All’inizio
era una trilogia, negli Stati Uniti uscì negli anni ’90, ma da noi è arrivata
decisamente più tardi. Era composta da tre volumi, usciti poi anche in edizione
economica, tre romanzi in un volume solo:
1. L’amore che non muore;
2. Il potere dell’amore;
3. Anime gemelle;
che
saranno presi in considerazione da questa recensione. Avrebbe dovuto essere un
prodotto finito, ma inspiegabilmente, tra il 2011 e il 2012, la Chandler ha
deciso di continuare questa serie, con un’altra serie. Non l’ho ancora letta –
ma lo farò a breve, anche l’ultimo volume non ancora uscito in Italia – ma
dentro di me ho il sentore che gli altri tre romanzi (In fondo al cuore, L’amore e
l’odio e Sarà per sempre) possano
far crollare il mio parere su questa serie. Per il momento, però, non
pensiamoci e concentriamoci sui primi tre volumi, che mi hanno fatto notare
come questa autrice, sotto sotto, qualcosa di positivo, e anche molto, l’abbia
scritto. Magari non originalissimo, ma si è trattato comunque di una lettura
molto piacevole.
Prima impressione
Questo
è uno dei casi in cui mi era molto difficile avere una prima impressione. Dopo
avere letto “Le visioni di Megan” e “Innocenti bugie” ero un po’ riluttante,
vista la propensione della Chandler per scrivere romanzi molto simili l’uno
all’altro (a proposito, in “Innocenti bugie”, ho scoperto grazie alla lettura
di questa serie, la protagonista viene spaventata da gente che la trascina
sott’acqua; a Ivy capita lo stesso a una festa in piscina, quindi l’unico punto
un minimo originale di quel romanzo pare essere stato ripreso da un suo lavoro
precedente).
Inoltre
avevo sentito dire che questa serie era soltanto romantica, non c’era
nient’altro... mai un giudizio fu più sbagliato: “Baciata da un angelo” è un
thriller soprannaturale, in cui l’amore ha un ruolo fondamentale, ma c’è anche
suspense e azione. Purtroppo dalla quarta di copertina non lo si evince granché,
ma questo è un altro discorso... Dimenticavo: nemmeno dal titolo, che ricalca
quello inglese, si capisce dove l’autrice andrà a parare. L’aver pensato che
fosse una storia romantica, ma con del soprannaturale tanto per metterci
qualcosa che allungasse il brodo, è una delle ragioni per cui ho rimandato
questa lettura.
La trama
Ivy
e Tristan si conoscono al matrimonio della madre di lei, quando Tristan – che
lavora come cameriere al pranzo di nozze – viene raggiunto dal fratellino di
Ivy, Philip, piuttosto triste e annoiato, e cerca di fargli tornare il sorriso.
Finisce per rendersi ridicolo davanti a Ivy ma è proprio questo, come il fatto
che lui, grande appassionato di nuoto, le permetta di superare la sua paura
dell’acqua, a far sbocciare la passione tra i due. Intanto tutto il resto,
nella vita di Ivy, si sistema: la sua convivenza con il marito di sua madre,
Andrew, e soprattutto con Gregory, il figlio di quest’ultimo, che nel frattempo
perde la madre che si suicida, non era partita nel migliore dei modi, e seppure
lui sembri trattarla non proprio come una sorella, pur avendo una storia con
Suzanne, una delle migliori amiche di Ivy, ben presto la protagonista riesce a
tenere la situazione sotto controllo.
Poi
una sera, mentre Ivy e Tristan stanno andando a cena in un ristorante, hanno un
incidente stradale, in cui Tristan muore.
Mentre
Ivy sembra dimenticare la dinamica dell’incidente, Tristan rimane sulla Terra,
trasformato dalla morte nell’angelo custode di Ivy. Il suo compito è
proteggerla da chi, come si poteva intuire, ha sabotato la sua automobile per
farli uscire di strada. Se questa persona voleva uccidere lei, anziché lui,
potrebbe infatti riprovarci di nuovo... Tristan ha bisogno di mettersi in
contatto con lei, ma come gli rivela Lacey, sua nuova amica nelle sue stesse
condizioni, soltanto chi crede negli angeli può vedere gli angeli e Ivy, che
dopo l’incidente ha perso la fede, non può vederlo.
