martedì 16 aprile 2013

Maxi-recensione: Elizabeth Chandler, serie “BACIATA DA UN ANGELO”, Vol.1-3


All’inizio era una trilogia, negli Stati Uniti uscì negli anni ’90, ma da noi è arrivata decisamente più tardi. Era composta da tre volumi, usciti poi anche in edizione economica, tre romanzi in un volume solo:
1. L’amore che non muore;
2. Il potere dell’amore;
3. Anime gemelle;
che saranno presi in considerazione da questa recensione. Avrebbe dovuto essere un prodotto finito, ma inspiegabilmente, tra il 2011 e il 2012, la Chandler ha deciso di continuare questa serie, con un’altra serie. Non l’ho ancora letta – ma lo farò a breve, anche l’ultimo volume non ancora uscito in Italia – ma dentro di me ho il sentore che gli altri tre romanzi (In fondo al cuore, L’amore e l’odio e Sarà per sempre) possano far crollare il mio parere su questa serie. Per il momento, però, non pensiamoci e concentriamoci sui primi tre volumi, che mi hanno fatto notare come questa autrice, sotto sotto, qualcosa di positivo, e anche molto, l’abbia scritto. Magari non originalissimo, ma si è trattato comunque di una lettura molto piacevole.

Prima impressione
Questo è uno dei casi in cui mi era molto difficile avere una prima impressione. Dopo avere letto “Le visioni di Megan” e “Innocenti bugie” ero un po’ riluttante, vista la propensione della Chandler per scrivere romanzi molto simili l’uno all’altro (a proposito, in “Innocenti bugie”, ho scoperto grazie alla lettura di questa serie, la protagonista viene spaventata da gente che la trascina sott’acqua; a Ivy capita lo stesso a una festa in piscina, quindi l’unico punto un minimo originale di quel romanzo pare essere stato ripreso da un suo lavoro precedente).
Inoltre avevo sentito dire che questa serie era soltanto romantica, non c’era nient’altro... mai un giudizio fu più sbagliato: “Baciata da un angelo” è un thriller soprannaturale, in cui l’amore ha un ruolo fondamentale, ma c’è anche suspense e azione. Purtroppo dalla quarta di copertina non lo si evince granché, ma questo è un altro discorso... Dimenticavo: nemmeno dal titolo, che ricalca quello inglese, si capisce dove l’autrice andrà a parare. L’aver pensato che fosse una storia romantica, ma con del soprannaturale tanto per metterci qualcosa che allungasse il brodo, è una delle ragioni per cui ho rimandato questa lettura.

La trama
Ivy e Tristan si conoscono al matrimonio della madre di lei, quando Tristan – che lavora come cameriere al pranzo di nozze – viene raggiunto dal fratellino di Ivy, Philip, piuttosto triste e annoiato, e cerca di fargli tornare il sorriso. Finisce per rendersi ridicolo davanti a Ivy ma è proprio questo, come il fatto che lui, grande appassionato di nuoto, le permetta di superare la sua paura dell’acqua, a far sbocciare la passione tra i due. Intanto tutto il resto, nella vita di Ivy, si sistema: la sua convivenza con il marito di sua madre, Andrew, e soprattutto con Gregory, il figlio di quest’ultimo, che nel frattempo perde la madre che si suicida, non era partita nel migliore dei modi, e seppure lui sembri trattarla non proprio come una sorella, pur avendo una storia con Suzanne, una delle migliori amiche di Ivy, ben presto la protagonista riesce a tenere la situazione sotto controllo.
Poi una sera, mentre Ivy e Tristan stanno andando a cena in un ristorante, hanno un incidente stradale, in cui Tristan muore.
Mentre Ivy sembra dimenticare la dinamica dell’incidente, Tristan rimane sulla Terra, trasformato dalla morte nell’angelo custode di Ivy. Il suo compito è proteggerla da chi, come si poteva intuire, ha sabotato la sua automobile per farli uscire di strada. Se questa persona voleva uccidere lei, anziché lui, potrebbe infatti riprovarci di nuovo... Tristan ha bisogno di mettersi in contatto con lei, ma come gli rivela Lacey, sua nuova amica nelle sue stesse condizioni, soltanto chi crede negli angeli può vedere gli angeli e Ivy, che dopo l’incidente ha perso la fede, non può vederlo.
Mentre la stessa Ivy inizia a sospettare che nella morte di Tristan ci sia qualcosa di poco chiaro, si rende conto di essersi ritrovata, la sera in cui la madre di Gregory si suicidò, di essere passata proprio lungo la strada in cui abitava, per fare una consegna per conto del negozio per il quale lavora, e di avere visto qualcosa che non doveva vedere... questa consapevolezza, automaticamente, la mette più in pericolo di quanto già non fosse. Fortunatamente per lei Tristan ha trovato il modo di comunicare con lei, anche se indirettamente, grazie all’aiuto di Beth e Will, grandi amici di Ivy...

