzo non si
parla né di farfalle né di angeli.
La trama in breve
Megan è un’adolescente che viene invitata dalla nonna a
trascorrere due settimane a casa sua, insieme a lei e al cugino. Potrebbe non
esserci niente di strano in tutto questo, se non fosse che Megan non ha mai
conosciuto la nonna e il cugino prima di allora e che, quando vi giunge, scopre
che la casa in cui i due vivono è identica a una casa che vedeva in sogno.
Fin dal suo arrivo si nota come sua nonna e suo cugino si
comportino in modo sfuggente con lei e come entrambi sembrino non essere
soddisfatti dalla sua presenza.
Non è tutto: quando Megan ha modo di incontrare l’ex
governante che lavorava a casa di sua nonna, scopre che ci sono dicerie sul
fatto che la casa sia infestata dal fantasma della sorella dell’anziana
signora, morta tragicamente all’età di soli sedici anni.
Come se questo non bastasse iniziano a verificarsi altri
fatti molto insoliti: prima di tutto alcuni oggetti (prima una Bibbia, poi un
orologio da muro e addirittura un quadro) iniziano a spostarsi in apparenza da
soli, e poi Megan inizia a fare sogni strani, a risvegliarsi in un luogo
diverso rispetto a quello dove si era addormentata (ritrovandosi nella stanza
della prozia deceduta sessant’anni prima, camera che le sembra di ricordare)
nonché addirittura a intravedere il fantasma nello specchio.
Tutto questo in un clima sempre più teso, in cui la nonna
sembra non ragionare e in cui, soltanto lentamente, almeno i rapporti con suo
cugino sembrano migliorare.
Per fortuna accanto a lei ci sono la sua nuova amica
Sophie (che pare essere molto ferrata su argomenti quali la reincarnazione, i
poteri extrasensoriali e le esperienze extracorporee), nonché l’anziana Lydia, una
donna alquanto bizzarra che legge le carte...
Struttura e testo
Il romanzo è piuttosto breve, suddiviso in diciotto
capitoli (di cui l’ultimo mi sembra più un epilogo), e in certi momenti mi
sembra che scorra un po’ troppo veloce.
Avrei forse gradito maggiormente se l’intreccio fosse
stato più sviluppato, con una trama maggiormente intricata; a mio parere il
romanzo non ne sarebbe stato appesantito troppo. Questo, però, è soltanto un
giudizio mio, magari la Chandler ha voluto di proposito realizzare una
narrazione snella.
Il punto debole, secondo me, è un po’ il primo capitolo,
che non conquista a pieno. C’è da dire, però, che con il trascorrere delle
pagine, il romanzo si fa avvincente.
I personaggi
MEGAN: la protagonista mi sembra un personaggio
ben costruito, non mi sembra particolarmente scontata – tranne nel momento in
cui, vedendo suo cugino per la prima volta, prova un’innata attrazione per lui;
cosa perdonabile, comunque, dal momento che questa attrazione avrà una
spiegazione. Per una volta ci ritroviamo con una ragazza che non si arrende di
fronte alla prima difficoltà e che sembra riuscire a convivere con delle
situazioni non esattamente alla sua portata. Forse è un po’ azzardato e
stereotipato il modo in cui si relazione con la scorbutica nonna all’inizio, ma
tutto sommato l’autrice riesce a non fare stonare troppo il suo comportamento.
HELEN: la nonna di Megan è un personaggio
piuttosto insolito, non si capisce molto bene a mio avviso come mai, pur non
volendo effettivamente avere a che fare con Megan (per motivi che saranno
spiegati nel finale) l’abbia invitata a casa sua. Inoltre, quando si scoprirà
che Megan e suo cugino Matt hanno un’identità non esattamente scontata, non si
sa bene come Helen sembri esserne al corrente. Questo mi ha lasciato davvero
perplessa, così come il suo comportamento nel finale: inizialmente non voleva
avere a che fare con la figlia (nonché madre adottiva di Megan) perché questa
aveva sposato un uomo di colore né con i nipoti perché, essendo stati tutti
quanti adottati, non erano davvero nipoti suoi, mentre nel finale sembra
cambiare idea, per via dei fatti che sono capitati. Ma in realtà, se è accaduto
qualcosa che può modificare la sua relazione con Megan, non è successo nulla, a
mio avviso, che possa in qualche modo condizionare i suoi rapporti con la madre
di Megan (personaggio che non appare mai nel romanzo).
MATT: il cugino di Megan è un personaggio che
viene presentato come scorbutico senza mai riuscire ad apparire antipatico;
quando la nonna inizia a dare di matto si capisce bene che, seppure non sia
entusiasta dall’idea di avere la cugina tra i piedi (più che altro per la
reazione che ha provocato nella nonna), non ce l’ha davvero con lei. Di fatto,
seppure abbia un ruolo abbastanza centrale nella vicenda, rimane comunque un po’
troppo in secondo piano?
SOPHIE: coetanea di Megan e Matt, interpreta un po’
la parte della ragazza che – analogamente a certe ragazze dei teen-drama
americani – fa un po’ la parte della “sfigata”, che viene esclusa dalle altre. Diversamente
dai teen-drama, però, vi è una ragione di questa spaccatura che viene a crearsi
tra lei e le coetanee: le altre sono ricche e trascorrono le ore libere dallo
studio in giro per i fatti loro, Sophie non lo è, deve aiutare la madre al
lavoro e a badare alle sorelle più piccole, perciò non ha molto tempo per il
divertimento; inoltre il fatto che Matt – il ragazzo che piace a tutte – sembri
preferire lei alle altre non la fa certo risultare simpatica alle altre ragazze
del luogo.
LYDIA: la donna che legge le carte non è uno dei
personaggi che appaiono più spesso, ma senza dubbio ha un ruolo veramente
centrale, specie sul finale. Diciamo che a mio parere non le viene dato il
dovuto spazio, in certi momenti. Forse la Chandler voleva sorprenderci sul
finale, dando importanza a un personaggio che ci era sempre sembrato poco più
di un’anziana donna un po’ bislacca?
Valutazione:
3/5
Se volete leggere un capolavoro letterario non ve lo
consiglio, è evidente che “Sekrets, le visioni di Megan” non lo è.
Qualora però vogliate trascorrere un paio d’ore prima di
andare a letto o se dovete fare un lungo viaggio su un mezzo pubblico, il mio
parere cambia: è una lettura che potrebbe non dispiacervi... e magari anche
coinvolgervi! con me l’ha fatto.
Per concludere: è un libro da comprare? Magari no, ma se
lo trovate in biblioteca vi suggerisco di prenderlo in prestito.
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