Di
Lauren Kate avevo già letto il romanzo “Princess” – per certi motivi che al
momento non posso citare la recensione, seppure già pronta, arriverà tra un po’
– e mi sono dedicata, in questa settimana, alla serie “Fallen”, che ho
letteralmente divorato.
La
serie, pubblicata tra il 2010 e il 2012, si compone di quattro romanzi e uno
spin-off:
1)
Fallen;
2)
Torment;
3)
Passion;
3.5)
Fallen in Love*;
4)
Rapture.
*
Il romanzo “Fallen in Love” è uno spin-off strettamente correlato al romanzo “Passion”
connesso soltanto in parte con il resto dei romanzi.
Si ricorda che
la recensione è scritta sotto il mio personale punto di vista e che non ho
intenzione di influenzare nessuno.
NB. È possibile che siano presenti PICCOLI SPOILER;
ma ovviamente mi asterrò dallo svelare il finale dei romanzi.
PRIMA
IMPRESSIONE
Le
copertine sono magnifiche e, di fatto, abbastanza connesse con la trama. Anche se
la ragazza della copertina potrebbe non somigliare totalmente a Luce (vedi
taglio di capelli) potrebbe essere maggiormente somigliante alle sue “antenate”.
Sono
i titoli, al massimo, a parte “Fallen” e “Fallen in Love”, ad essere talvolta
un po’ fuori luogo – questa almeno è la mia impressione; magari il problema è
solo mio, che come al solito non riesco a capire le cose così come stanno.
LA TRAMA IN
BREVE
Lucinda,
detta Luce, è una diciassettenne come tutte le altre, almeno finché il suo
ragazzo non muore in un incendio divampato misteriosamente mentre si trovava
insieme a lei. Da quel momento Luce è guardata con sguardo accusatorio e viene
consigliato alla sua famiglia di farla internare in una specie di riformatorio,
lo Sword & Cross, nel quale avrà modo di conoscere un ragazzo che le
piacerà fin da subito, Daniel.
Daniel,
però, sembra non degnarla di uno sguardo e talvolta anche scocciato dalla sua
presenza, mentre invece Luce riceve le attenzioni di un altro compagno di
scuola, Cam. È in questo contesto inoltre che fa amicizia con Arriane, una
ragazza un po’ fuori dal comune, e Penn, una nerd-fino-allo-sfinimento con la
quale Luce si trova molto in sintonia.
Ma
presto Daniel rivela un interesse per lei, dal quale tenta di sfuggire senza
troppi risultati, per via del legame indissolubile che li lega: Luce, infatti,
è la sua anima gemella, che ha incontrato in molte vite passate, ma con la
quale non ha mai avuto la possibilità di stare veramente insieme...
Il
primo romanzo si conclude lasciando intuire uno scontro tra bene e male, ma
allo stesso modo lascia comprendere come bene e male siano molto sfaccettati e
non siano bene identificabili, in quanto anche fazioni contrapposte sembrano
unirsi di fronte a un nemico comune.
Nel
secondo romanzo troviamo Luce che abbandona la Sword & Cross per
trasferirsi in un collegio che somiglia molto a un villaggio vacanze, dove il
suo rapporto con Daniel sarà complicato dalla vera natura di lui, ma i due
riusciranno a riunirsi, almeno finché Luce – nel terzo romanzo – non sceglierà
di tornare indietro nel tempo per scoprire le sue identità passate.
Il
romanzo conclusivo vede andare in scena – tra rivelazioni più o meno
sorprendenti – quello che sembra essere uno scontro finale, al termine del
quale non solo Daniel, ma anche Luce, dovranno prendere un’importante
decisione, che potrebbe cambiare radicalmente l’esistenza del mondo... o almeno
la loro (e questo potrebbe deludervi oppure lasciarvi estasiati).
I PERSONAGGI
A
mio avviso in questa serie buona parte dei personaggi sono strutturati e
caratterizzati in maniera abbastanza positiva (magari non perfetti, ma neanche
così tanto criticabili quanto ho letto in altre sedi), e ho apprezzato molto
una protagonista che si evolve con il passare del tempo e che agisce in prima
persona, invece di rimanere lì a piangere e a lamentarsi in attesa che capiti
un miracolo.