I personaggi
IVY: è una ragazza forse un po’ insicura, anche per colpa del contesto in cui è cresciuta, che a poco a poco sembra acquisire sicurezza; di lei non mi è piaciuto tanto il fatto che si sia rivelata un po’ troppo lunatica e che, quando lei stessa aveva precedentemente litigato con Tristan perché lui non aveva le sue stesse convinzioni religiose, successivamente se la prende con il fratellino per lo stesso motivo, nel primo e nel secondo volume; si riprende abbondantemente nel terzo, quando tutti ormai la credono pazza per vari motivi che preferisco non spoilerare.
TRISTAN: muore perché si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato, è spiazzato dalla sua nuova natura e si vede respinto da tutti quelli con cui cerca di mettersi in comunicazione, a parte Philip... il fatto che sia troppo sospettoso nei confronti degli amici di Ivy non mi sorprende, dopo tutto quello che è successo, quindi non gliene faccio certo una colpa.
LACEY: è lo spirito di un’attricetta da quattro soldi che se non dice qualche cavolata o non fa qualche scherzo alle persone che ha intorno non è contenta, non fa altro che lamentarsi e rompere le scatole a Tristan, ma quando c’è bisogno di lei non manca mai; è un personaggio complesso, che viene messo sempre un po’ in ombra, ma ottimo... solo una cosa non ho capito: è davvero così credibile che si sia innamorata di Tristan?
PHILIP: il fratellino di Ivy è semplicemente A-D-O-R-A-B-I-L-E! purtroppo per lui trascorre il tempo a sorbirsi le lamentele della sorella, che gli impedisce di parlare di angeli e, di fatto, che non lo sta a sentire nemmeno per le altre cose... fortunatamente con la nuova famiglia inizia a trovarsi bene quando Gregory inizia a farlo sentire a proprio agio.
GREGORY: sembra il classico ragazzo che fa cadere decine di ragazze ai suoi piedi, e divide il suo interesse tra Ivy, che proprio non riesce a trattare come una sorella, e Suzanne, una delle più care amiche di Ivy. Passa un bel po’ di tempo prima che inizi a comportarsi con Ivy come questa desidererebbe... ma sarà qualcosa di definitivo?
ERIC: amico tossicodipendente di Gregory, riesce a pagare i propri debiti soltanto grazie a quest’ultimo, che gli passa dei soldi costantemente. Sembra non avere un ruolo particolare, a parte quello di dire scemenze una dietro all’altra e, sinceramente, non ho ben capito che cosa ci trovino gli altri in lui e perché non lo tengano a distanza.
SUZANNE: mi è sembrata fin da subito una persona piuttosto egocentrica, ma anche completamente accecata dall’amore che sembra provare per Gregory, che ai suoi occhi è un ragazzo perfetto nonostante lui non faccia altro che provarci con Ivy, magari anche davanti ai suoi occhi.
BETH: è una carissima amica di Ivy, con la passione per la scrittura, e ogni volta in cui può farlo si ferma, prende carta e penna e scrive (anche a scuola, mentre sta pranzando, ad esempio); viene presentata un po’ come un’artista sciatta e dall’aria trasognata, probabilmente anche con qualche potere extrasensoriale, stando a quanto si vede – questo, però, non viene approfondito particolarmente, non si sa se ci fossero già stati dei precedenti.
WILL: anche lui, come Philip, è adorabile, ed è ufficialmente il mio personaggio preferito! È un amico di Gregory che compare nella seconda parte del primo romanzo, inizialmente un po’ in ombra, avrà un ruolo più importante nei due romanzi successivi; è innamorato di Ivy, ma sembra non volerlo ammettere con se stesso, ma allo stesso tempo sembra nasconderle dei segreti... Ivy può davvero fidarsi di lui?
GARY: è un grande amico di Tristan e compare molto poco, all’inizio quando lavora con lui al ricevimento e alla fine, quando – e lì l’ho trovato insopportabile – alla fine del primo romanzo vedendo Ivy fuori con gli amici la accusa di avere dimenticato Tristan, perché se no, in pratica, sarebbe chiusa in casa con la veletta nera indosso; fortunatamente non è più ricomparso da lì in poi.