Mentre
la stessa Ivy inizia a sospettare che nella morte di Tristan ci sia qualcosa di
poco chiaro, si rende conto di essersi ritrovata, la sera in cui la madre di
Gregory si suicidò, di essere passata proprio lungo la strada in cui abitava,
per fare una consegna per conto del negozio per il quale lavora, e di avere
visto qualcosa che non doveva vedere... questa consapevolezza, automaticamente,
la mette più in pericolo di quanto già non fosse. Fortunatamente per lei
Tristan ha trovato il modo di comunicare con lei, anche se indirettamente,
grazie all’aiuto di Beth e Will, grandi amici di Ivy...
I personaggi
IVY: è una ragazza forse un po’
insicura, anche per colpa del contesto in cui è cresciuta, che a poco a poco
sembra acquisire sicurezza; di lei non mi è piaciuto tanto il fatto che si sia
rivelata un po’ troppo lunatica e che, quando lei stessa aveva precedentemente
litigato con Tristan perché lui non aveva le sue stesse convinzioni religiose,
successivamente se la prende con il fratellino per lo stesso motivo, nel primo
e nel secondo volume; si riprende abbondantemente nel terzo, quando tutti ormai
la credono pazza per vari motivi che preferisco non spoilerare.
TRISTAN: muore perché si trovava nel
posto sbagliato al momento sbagliato, è spiazzato dalla sua nuova natura e si
vede respinto da tutti quelli con cui cerca di mettersi in comunicazione, a
parte Philip... il fatto che sia troppo sospettoso nei confronti degli amici di
Ivy non mi sorprende, dopo tutto quello che è successo, quindi non gliene
faccio certo una colpa.
LACEY: è lo spirito di un’attricetta
da quattro soldi che se non dice qualche cavolata o non fa qualche scherzo alle
persone che ha intorno non è contenta, non fa altro che lamentarsi e rompere le
scatole a Tristan, ma quando c’è bisogno di lei non manca mai; è un personaggio
complesso, che viene messo sempre un po’ in ombra, ma ottimo... solo una cosa
non ho capito: è davvero così credibile che si sia innamorata di Tristan?
PHILIP: il fratellino di Ivy è
semplicemente A-D-O-R-A-B-I-L-E! purtroppo per lui trascorre il tempo a
sorbirsi le lamentele della sorella, che gli impedisce di parlare di angeli e,
di fatto, che non lo sta a sentire nemmeno per le altre cose... fortunatamente
con la nuova famiglia inizia a trovarsi bene quando Gregory inizia a farlo
sentire a proprio agio.
GREGORY: sembra il classico ragazzo che
fa cadere decine di ragazze ai suoi piedi, e divide il suo interesse tra Ivy,
che proprio non riesce a trattare come una sorella, e Suzanne, una delle più
care amiche di Ivy. Passa un bel po’ di tempo prima che inizi a comportarsi con
Ivy come questa desidererebbe... ma sarà qualcosa di definitivo?
ERIC: amico tossicodipendente di
Gregory, riesce a pagare i propri debiti soltanto grazie a quest’ultimo, che
gli passa dei soldi costantemente. Sembra non avere un ruolo particolare, a
parte quello di dire scemenze una dietro all’altra e, sinceramente, non ho ben
capito che cosa ci trovino gli altri in lui e perché non lo tengano a distanza.
SUZANNE: mi è sembrata fin da subito
una persona piuttosto egocentrica, ma anche completamente accecata dall’amore
che sembra provare per Gregory, che ai suoi occhi è un ragazzo perfetto
nonostante lui non faccia altro che provarci con Ivy, magari anche davanti ai
suoi occhi.
BETH: è una carissima amica di Ivy,
con la passione per la scrittura, e ogni volta in cui può farlo si ferma,
prende carta e penna e scrive (anche a scuola, mentre sta pranzando, ad
esempio); viene presentata un po’ come un’artista sciatta e dall’aria trasognata,
probabilmente anche con qualche potere extrasensoriale, stando a quanto si vede
– questo, però, non viene approfondito particolarmente, non si sa se ci fossero
già stati dei precedenti.