Veniamo
ad analizzare i principali.
LUCE: è una ragazza che
fin da piccola è stata tormentata dalla visione di ombre che, a suo parere, non
hanno alcun significato, e la sua situazione peggiora quando, dopo essere
uscita con un amico, lo bacia e lui muore nell’incendio che si scatena subito
dopo. A seguire Luce finisce in una sorta di riformatorio, in cui appunto
iniziano le sue intricate vicende. Specie nei romanzi che seguiranno Luce si
rivelerà determinata e, in certe circostanze, sicuramente in grado di badare a
se stessa.
DANIEL: nonostante si
trovi alla Sword & Cross, l’autrice ci tiene a non farlo passare per un
bad-boy fin da subito, al massimo per un ragazzo un po’ rozzo (vedi gestaccio
nei confronti di Luce quando ancora non si conoscono), ma comunque non
sicuramente un tipo da evitare. Questo è a mio parere un’ottima scelta, in
quanto Daniel come bad-boy non sarebbe stato credibile nemmeno per un attimo.
PENN: presente
soltanto in “Fallen”, è la tipica nerd, con gli occhiali e non di bellezza
esaltante, più o meno l’unica persona che di tanto in tanto pensa allo studio! È
una ragazza in apparenza piuttosto cordiale, che seppure non abbia legami di
amicizia molto forti, all’interno della Sword & Cross, mantiene comunque
buoni rapporti con tutti. A differenza dei suoi compagni non è finita lì per
motivi legati al suo passato, ma è arrivata semplicemente in quanto figlia di
un dipendente della scuola, che morì lasciandola in affidamento al preside.
ARRIANE: fin dall’inizio
sembra un po’ pazzerella, ma nonostante questo con Luce va d’accordo fin da
subito; si può dire alla Sword & Cross, dopo Penn sia la persona con la quale
la protagonista allaccia il rapporto d’amicizia più stretto. È una ragazza
solare, che fa spesso battute sarcastiche anche un po’ a sproposito, alla quale
per fortuna è dedicato il giusto spazio.
CAM: nel corso del
primo romanzo è un corteggiatore di Luce, che a Luce sembra anche interesse
abbastanza, nonostante il suo vero amore sia Daniel. Fin da subito viene
presentato almeno velatamente come il cattivo della situazione – senza scendere
nello scadente con gli stereotipi tipici da bad-boy – anche se poi, per quel
poco che appare nei romanzi successivi, si scopre che non è proprio come
appare. Il mio parere è che questo personaggio avrebbe potuto avere molto
potenziale, ma che l’autrice l’abbia tenuto un po’ troppo in secondo piano – da
“Torment” in poi fa soltanto fugaci apparizioni... ma è bellissima a mio parere
quella del suo sé del passato in “Passion” – in un modo tale da sembrare una
forzatura. Personalmente sono ancora delusissima dal finale di “Rapture”, in
cui non viene svelato che fine abbia fatto!
GABBE: è la classica
bella ragazza che sembra attirarsi le simpatie del sesso maschile e che
inizialmente viene detestata nonostante non abbia fatto nulla per farsi
detestare; ad un certo punto del primo romanzo Luce sostiene che una come Gabbe
non potrà mai diventare sua amica – pensiero dettato prevalentemente dal fatto
che Gabbe sembra avere una storia con Daniel... sembra, appunto – ma nel corso
del tempo le cose cambiano.
ROLAND: amico di
Daniel e Arriane, seppure per buona parte della serie sia un personaggio
secondario mi è piaciuto parecchio e mi è rimasto impresso, anche per lo spazio
che gli è dedicato in “Fallen in love”, ma non solo. È uno di quei personaggi a
cui avrei gradito che fosse stato riservato un po’ più di spazio.
