Scritto nel 1930, è il romanzo in cui fa il suo esordio
Miss Jane Marple, personaggio che compare in ben 12 romanzi di Agatha Christie:
1) La morte nel villaggio
2) C’è un cadavere in biblioteca
3) Il terrore viene per posta
4) Un delitto avrà luogo
5) Giochi di prestigio
6) Polvere negli occhi
7) Istantanea di un delitto
8) Assassinio allo specchio (tradotto anche col titolo:
Silenzio, si uccide)
9) Miss Marple nei Caraibi
10) Miss Marple al Bertram Hotel
11) Miss Marple: Nemesi
12) Addio, Miss Marple
Chi è Jane Marple?
Si tratta di una donna descritta come un’anziana zitella
(non è ben specificata l’età, da quello che ne deduco io dovrebbe essere sulla
settantina), con una spiccata propensione per una ristretta cerchia di
attività: coltivare orti, lavorare a maglia, preparare tè e... fare indagini su
delitti, grazie alla sua approfondita conoscenza della specie umana.
Passiamo ora alla recensione del primo romanzo in cui
questa insolita investigatrice fa il suo esordio, “La morte nel villaggio”.
La trama
Len Clement, prete di St. Mary Meadow viene chiamato dai
parenti di un uomo in punto di morte, distante dal paese, proprio mentre a casa
sua giunge lo scorbutico colonnello Protheroe, un uomo detestato da buona parte
dei suoi concittadini. Quando giunge a casa dell’uomo descritto come in punto
di morte scopre che non solo è vivo e vegeto, ma è in piena salute, mentre
quando rientra trova Protheroe morto: qualcuno gli ha sparato.
Non solo, c’è anche un’incongruenza: Protheroe è stato
ucciso mentre stava scrivendo un biglietto, con l’orario delle 18,20, per
comunicare che non poteva attendere oltre e che era intenzionato ad andarsene,
mentre l’orologio caduto a terra dalla scrivania alla quale era seduto,
probabilmente al momento del delitto, indica che questo è stato commesso alle
18,05.
Dell’omicidio viene accusato Lawrence Redding, giovane
ritrattista, del quale Lettice, la figlia adolescente del colonnello, è
innamorata, ma che ha una relazione proprio con la matrigna di Lettice, Anne.
La cosa più spettacolare, però, è che subito anche Anne
si dichiara colpevole dell’omicidio del marito, che si scopre avere ricevuto,
di recente, una visita da parte di una nuova arrivata a St. Mary Meadow, la
signora Lestrange, una che se ne sta sempre per i fatti suoi, che talvolta non
apre quando le suonano alla porta e che viene presa di mira dai pettegolezzi
locali.
Ma Jane Marple che bazzica sempre a casa di Clement in
quanto questa è sede di incontri con le pettegole del paese, che intorno all’ora
del delitto stava guardando uccelli col binocolo e “casualmente” si è ritrovata
a vedere Lawrence e Anne, non è convinta della colpevolezza dei due. Non solo,
si spinge a sostenere che secondo lei ben sette persone potrebbero essere
sospettate del delitto... e indubbiamente, sul finale, saprà svelare con una
notevole accuratezza, ricostruendo tutto grazie agli indizi sparsi tra le
pagine, come siano andati i fatti.
Considerazioni su
struttura, testo e personaggi
Il romanzo è narrato in prima persona, con il punto di
vista di Len Clement, naturalmente conoscente di Jane Marple. Conosco i romanzi
della Christie al punto tale da poter dire che è una scelta tutt’altro che
insolita quella di far narrare la vicenda a un personaggio connesso soltanto
marginalmente con le indagini, che però si improvvisa detective dilettante, e a
mio parere è molto azzeccata, in quanto coinvolge molto il lettore più di
quanto accadrebbe con un punto di vista esterno.
La narrazione scorre fluida, forse in certi tratti un po’
troppo semplice, e la lunghezza non eccessiva del romanzo è a mio parere in
linea con gli eventi narrati.
Per quanto riguarda i personaggi, alcuni sono
caratterizzati molto bene (la voce narrante è uno di questi, ma la migliore è
indubbiamente Jane Marple), mentre altri vengono relegati al ruolo di “comparse”.
Ma d’altronde un giallo classico è una sfida al lettore ed è anche grazie alle
comparse e agli intrighi minori in cui queste sono coinvolte che l’intreccio si
rivela più caotico rispetto a quanto sarebbe se non vi fossero eventi
secondari.
Valutazione: 3,5/5
Sono stata combattuta nel dare questa valutazione e se ho
optato per non dare un voto più alto a questo romanzo il motivo è il seguente:
l’avevo già letto anni fa, come molti romanzi della Christie, e nel rileggerlo
mi sono accorta di ricordare alcuni nomi e un dettaglio secondario, ma non mi
sono spinta oltre. Questo mi ha portata a pensare che sia un romanzo ottimo,
con un intrigo sorprendente, ma che non colpisca al punto tale da ricordarlo
nel lungo termine, diversamente da quanto accade per altri romanzi della stessa
autrice.
*impresso
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