venerdì 22 marzo 2013

Doppia recensione: “La Guerra degli Angeli” e “Eternità”, Heather Terrell



“La Guerra degli Angeli” e il seguito “Eternità” sono i due romanzi che compongono una serie urban fantasy-paranormal romance scritta da Heather Terrell. I due romanzi sono strettamente collegati l’uno all’altro, tanto che dove finisce il primo inizia il secondo.

ATTENZIONE! La recensione potrebbe contenere degli spoiler sul romanzo; si ricorda inoltre che è frutto del mio punto di vista e che non vuole ritenersi vincolante per nessuno.

Prima impressione
Il primo romanzo, uscito in Italia come “La Guerra degli Angeli”, era intitolato in origine “Fallen Angel”, mentre il seguito ha come titolo originale “Eternity: a Fallen Angel Novel”.
Se in effetti il primo titolo è abbastanza coerente... ma più con il secondo romanzo che con il primo. Il titolo del secondo invece mi sembra a sua volta non troppo coerente.

La trama
Il primo giorno di scuola Ellie incontra – o meglio, rincontra – Michael, ragazzo di poco più grande di lei, che ha già incontrato tre anni prima ma di cui non si ricorda niente. Tra i due c’è attrazione fin da subito e, in occasione del loro primo bacio, si rendono conto di avere qualcosa in comune: entrambi sono attirati dal sangue.
I due si convincono di essere dei vampiri ed Ellie inizia a fare ricerche... ma è grazie ai suoi genitori che non è proprio così, scoprendo che i vampiri non esistono, per come la gente li intende, ma che gli angeli caduti sono sempre stati scambiati per vampiri. I genitori suoi e quelli di Michael, inoltre, cercano di proteggerli dalla verità sulla loro identità: scoprirlo per loro potrebbe essere molto pericoloso, in quanto la loro consapevolezza innescherà lo scontro tra bene e male che metterà fine al mondo per come lo conosciamo...