MOLLY: per tutto il
primo romanzo, dove è comunque un personaggio abbastanza secondario, interpreta
il ruolo dell’antipatica di turno – finalmente un’antipatica che non
corrisponde allo stereotipo ricca-sexy-amante dello shopping! Epic win! – che vuole
mettere i bastoni tra le ruote a Luce. L’unica cosa che posso aggiungere, al
fine di evitare di spoilerare troppo, è che nel corso dei romanzi si rivela un
po’ diversa dalle apparenze iniziali.
MISS
SOFIA:
è l’insegnante di religione alla Sword & Cross, praticamente l’unica
insegnante a cui è dato abbastanza peso; agli studenti sta tendenzialmente abbastanza
simpatica (diversamente dagli altri professori ha infatti un atteggiamento molto
meno da inquisitrice) e sembra avere informazioni a proposito di Luce che
questa ignora. Appare in “Fallen” e poi ricompare in “Rapture” e il suo ruolo
riveste una certa importanza.
SHELBY: appare in “Torment”,
romanzo in cui ha un ruolo di primo piano, che sarà poi secondario nei romanzi
successivi (eccetto nello spin-off “Fallen in love”), è una ragazza che Luce si
ritrova come compagna di stanza al momento del suo trasferimento nel collegio
pseudo-villaggio turistico all’inizio del secondo romanzo. Nonostante la sua
personalità – Shelby è piuttosto scorbutica e all’inizio sembra preannunciarsi
per lei un ruolo da impicciona antipatica – finisce ben presto per stringere
amicizia con la protagonista.
MILES: anche lui,
come Shelby, appare in “Torment” e il suo ruolo, primario in quel romanzo,
diminuisce in quelli successivi (a parte “Fallen in love”, appunto), è uno
delle prime persone con cui Luce fa amicizia nella nuova scuola. Insieme a
Shelby si può dire che sia il suo amico più intimo nella nuova scuola; e
inizialmente sembra molto attratto da lei seppure sappia del legame esistente
tra Luce e Daniel. In “Fallen in love” si avrà modo di vedere che il suo
interesse si sposta su un’altra ragazza.
I
personaggi che, a mio parere, avrebbero potuto essere approfonditi meglio, sono
in particolare Phil (di “Torment” e “Rapture”) che mi sembra abbastanza piatto
e poco caratterizzato, Annabelle (importante soprattutto in “Rapture” ma già
comparsa in “Fallen” e “Passion”) di cui a parte il fatto dei capelli rosa
viene detto poco e niente, ma soprattutto Dee (in “Rapture”) che seppure
importante mi sembra la più piatta di tutti.
TESTO,
STRUTTURA, EVENTI: COMMENTI
Il
testo è molto scorrevole e, a mio parere, avendo già letto un romanzo di Lauren
Kate comunque me lo aspettavo.
La
serie è suddivisa in quattro romanzi e uno spin-off in cui, di fatto, non c’è
troppo di utile ai fini della trama, eccetto il fatto che viene spiegato come
Arriane si sia procurata una cicatrice sul collo. Nello spin-off ho apprezzato
particolarmente la prima parte, dedicata a Shelby e Miles, e anche le altre
tutto sommato non erano male, però a mio parere avrebbero potuto essere
incluse, magari con accenni, in “Passion”, invece di dover comportare un
romanzo a sé (peraltro ambientato completamente nel Medioevo – epoca che
detesto... che sia questo il motivo per cui l’ho trovato un po’ noiosetto in
certi punti?). Per il resto gli altri quattro romanzi, sulle 400 pagine – forse
più – ciascuno, non mi sono sembrati troppo lunghi, nonostante l’effettiva
lunghezza.
Ciò
che apprezzo di meno è il fatto che ci sia qualche piccolo dubbio – quello al
punto 4 in realtà non è proprio piccolo, ma è uno di quei dubbi in grado di far
imbufalire un’orda di lettori – che non è stato chiarito:
1)
relativamente a “Fallen”, si dice che Penn è piuttosto freddolosa e porta fino
a sei maglioni l’uno sull’altro... credevo che avesse qualche spiegazione,
invece Penn era davvero soltanto freddolosa?
2)
Jules e Phillip (chi è il maschio e chi la femmina? Mistero...), la coppietta
messa in punizione nella scuola-riformatorio per avere tentato di fuggire (“Fallen”),
di cui nessuno ha più notizie, che fine ha fatto?
