sabato 19 ottobre 2013

La commedia del divino Eduardcallen

Fandom: TWILIGHT
Genere: DEMENZIALE
Lettura consigliata a: CHI NON HA NIENTE DA FARE E PENSA DI NON INORRIDIRE DI FRONTE A UNA PARODIA DEL PRIMO CANTO DELLA DIVINA COMMEDIA
Curiosità random (di cui non importa niente a nessuno): L'HO SCRITTA ESATTAMENTE (GIORNO PIU', GIORNO MENO) UN ANNO FA


Nel mezzo del cammin d’eterna vita
Mi ritrovai per un oscuro orto
Ché la mia amata Bella era smarrita

E io non me n’ero nemmeno accorto,
Ma un cervo selvaggio dal sapore forte
Di cavolo bollito ben presto ebbi scorto;

Andò incontro a improvvisa morte,
Per via della sua vegetale natura,
seguivo una dieta tra le più contorte!

Pensai di andare a scuola, ma che rottura!,
Tant’è che pieno di sonno a quel punto
Pensai che ne avrei abbattute le mura.

Ma poi da Bella io fui raggiunto
Laddove terminava quella valle,
Il pensiero della scuola fu defunto;

Guardai dietro di lei, vidi alle sue spalle
Un lupo dal pelo scuro e rigoglioso,
Volevo star solo con lei, che pa**e!

Bella mi disse: “ma quanto sei stiloso!”
E mi guardò con aria appassionata,
al che divenni tutto sbrilluccicoso.

Guardai una lepre con aria affamata
E Bella con la sua aria da oca giuliva
Mi sembrò parecchio eccitata;

Ma intanto la lepre ecco che fuggiva
Come rappresentate della vegetazione,
Io non pensavo che rimanesse viva.

Poi provai una strana sensazione,
Stare con Bella su un’isola deserta,
Sarebbe stata una bella occupazione,

E forse, seppur la cosa non era certa,
Ci saremmo anche divertiti molto
Stando abbracciati sotto una coperta;

Stavo scrutando il suo dolce volto
E lei osservò: “Eduard, sei divino!”
Lasciando il lupo parecchio sconvolto.

Restammo immobili tutto il mattino,
Mentre brillavo come una stella
Poi mi passò davanti un felino

E invece di cucinarlo in padella
Lo dissanguai mentre miagolava
Facendo il figo davanti a Bella!

Intanto lei ancor mi contemplava,
Parve che per timidezza non chiedesse
Che io mi asciugassi subito la bava;

Ma poi, senza che lei me lo dicesse,
Le chiesi: “Se qui accanto a una betulla
Uno come me te lo proponesse,

Mentre la mia luce glitter ti trastulla
Accetteresti di fare ciò che si fa spesso
Se un uomo è solo con una fanciulla?”

Domandò lei: “intendi fare sesso?”
Mi sconvolsi: “dicevo giocare alla Play,
che messaggio distorto ti ho trasmesso?”

“Ma volentieri, anche subito”, disse lei,
Il mio ego ancor se ne compiace,
Io, i videogiochi, sempre li farei!

Esclamò il lupo: “non mi do pace,
Te lo proposi io, a poco a poco
E rifiutasti... Bella, non mi piace!”

La mia pelle glitter mise a fuoco
E mi osservò con un certo sconcerto
Mentre il bagliore diveniva fioco;

Disse: “di vampiri io sono esperto,
Bella, mia cara, non fidarti di lui”,
E lei rispose: “non lo farò di certo!”

Esclamai: “Bella, il tuo amore fui,
divorando gatti, leoni e leopardi,
mi dici che non credi in me, per cui?”

Intanto, scattai, mentre si faceva tardi,
Su un fagiano che osservai con gusto...
Che avesse sapore di radicchio e cardi?

Scordai la betulla, inciampai sul fusto,
Stramazzai esclamando “oh, porca tro*a!”
E decretai che il mondo era ingiusto.

Mi chiese il lupo: “perché ci dai noia
Invece di buttarti da un ponte?
Per me sarebbe una vera gioia!”

“Or sei tu quel Giacob con la sua fonte
Di bimbominchiate dette senza senso?”
Gli chiesi io che gli stavo di fronte,

“Tra gli altri poeti di tutti ho il consenso,
Di ogni bimbaminchia io ho l’amore
Che si fa giorno dopo giorno più denso!”

“Sì, ma sta scritto nelle note dell’autore
Che molti consensi anch’io colsi
E per il mio pelo folto questo è un onore,

Alla dolce Bella io tutti i vestiti tolsi
E non puoi dire che non fui saggio!”
Bella lo baciò e io mi sconvolsi

E dissanguai un cervo di passaggio;
Naturalmente quando Bella mi vide
Esclamò di gioia in modo selvaggio:

“Eduard, mi piacciono le tue sfide
Ai vegetali che incontri sulla via,
La tua dentatura ciascuno uccide!”

Lo diceva sempre anche mia zia,
Alle ragazze faccio venire voglia
E quindi, a questo punto, sia come sia,

Sono uno che a un’umana s’ammoglia,
Le conficcherò nel collo i miei denti
Mentre tremerà come una foglia;

Ella si ciberà di vegetali alimenti,
E io stavolta sarò davvero bravo
E metterò in atto i miei migliori intenti;

Un dì col camion dei pompieri giocavo
E morì nell’attesa la vergine Camilla
Chiedendomi perché non la guardavo;

Or condurrò Bella nella mia villa
E arderemo come fiamme dell’inferno,
Del suo sangue non resterà una stilla;

Di giorno, di notte, d’estate, d’inverno,
Per la stanza da letto mi farà da guida
E saremo felici stavolta in eterno!

Non lascerò mai che Bella m’irrida...
“Basta con questi vampiri deprimenti!”
Urlò lei, e io sbiancai tra le sue grida;

“Se te ne andrai, tutti saranno contenti,
Specie le ragazze stanche di trovarsi
Corteggiate da succhiasangue dementi!”

E mentre la guardavo dileguarsi
“Di uno come me non è degna”, mi dissi,
E poi lei e Giacob furono scomparsi.

Bella, ti aspettavi forse che io svenissi
Mentre scappavate veloci come schegge?
Io ti raggiunsi, sperando che mi capissi;

“Ma tutta questa storia non regge!”
Esclamò una scrittrice di fanfic stilose,
“A gay incalliti la mia penna vi elegge!”

Io non compresi il senso delle cose,
Poi disse lei “allora Giacob notasti,
E il tuo cuore per lui subito esplose,

Di quel lupo mannaro t’innamorasti
Diventando fragile come vetro,
insieme a lui presto ti allontanasti”

Allora Giacob me lo infilò nel didietro...


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