Personaggi
Dare una valutazione generale ai personaggi di questo romanzo è un po’ difficile. Alcuni sono personaggi validi, altri invece lasciano un po’ desiderare.
ELLIE: è una sedicenne comune, stranamente con i capelli neri come ogni protagonista di urban fantasy (attendo con ansia una protagonista bionda, rossa o magari castana, sarebbe un’innovazione non da poco), che si ritrova circondata da compagne di scuola che corrispondono allo stereotipo della cheerleader crudele e spietata, ma che fortunatamente non è una Mary Sue al cento per cento. Questo è un punto a suo favore, ma forse l’unico, dato che non si evolve di una virgola nel corso degli eventi.
MICHAEL: è un ragazzo che si è appena trasferito in città e che Ellie incontra all’inizio dell’anno scolastico; i due si erano però già conosciuti in Guatemala, in un progetto di beneficienza a cui le rispettive famiglie avevano partecipato tre anni prima. Non c’è molto da dire, se non che è, dall’inizio alla fine, di una piattezza incredibile, al punto che si potrebbe etichettarlo come “l’uomo inutile”. Aggiungo senza andare troppo oltre al fine di evitare spoiler, che nel ruolo che gli viene assegnato da un certo personaggio sul finale del secondo romanzo, non è credibile neanche per idea.
RUTH: è la migliore amica di Ellie ed è a mio avviso un personaggio piuttosto incoerente. In un primo momento (per tutta la metà del secondo romanzo) è una presenza appiccicosa e invadente, al punto da arrabbiarsi con Ellie perché questa non le ha detto che si è fermata due o tre volte a chiacchierare in corridoio, a scuola, con un loro compagno di scuola, ma viene prontamente giustificata: è normale che si comporti così, sua madre è morta di cancro e lei è apprensiva... Come, prego? Una giustificazione più logica non c’era? A metà del primo romanzo si trasforma come per magia, smette di essere la ragazza appiccicosa che era prima e inizia a darsi da fare per aiutare l’amica, della quale ha scoperto da sola il segreto.
MISSY e PIPER: sono le due classiche ragazze che corrispondono allo stereotipo della cheerleader, anche se non sembra che siano cheerleader. Sono entrambe bionde, vanno in giro sempre l’una insieme all’altra, Missy è una ragazza crudele e spietata, Piper è una ragazza completamente succube di Missy che si comporta in modo crudele e spietato per poi pentirsene e che non ha un minimo di personalità, dato che se ne va in giro con Missy senza un motivo ben preciso anche dopo il loro scontro in occasione del ballo scolastico (che doveva essere stato abbastanza acceso, dato che Ellie ha trovato Piper in corridoio che perdeva sangue).
ZEKE: è il ragazzo di Missy, ha un aspetto molto fascinoso e Ellie ha la tendenza a incontrarlo ovunque senza una ragione ben precisa. Ma naturalmente la ragione ben precisa c’è, per chi avesse ancora qualche dubbio...
DANIEL e HANNA: i genitori di Ellie, seppure siano figure centrali per lo svolgimento del romanzo, sono spesso lasciati da parte e sono poco caratterizzati. Di loro si sa solo che partecipano a molte iniziative di beneficienza e che il padre è una persona cordiale, mentre Hanna ogni tanto tende a incavolarsi... del resto in certi momenti chiunque, eccetto un santo, lo farebbe. È comunque sorprendente che Ellie abbia un padre, di solito le protagoniste di urban fantasy sono figlie di vedove o di ragazze madri. È sorprendente anche che la madre, quando scopre che la figlia frequenta un suo compagno di scuola, non si convinca magicamente che lui è un delinquente soltanto vedendoli parlare davanti a casa. Ma credo che dipenda dal mezzo di trasporto che usa: in genere nei romanzi/film/telefilm americani i ragazzi che si presentano a casa della loro ragazza a bordo di una moto vengono considerati dei delinquenti, mentre quelli che arrivano in auto si risparmiano questa reputazione.
RAFE: compare magicamente nel secondo romanzo, come collaboratore di un’iniziativa di beneficienza a cui Ellie partecipa. Si capisce fin da subito che se è lì è lì per conoscere Ellie, e infatti è colui che aiuterò Ellie e Michael a partecipare allo scontro tra bene e male che segnerà la fine dei tempi.