3)
i parenti presenti al Giorno dei Genitori (“Fallen”) chi caspita erano?
4)
Ma soprattutto che fine ha fatto Cam?! Senza voler spoilerare, nell’epilogo c’è
questo piccolo accenno a lui:
«Qualcuno ha
notizie di Cam?» chiese Shelby. Per qualche istante tra le nuvole calò il
silenzio. Poi Shelby si schiarì la voce e si rivolse a Miles. «Be’, a proposito
di cose che non sono eterne... l’orario della babysitter è quasi scaduto. La
scorsa settimana ci ha fatto pagare un extra quando la partita dei Dodgers è
finita ai supplementari.»
Ma
non mi sembra che sia sufficiente per capire che cosa gli sia successo. Detto tra
noi, ho letto qua e là qualche commento dei fan in internet – la maggior parte
ragazze inferocite per non sapere che fine abbia fatto Cam (che è un figo,
punto e basta, ma che dal secondo romanzo in poi nella parte del cattivo non è
più credibile e infatti finisce, in modo comunque abbastanza coerente e
sensato, per cambiare ruolo) – e le interpretazioni date a questo passaggio sono
molto concordanti l’una con l’altra... ehm, forse non proprio!
Ecco
le interpretazioni di cui ho letto, relative alla fine che fa Cam:
1)
Cam si è schierato con il male ed è finito all’inferno (il che sarebbe in
contrapposizione con il fatto che gli angeli schierati dalla parte del male
fino a quel momento andavano in giro per la Terra sotto le mentite spoglie di
studenti e professori);
2)
Cam si è schierato con il bene e ora si trova in paradiso (peccato che per gli
angeli schierati dalla parte del bene valgano le stesse considerazioni di cui sopra);
3)
Cam non è schierato da nessuna parte per mantenere l’equilibrio cosmico (anche per
gli angeli non schierati, comunque, valgono sempre le stesse considerazioni);
4)
Cam è stato ucciso (potrebbe essere plausibile, in effetti... ma da chi? e per
quale motivo?).
Dall’altro
lato c’è una cosa molto positiva in questo romanzo: c’è una variante
fondamentale rispetto alla maggior parte dei romanzi appartenenti al genere! Di
solito nel paranormal romance la protagonista si innamora del bel protagonista
maschile un nanosecondo dopo averlo visto “perché
sì, questo è fantasy e non ho bisogno di dare spiegazioni, gli eventi capitano
senza un motivo ben preciso”, mentre qui si innamora di lui per effetto di
una maledizione, proprio come le era accaduto in tutte le sue vite precedenti.
È
sicuramente ottima anche l’ambientazione in una specie di riformatorio, di
sicuro non molto canonica nei romanzi appartenenti a questo filone.
FALLEN VS. HUSH
HUSH?
La
serie “Fallen” di Lauren Kate è da molti lettori paragonata a “Hush hush” di
Becca Fitzpatrick. Perché? Essenzialmente perché parla di angeli caduti. La realtà,
però, è che la serie della Fitzpatrick è ben diversa da quella di Lauren Kate;
e a mio parere è la serie di Lauren Kate ad uscire vincitrice da questo
confronto.
Che
cosa intendo con queste parole? È molto semplice: la serie “Fallen” è incentrata
sull’amore tra Lucinda e Daniel, ma è concentrata anche sui personaggi con cui
questi interagiscono, che hanno ciascuno (chi più, chi meno – vedi paragrafo
dedicato ai personaggi) una propria personalità; per “Hush hush” non è così, c’è
poco oltre ai protagonisti.... solo qualche personaggio peraltro piuttosto stereotipato.