Testo, struttura e trama: commenti
Il testo è di grande scorrevolezza, la narrazione in terza persona è sublime: si alterna il punto di vista di Ivy con quello di Tristan, sempre in modo curato e definito. Elizabeth Chandler se la cava alla grande con la terza persona, questo sembra scontato.
La suddivisione in tre romanzi, specie vista la brevità degli stessi (siamo tra le 150 e le 200 pagine circa), sembra essere una decisione presa a con fini commerciali: per quale motivo, infatti, non presentare il tutto in un romanzo unico? Sarebbe stata a mio avviso la scelta migliore. Mi chiedo inoltre se la Chandler non abbia mai sentito parlare di che cosa sia un prologo, dal momento che il primo capitolo include quello che sembra un prologo e poi, di punto in bianco, salta a una scena totalmente diversa.
Veniamo poi alla trama: non è niente male, coinvolge, ma l’originalità dov’è? Mi è sembrata quella del film “Ghost”, ma con protagonisti adolescenti. Di fatto anche certi personaggi sembrano coincidere: Ivy, proprio come Demi Moore nel film, è una ragazza affranta per la perdita dell’amato, che non crede nell’aldilà e che pensa di averlo perso per sempre, mentre lui sta sempre al suo fianco con l’intento di proteggerla da chi l’ha ucciso (ruolo identico a quello di Patrick Swayze nel film); ad aiutare Tristan c’è una ragazza che non fa altro che brontolare e lamentarsi e che, essendo lo spirito di una persona morta, ma essendo in grado di spostare gli oggetti, ne approfitta per spaventare le persone che ha intorno (un mix tra il personaggio interpretato da Whoopi Goldberg e il fantasma pazzo della metropolitana), mentre a mettere in pericolo Ivy sarà qualcuno che lei crede un amico (proprio come nel film), che ha un aiutante che agisce per convenienza (proprio come nel film). Per non parlare poi dell’addio tra Tristan e Ivy quando ai due è concesso di vedersi per l’ultima volta...
Due momenti in cui ho storto il naso:
- Lacey, Tristan e Will hanno una vita da salvare... mi sembra abbastanza insensato che, a un certo punto del terzo romanzo, di punto in bianco si mettano a discutere per i fatti loro di cose che hanno poco a che vedere con la loro missione;
- per quale dannato motivo in ogni thriller o pseudo-thriller, se la potenziale vittima ha un gatto, questo gatto deve essere ammazzato per avvertirla che lei sarà la prossima? qualcosa di un tantino più originale non si poteva?

Valutazione finale: 4/5
Al di là della poca originalità, la trilogia “Baciata da un angelo” mi ha colpita parecchio; ammetto che i romanzi erano brevi, ma li ho letti davvero in pochissimo tempo. A mio parere i tre volumi della trilogia originaria sono stati molto avvincenti e coinvolgenti... spero che quello che accadrà nei successivi tre non mi faccia cambiare idea (ho letto accenni a demoni, angeli caduti e anime da salvare... argomenti contro cui non ho niente in contrario se scritti nel giusto contesto, ma che così, a primo impatto, mi sembra proprio che non c’entrino un tubo con quello che ho letto finora), ma finora non sono molto ottimista, anche perché un finale c’era già. Chi vivrà vedrà, anche se ho il timore che un certo personaggio sarà declassato da nuovo amore di Ivy a zerbino...

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