Testo e struttura: commenti
Il romanzo è scritto molto bene, il testo fila liscio, la suddivisione in capitoli è piuttosto sensata... ma la suddivisione in due volumi? Non direi. Il secondo inizia esattamente dove finisce il primo, i primi capitoli riprendono pari pari quello che succedeva nel capitolo finale del primo romanzo. Dunque, considerando la lunghezza non eccessiva dei due libri, era sicuramente più coerente farne uno unico, che sarebbe stato di lunghezza compresa tra le 500 e le 550 pagine.
Inoltre ci sono molte altre cose che non mi convincono, all’interno delle vicende narrate, che andrei ad analizzare.
1) Angeli o vampiri? Posso capire il voler fare qualcosa di originale, ma che si mescolino gli angeli con i vampiri, mettendo in un calderone il fatto di essere angeli (più o meno: è bastato prendere qualche nome dalla Bibbia e dire “sì, tanto sono angeli” e puntualmente sono diventati angeli) con il nutrirsi, in qualche modo, di sangue... beh, mi sembra una scelta un po’ innaturale, e la spiegazione “sì, ma tanto è fantasy” non mi convince.
2) Per scoprire profezie basta che il primo venuto si metta a leggere la Bibbia? Nel secondo romanzo Ellie e Michael si ritrovano a dover scoprire chi sono e a comprendere quali siano i segnali dell’Apocalisse. Ingaggiano quindi Ruth per fare queste ricerche, che loro non possono fare in prima persona. Dunque ecco che Ruth scopre che la fine è vicina... e come lo scopre? Nientemeno che mettendosi a leggere la Bibbia e ritrovandosi magicamente tutto (comprese le congetture corrette) sotto il naso! Ma dato che per scoprire questi misteri bastava soltanto leggere la Bibbia, Ellie e Michael non erano in grado di farlo da soli? Ma forse Ellie non aveva mai sentito parlare della Bibbia, a quanto si evince nel primo romanzo in cui si scopre che in sedici anni non ha mai sentito parlare nemmeno una sola volta del Diluvio Universale e di Noè.
3) Gelosie varie nel bel mezzo dell’Apocalisse? Il mondo sta per finire e che cosa succede? Beh, in primo luogo Ellie si ingelosisce perché nel bel mezzo di una partita di football americano Michael si mette a parlare con tre ragazze, peraltro loro compagne di scuola. Poi, addirittura mentre stanno combattendo contro gli angeli caduti, Michael ha come principale pensiero il fatto che Ellie possa avere provato, per qualche istante, attrazione nei confronti di Rafe! A proposito, mi sembra abbastanza inspiegabile anche il fatto che Rafe sia innamorato di Ellie, ma dal momento che questo occupa tipo mezza pagina direi di non soffermarmi troppo.
4) Dando al co-protagonista il nome Michael, la Terrell voleva cercare di sviarci (dato che il nome di buona parte dei personaggi sembra avere un significato) sulla sua vera identità o pensava che le nostre conoscenze bibliche fossero paragonabili a quelle di Ellie (che non aveva mai sentito parlare del Diluvio universale, il che è anche abbastanza discordante con il fatto che si scopra essere appassionata di arte, dal momento che è stato rappresentato da numerosi artisti)? Alla fine, quando ho scoperto che il nome di Michael non aveva un significato ben preciso, ma che a quanto pareva era stato messo così, a caso, ci sono anche rimasta male.
5) Piper, Missy e la prof di letteratura... Non hanno alcuno scopo nel romanzo, anche se devo ammettere che avevo sospettato a lungo che Missy si rivelasse essere l’Anticristo e che quindi la sua presenza fosse giustificata. Credo comunque che la Terrell abbia dato a questi personaggi troppo spazio, scegliendo magari di andare troppo velocemente su altre cose.
6) Ma... cosa succede nel finale? La profezia si compie, Ellie e Michael si dichiarano il loro amore, un altro personaggio sta in disparte a reggere la candela... e tutti gli altri che fine hanno fatto? Stranamente, però, il fatto di non sapere non mi turba: erano personaggi che colpivano talmente poco che posso tranquillamente non saperlo.
7) Perché il 2012? Possibile che questa dannata fine del mondo Maya debba essere citata ovunque? Aggiungo inoltre una cosa: dato che tra le sette calamità (terremoti, carestie, epidemie, crisi economica, guerre, persecuzione dei cristiani, guida da parte dell’anticristo) si verificheranno nel corso del tempo soltanto terremoti, carestie ed epidemie, ma dalla crisi economica in poi non si verifica niente la Terrell avrebbe fatto meglio ad ambientare il suo romanzo in un’altra epoca che magari non fosse il 1929 o il 1973, possibilmente (a scanso di equivoci: il romanzo è uscito prima del 2012, ma la crisi economica globale che stiamo attraversando adesso è in atto ormai da quattro-cinque anni).
In ogni caso qualche lato positivo l’ho trovato, anche se devo ammettere che i lati positivi solo molto minori di quelli negativi: ho trovato abbastanza emozionante la parte conclusiva del primo romanzo (incontro con un certo professore – per quanto io abbia trovato abbastanza banale il modo in cui Ellie scopre della sua esistenza) e mi è sembrata un’intuizione geniale quello che accade a un certo punto del secondo romanzo (per non spoilerare troppo, dico soltanto che riguarda la Cappella Sistina).

Valutazione: 2.5/5
Alla fine 3 stelline su 5 gliele volevo anche dare, ma non ne ero convinta a pieno. Può essere una lettura piacevole, sì... ma credo che ci possa essere anche qualcosa di molto migliore, anche rimanendo sempre nell’urban fantasy o paranormal romance: magari qualcosa in cui i vampiri sono vampiri o gli angeli sono angeli, in modo da evitare confusione. Vi consiglio di leggerlo? Sinceramente, se avete la possibilità di leggere qualcosa di meglio, no.

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