giovedì 28 febbraio 2013

Recensione: “La Morte nel Villaggio”, Agatha Christie [Miss Marple #1]


Scritto nel 1930, è il romanzo in cui fa il suo esordio Miss Jane Marple, personaggio che compare in ben 12 romanzi di Agatha Christie:
1) La morte nel villaggio
2) C’è un cadavere in biblioteca
3) Il terrore viene per posta
4) Un delitto avrà luogo
5) Giochi di prestigio
6) Polvere negli occhi
7) Istantanea di un delitto
8) Assassinio allo specchio (tradotto anche col titolo: Silenzio, si uccide)
9) Miss Marple nei Caraibi
10) Miss Marple al Bertram Hotel
11) Miss Marple: Nemesi
12) Addio, Miss Marple

Chi è Jane Marple?
Si tratta di una donna descritta come un’anziana zitella (non è ben specificata l’età, da quello che ne deduco io dovrebbe essere sulla settantina), con una spiccata propensione per una ristretta cerchia di attività: coltivare orti, lavorare a maglia, preparare tè e... fare indagini su delitti, grazie alla sua approfondita conoscenza della specie umana.

Passiamo ora alla recensione del primo romanzo in cui questa insolita investigatrice fa il suo esordio, “La morte nel villaggio”.

La trama
Len Clement, prete di St. Mary Meadow viene chiamato dai parenti di un uomo in punto di morte, distante dal paese, proprio mentre a casa sua giunge lo scorbutico colonnello Protheroe, un uomo detestato da buona parte dei suoi concittadini. Quando giunge a casa dell’uomo descritto come in punto di morte scopre che non solo è vivo e vegeto, ma è in piena salute, mentre quando rientra trova Protheroe morto: qualcuno gli ha sparato.
Non solo, c’è anche un’incongruenza: Protheroe è stato ucciso mentre stava scrivendo un biglietto, con l’orario delle 18,20, per comunicare che non poteva attendere oltre e che era intenzionato ad andarsene, mentre l’orologio caduto a terra dalla scrivania alla quale era seduto, probabilmente al momento del delitto, indica che questo è stato commesso alle 18,05.
Dell’omicidio viene accusato Lawrence Redding, giovane ritrattista, del quale Lettice, la figlia adolescente del colonnello, è innamorata, ma che ha una relazione proprio con la matrigna di Lettice, Anne.
La cosa più spettacolare, però, è che subito anche Anne si dichiara colpevole dell’omicidio del marito, che si scopre avere ricevuto, di recente, una visita da parte di una nuova arrivata a St. Mary Meadow, la signora Lestrange, una che se ne sta sempre per i fatti suoi, che talvolta non apre quando le suonano alla porta e che viene presa di mira dai pettegolezzi locali.
Ma Jane Marple che bazzica sempre a casa di Clement in quanto questa è sede di incontri con le pettegole del paese, che intorno all’ora del delitto stava guardando uccelli col binocolo e “casualmente” si è ritrovata a vedere Lawrence e Anne, non è convinta della colpevolezza dei due. Non solo, si spinge a sostenere che secondo lei ben sette persone potrebbero essere sospettate del delitto... e indubbiamente, sul finale, saprà svelare con una notevole accuratezza, ricostruendo tutto grazie agli indizi sparsi tra le pagine, come siano andati i fatti.

Considerazioni su struttura, testo e personaggi
Il romanzo è narrato in prima persona, con il punto di vista di Len Clement, naturalmente conoscente di Jane Marple. Conosco i romanzi della Christie al punto tale da poter dire che è una scelta tutt’altro che insolita quella di far narrare la vicenda a un personaggio connesso soltanto marginalmente con le indagini, che però si improvvisa detective dilettante, e a mio parere è molto azzeccata, in quanto coinvolge molto il lettore più di quanto accadrebbe con un punto di vista esterno.
La narrazione scorre fluida, forse in certi tratti un po’ troppo semplice, e la lunghezza non eccessiva del romanzo è a mio parere in linea con gli eventi narrati.
Per quanto riguarda i personaggi, alcuni sono caratterizzati molto bene (la voce narrante è uno di questi, ma la migliore è indubbiamente Jane Marple), mentre altri vengono relegati al ruolo di “comparse”. Ma d’altronde un giallo classico è una sfida al lettore ed è anche grazie alle comparse e agli intrighi minori in cui queste sono coinvolte che l’intreccio si rivela più caotico rispetto a quanto sarebbe se non vi fossero eventi secondari.

Valutazione: 3,5/5
Sono stata combattuta nel dare questa valutazione e se ho optato per non dare un voto più alto a questo romanzo il motivo è il seguente: l’avevo già letto anni fa, come molti romanzi della Christie, e nel rileggerlo mi sono accorta di ricordare alcuni nomi e un dettaglio secondario, ma non mi sono spinta oltre. Questo mi ha portata a pensare che sia un romanzo ottimo, con un intrigo sorprendente, ma che non colpisca al punto tale da ricordarlo nel lungo termine, diversamente da quanto accade per altri romanzi della stessa autrice.

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