Diciamo
le cose come stanno; “Hush hush” si basa sulle seguenti assunzioni:
1)
il nuovo arrivato nella scuola superiore, sul quale la pseudo-nerd mette gli
occhi;
2)
il nuovo arrivato – anche quando nessuno ancora lo conosce – ha la fama del
bad-boy;
3)
se sei ricca, magra e appassionata di shopping, allora sei una stronza e lo
resterai fino alla fine dei tuoi giorni anche nei confronti di persone che con
te non si comportano male;
4)
se sei bionda e grassottella, non hai altro interesse che le diete;
5)
se sei un’adolescente di sesso femminile, tua madre minaccerà di ucciderti solo
perché parli con un ragazzo (per giunta tuo compagno di scuola);
6)
la gente va nei locali in cui si gioca a biliardo non per giocare a biliardo ma
per picchiare e/o accoltellare qualcuno;
7)
se hai origini italiane, sarai visto come un mafioso dai tuoi vicini di casa;
8)
se seduci un ragazzo tanto perché ti va e all’ultimo ti tiri indietro e non
gliela dai, lui sarà colpevole di avere ipotizzato che volessi portartelo a
letto e sarà malvisto per questo;
9)
se davanti a casa tua parlerai con un ragazzo (peraltro tuo compagno di scuola)
tua madre si incazzerà a morte, mentre se scapperai di casa ripetute volte nel
cuore della notte tua madre neanche ci farà caso;
10)
se per salvare il mondo il tuo ragazzo dovrà chiedere un consiglio a una sua ex
a cui non è più interessato, sarà normale che tu ti preoccupi non del mondo che
rischia di essere distrutto ma di fargli delle ridicole scenate di gelosia.
Non
sono forse stereotipi da teen-drama americano? Ebbene sì, in “Hush hush” –
seppure dotato di una trama che coinvolge – c’è tutto questo. In “Fallen” no. Se
mai questa serie deve avere un punto di debolezza nei confronti dell’altra è
piuttosto la continuità tra romanzi. Se dopo avere letto il primo romanzo di “Hush
hush” non hai voglia di continuare, hai raggiunto una conclusione. Con “Fallen”
non è così: di fatto il primo romanzo sembra tutto tranne che una storia
autoconclusiva e tra l’altro sembra abbastanza slegato dal secondo. Fortunatamente
io ho scoperto questa serie dopo che già era conclusa e ho potuto leggere tutto
in una settimana.
Altro
punto di vantaggio di “Hush hush”: la Fitzpatrick non si propone di riscrivere
la Bibbia a suo piacere. È anche vero che “Fallen” non ti pone le cose dal
punto di vista “è fantasy, quindi dico quello che mi pare”, ma dà anche una
spiegazione. Guardando le cose da un altro punto di vista, si potrebbe elogiare
la fantasia di Lauren Kate.
Veniamo
inoltre a un’ulteriore differenza: sebbene sia “Hush hush” sia “Fallen” siano
incentrate su una sorte di guerra (Angeli caduti vs. Nephilim nel primo caso,
Bene vs. Male ma con sfaccettature varie nel secondo), la serie della
Fitzpatrick è forse più apprezzata da chi ama maggiormente gli spargimenti di
sangue, mentre “Fallen” da chi non li ama particolarmente.
Il
punto in comune che forse lascia più l’amaro in bocca è però il seguente:
entrambe le serie fanno fare una brutta fine a qualche personaggio amato dai
lettori.
Veniamo
comunque alla conclusione. Di fatto in che cosa si somigliano queste due serie?
Direi nei seguenti due punti:
-
ci sono angeli caduti;
-
c’è un amore idealizzato per il quale si rinuncia a tutto il resto (famiglia e
amici compresi).
Considerando
che siamo nel contesto paranormal romance, non ci vedo niente di così
sconvolgente. Le differenze, tutto sommato, mi sembrano molte di più rispetto
alle somiglianze.
Valutazione: 4/5
Forse
è esagerato come voto, visti i punti di debolezza che ho già citato sopra, non
lo so. Ha influito molto anche il 3,5 che a suo tempo ho attribuito a “Hush
hush”, una serie a mio parere avvincente, ma troppo legata agli stereotipi dei
film americani per adolescenti. Ha influito anche, nella mia valutazione, il
fatto che comunque questi romanzi mi abbiano coinvolta parecchio.
Come
la maggior parte dei paranormal romance, comunque, ho l’impressione che possa
essere apprezzato più dalle ragazze che dai ragazzi.
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