sabato 30 novembre 2013

RECENSIONE: "Il Canto della Rivolta" (Hunger Games #3), di Suzanne Collins

Inizio con una premessa: adesso ci si diverte, ma sul serio... Sono qui, infatti, per chiudere le mie osservazioni sulla trilogia di "HUNGER GAMES", che, come ho già avuto modo di dire, è così composta:

1) Hunger Games (Recensione QUI);
2) La Ragazza di Fuoco (Recensione QUI);
3) Il Canto della Rivolta.

A suo tempo sono stata molto soddisfatta del primo romanzo e moderatamente soddisfatta del secondo. Il finale, seppure non del tutto autoconclusivo, del secondo romanzo, non mi aveva lasciato molta suspense. Questo poteva essere interpretato in più modi, ma io lo interpretavo in un modo solo: mi aveva già dato l'impressione che l'autrice avesse voluto semplicemente allungare il brodo.
Con il terzo romanzo ne ho avuto la conferma. Mi dispiace dirlo, ma questa recensione non soddisferà il pubblico di fanboy e fangirl degli Hunger Games. Mi dispiace, con questa recensione non voglio certo sminuire né l'autrice né il primo romanzo della serie, ma credo proprio che trovare qualcosa di positivo da dire sia mooooolto difficile. O meglio, qualcosa di positivo finirò per dirlo, ma avrò anche molte cose negative da dire.
ATTENZIONE: il lato sarcastico di me che avete già conosciuto quando ho recensito i romanzi della Meyer è tornato per un resoconto semi-completo degli avvenimenti, quindi se volete leggere questo romanzo senza spoiler evitate di andare avanti.

Dopo gli Hunger Games, ecco il momento delle saghe mentali...
Katniss è nel distretto 13, insieme a Gale fuggito dal 12, insieme alla madre e alla sorella Prim, fuggite dal 12. La madre e la sorella assistono i feriti in ospedale, Gale... mhm... Gale che cosa fa? Questa è una bella domanda, ma non siamo tenuti a saperlo, dato che ciò che fa, in generale, è far battere il cuore di una molto-più-lamentosa Katniss che rischia seriamente di cadere nella sindrome della Mary Sue. Il cuore di Katniss comunque batte anche per il pensiero di Peeta, che è prigioniero di Capitol City, che è lontano, che chissà se potrà mai tornare, che chissà se pensa a lei... ogni tanto, comunque, Katniss riesce a non pensare a lui. Quei rari momenti li trascorre pomiciando con Gale, che evidentemente trova normale: 1) l'idea di stare insieme a una ragazza che fino a poco tempo prima considerava come una sorella, 2) l'idea che una ragazza che si declama innamorata pazza di un altro impazzisca dal desiderio di stare insieme a lui.
In tutti gli altri momenti, quando non sta pomiciando con Gale, Katniss è distrutta dall'idea di poter perdere le uniche due persone a cui vuole bene, che sarebbero Gale e Peeta appunto. Ci sono anche la madre e la sorella, questo sì, ma a parte i capitoli in cui compaiono, per loro non viene generalmente speso un singolo pensiero.
A fare da contorno alle circa 200 pagine di tutto ciò, accadono anche i seguenti avvenimenti:
1) l'ambigua presidente del Distretto 12, la signora Coin, concede la grazia ai tributi fatti prigionieri da Capitol City, destinati alla condanna a morte, e promette a Katniss che le darà la possibilità di uccidere Snow, presidente di Panem;
2) la ribellione dei distretti continua sotto la guida, tramite gli schermi televisivi, di Katniss, che viene ancora vista come una figura di riferimento e che quindi deve posare per la TV e recitare battute in cui sostiene che saranno i ribelli a vincere lo scontro;
3) c'è un bombardamento, annunciato da Peeta in TV, durante il quale tutti si rifugiano in un bunker sotterraneo, dove viene speso più tempo del solito nel parlare di Ranuncolo, il gatto di Prim (Primrose significa Primula, Katniss è il nome di qualche altra pianta... e anche i gatti, a quanto pare, si chiamano come piante);

