sabato 15 giugno 2013

Recensione: "La lista dei desideri dimenticati" di Robin Gold

Meglio tardi che mai... mi appresto proprio ora a recensire il romanzo “La lista dei desideri cancellati” di Robin Gold, libro che mi è stato regalato dalla stessa amica che mi regalò il libro “La collezionista di ricette segrete” che ho già recensito qualche tempo fa. Dico meglio tardi che mai perché è un regalo che mi ha fatto per la laurea, e che sono già passati circa sei mesi da allora.
Si ricorda che questa recensione è realizzata con il mio punto di vista e che non ho intenzione di influenzare nessuno.

Prima impressione
Il primo effetto che mi ha fatto questo romanzo quando ho letto la quarta di copertina? Sarò sincera: mi aspettavo un romanzo strappalacrime, cosa che mi ha fatto rimandare un po’ la lettura, perché di deprimermi proprio non ne avevo voglia. Non posso fare a meno, a posteriori, di realizzare che mi sono sbagliata.
Segnalo che il titolo originale era “One upon a list”, che suona bene in inglese, ma tradotto letteralmente avrebbe suonato da schifo, detta come va detta.

La trama in breve
Clara, perennemente depressa da quando è rimasta prematuramente vedova, si appresta a tornare a casa di sua madre in occasione della celebrazione della festa del Ringraziamento.
Proprio a casa di sua madre riceve un pacco postale: glielo ha spedito la sua maestra delle elementari, contiene un lavoro fatto quando aveva dieci anni, nel quale è inclusa una lista di desideri che si poneva di realizzare entro il suo 35esimo compleanno, in quanto credeva che fosse quella l’età massima che avrebbe potuto raggiungere, dal momento che suo padre aveva soltanto 35 anni quando morì a causa di un attacco di cuore.
Clara aveva ovviamente dimenticato quella lista di desideri, alcuni dei quali sono decisamente infantili. L’ultimo della lista è quello di riuscire a baciare il ragazzino che le piaceva all’epoca. È proprio incontrando quest’ultimo, ora ultratrentenne, in una bottega, che Clara istintivamente lo bacia, riuscendo a realizzare uno dei suoi desideri di un tempo. Quell’azione la fa sentire più viva di quanto avrebbe potuto immaginare e, spinta anche dal fratello, decide di realizzare tutti i suoi desideri entro il 35esimo compleanno, al quale mancano ormai pochi mesi.
Al suo fianco, a sostenerla in questa impresa, sono sempre presenti non solo suo fratello Leo, ma anche il suo amico d’infanzia Lincoln (anch’esso rimasto prematuramente vedovo).

Struttura, testo e personaggi: commenti
Il testo, scritto in terza persona, è sempre scorrevole, anche se ho avuto l’impressione che in certi momenti l’autrice pasticciasse un po’ con il punto di vista, che è pressoché sempre quello di Clara... a parte in certe occasioni in cui si passa ad altri personaggi. Questo, comunque, non dovrebbe essere un problema: è che io con certi dettagli ultimamente sono fissata!
La suddivisione dei capitoli, 36 in totale, tutti piuttosto brevi, mi sembra sempre ragionevole: non mi sono mai ritrovata, nel corso della lettura, a ritenere che qualche passaggio da un capitolo all’altro fosse poco coerente.
La trama, in generale, potrebbe sembrare abbastanza banale, ma l’autrice è riuscita a renderla interessante sia tramite l’ironia che utilizza sia grazie a una protagonista ben caratterizzata, che si evolve in maniera notevole nel corso del tempo.
È interessante anche il personaggio di Lincoln, mentre c’è da dire che gli altri fungono più da “contorno” piuttosto che essere veramente rilevanti per la trama. Quelli più importanti sono ovviamente i meglio caratterizzati, mentre l’autrice non si spinge molto in là con la caratterizzazione di quelli secondari, tranne che per poche eccezione. Approvo comunque il fatto che l’autrice non abbia appesantito la narrazione dando troppo spazio a personaggi non troppo connessi alle vicende.

Valutazione: 3/5
Ritengo che, nel complesso, questo romanzo sia stata una lettura piuttosto piacevole e scorrevole, dopo averlo iniziato e averne letto una cinquantina di pagine, per leggere le restanti circa 300 pagine ci ho messo poche ore senza mai trovarlo stancante.
Non sarà un capolavoro della letteratura ma, pur essendo un romanzo pressoché sconosciuto, a mio parere è sicuramente migliore di alcuni romanzi ben più celebri. Rimane però un punto a sfavore: mi sembra tutto abbastanza scontato e, fin dal primo momento in cui la protagonista si ritrova a interagire con Lincoln, si intuisce fin da subito dove si andrà a parare.


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