WILL: anche lui, come Philip, è
adorabile, ed è ufficialmente il mio personaggio preferito! È un amico di
Gregory che compare nella seconda parte del primo romanzo, inizialmente un po’
in ombra, avrà un ruolo più importante nei due romanzi successivi; è innamorato
di Ivy, ma sembra non volerlo ammettere con se stesso, ma allo stesso tempo
sembra nasconderle dei segreti... Ivy può davvero fidarsi di lui?
GARY: è un grande amico di Tristan e
compare molto poco, all’inizio quando lavora con lui al ricevimento e alla
fine, quando – e lì l’ho trovato insopportabile – alla fine del primo romanzo
vedendo Ivy fuori con gli amici la accusa di avere dimenticato Tristan, perché
se no, in pratica, sarebbe chiusa in casa con la veletta nera indosso;
fortunatamente non è più ricomparso da lì in poi.
Testo, struttura e trama: commenti
Il
testo è di grande scorrevolezza, la narrazione in terza persona è sublime: si
alterna il punto di vista di Ivy con quello di Tristan, sempre in modo curato e
definito. Elizabeth Chandler se la cava alla grande con la terza persona,
questo sembra scontato.
La
suddivisione in tre romanzi, specie vista la brevità degli stessi (siamo tra le
150 e le 200 pagine circa), sembra essere una decisione presa a con fini
commerciali: per quale motivo, infatti, non presentare il tutto in un romanzo
unico? Sarebbe stata a mio avviso la scelta migliore. Mi chiedo inoltre se la
Chandler non abbia mai sentito parlare di che cosa sia un prologo, dal momento
che il primo capitolo include quello che sembra un prologo e poi, di punto in
bianco, salta a una scena totalmente diversa.
Veniamo
poi alla trama: non è niente male, coinvolge, ma l’originalità dov’è? Mi è
sembrata quella del film “Ghost”, ma con protagonisti adolescenti. Di fatto
anche certi personaggi sembrano coincidere: Ivy, proprio come Demi Moore nel
film, è una ragazza affranta per la perdita dell’amato, che non crede
nell’aldilà e che pensa di averlo perso per sempre, mentre lui sta sempre al
suo fianco con l’intento di proteggerla da chi l’ha ucciso (ruolo identico a
quello di Patrick Swayze nel film); ad aiutare Tristan c’è una ragazza che non
fa altro che brontolare e lamentarsi e che, essendo lo spirito di una persona
morta, ma essendo in grado di spostare gli oggetti, ne approfitta per
spaventare le persone che ha intorno (un mix tra il personaggio interpretato da
Whoopi Goldberg e il fantasma pazzo della metropolitana), mentre a mettere in
pericolo Ivy sarà qualcuno che lei crede un amico (proprio come nel film), che
ha un aiutante che agisce per convenienza (proprio come nel film). Per non
parlare poi dell’addio tra Tristan e Ivy quando ai due è concesso di vedersi
per l’ultima volta...
Due
momenti in cui ho storto il naso:
-
Lacey, Tristan e Will hanno una vita da salvare... mi sembra abbastanza
insensato che, a un certo punto del terzo romanzo, di punto in bianco si
mettano a discutere per i fatti loro di cose che hanno poco a che vedere con la
loro missione;
-
per quale dannato motivo in ogni thriller o pseudo-thriller, se la potenziale
vittima ha un gatto, questo gatto deve essere ammazzato per avvertirla che lei
sarà la prossima? qualcosa di un tantino più originale non si poteva?
Valutazione finale: 4/5
Al
di là della poca originalità, la trilogia “Baciata da un angelo” mi ha colpita
parecchio; ammetto che i romanzi erano brevi, ma li ho letti davvero in
pochissimo tempo. A mio parere i tre volumi della trilogia originaria sono
stati molto avvincenti e coinvolgenti... spero che quello che accadrà nei
successivi tre non mi faccia cambiare idea (ho letto accenni a demoni, angeli
caduti e anime da salvare... argomenti contro cui non ho niente in contrario se
scritti nel giusto contesto, ma che così, a primo impatto, mi sembra proprio
che non c’entrino un tubo con quello che ho letto finora), ma finora non sono
molto ottimista, anche perché un finale c’era già. Chi vivrà vedrà, anche se ho
il timore che un certo personaggio sarà declassato da nuovo amore di Ivy a
zerbino...
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