Peeta is back!
Come punizione per avere rivelato in diretta TV che il distretto 13 era in pericolo, Peeta viene "avvelenato" da quelli di Capitol City e, per effetto della droga, diventa una sorta di psicopatico. Ma non temete: l'happy ending prevede che alla fine riesca miracolosamente a guarire, senza che venga spiegato come.
Intanto, però, quando viene liberato dall'esercito del distretto 13 (che più che un esercito sembra un'accozzaglia di individui messi lì a caso, con alcuni che sono soltanto nomi e non sono veri e propri personaggi), la guarigione è ancora molto lontana. Nel suo primo incontro con Katniss, tenta di strangolarla e per poco non la ammazza.
Perché tutto ciò mi dà la sensazione di dejà-vu?
...
...
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Ah, già, una scena simile c'è stata tra Viandante e Ian, ne "L'Ospite" della Meyer. Naturalmente Viandante giustificò completamente il comportamento del futuro amato. Anche Katniss non fa granché di diverso.
Siamo intanto di nuovo in tema di messaggio subliminale pro-violenza domestica. Se la Meyer la giustificava nel caso in cui l'uomo che fa del male alla donna poi le sussurri dolci parole d'amore, la Collins sembra giustificare i maltrattamenti da parte di chi è sotto l'effetto di sostanze che alterano la coscienza. Mah...
Torniamo a Katniss. L'avevamo lasciata che scagliava frecce contro conigli, scoiattoli, capretti, gatti selvatici e avversari antipatici, la ritroveremo più avanti a scagliarle contro passanti che le sbarrano la strada... e qui invece non rifila nemmeno un calcio nei coglioni al fidanzato strangolatore. E' meglio dedicarsi alle saghe mentali, anche perché Gale nel frattempo è troppo preso dalla costruzione di bombe per perdere tempo a limonare con lei.
Dopo oltre metà romanzo, che sono riuscita a digerire veramente a fatica, si inizia a vedere un po' di azione... forse. Katniss, Peeta, Gale, Finnick (il "tributo" figo del secondo romanzo) e altri personaggi arrivati strada facendo prendono parte a una missione contro il presidente Snow e si rendono conto che la Coin non è dalla loro parte, ma che bada solo al proprio tornaconto personale.
Peeta nel frattempo si dedica alle saghe mentali nel vero senso della parola: è tutto un susseguirsi di "dovrei morire perché sono pericoloso", "dovrei morire perché non ricordo nulla", "dovrei morire perché [altro motivo messo a caso]", ecc...
Per risolvere la situazione lo ammanettano, in modo che non possa utilizzare armi, e rimane ammanettato per almeno 150 pagine, suscitandomi un dubbio esistenziale: ma quando deve andare in bagno?

L'evoluzione dei rapporti sentimentali nella filosofia di Panem
Dopo un attacco di ibridi (mostri creati ad arte dagli Strateghi a scopo distruttivo) sopravvivono solo in cinque: tra di loro ci sono Katniss, Gale e Peeta, il che è mooooolto sorprendente. O forse no? Propenderei per il no.
Comunque si rifugiano in un negozio di pellicce, la cui proprietaria a quanto pare li aiuta, perché ormai Capitol City è sul punto di arrendersi ed è la soluzione più conveniente. O forse non è così, ma non siamo tenuti a saperlo, perché lei è uno dei tanti personaggi che sono solo un nome ma non hanno un ruolo preciso all'interno della trama.
Si assiste comunque a un siparietto davvero epico, in cui Katniss finge di dormire, mentre Peeta e Gale conversano a proposito del potenziale futuro di uno di loro insieme a lei. Qui, intanto, mi è sovvenuto un dubbio esistenziale: ma... qualcosa del genere non lo si era visto anche nella serie di "Twilight" (mentre Bella, Edward e Jacob erano insieme in una tenda in mezzo al gelo in quello che doveva essere uno scontro contro i vampiri sciatti e trasandati quindi cattivi)?
Tralasciando comunque le analogie con qualcos'altro, Gale e Peeta sembrano dedurre che:
1) Katniss sceglierà necessariamente di stare con uno dei due;
2) nonostante il mondo sia pieno di donne, entrambi sanno che il loro futuro è con Katniss;
3) Katniss sceglierà di stare con chi dei due sarà più economicamente conveniente stare;
4) nonostante si tratterebbe di un'unione di convenienza, entrambi non sembrano minimamente disturbati da tutto ciò;
5) la partecipazione emotiva, nel parlare della ragazza che amano, è paragonabile alla partecipazione emotiva che potrebbero avere se stessero parlando di un oggetto di arredamento;
6) Katniss è disturbata per un totale di tre o quattro righe dal fatto che entrambi la vedano come una che bada solo alla convenienza, mentre successivamente prende anche lei a considerare Peeta e Gale alla stregua di due oggetti di arredamento.

Verso il finale...
Dato che la saghe mentali occupano la maggior parte del romanzo, nelle ultime 50 pagine assistiamo ai seguenti colpi di scena:
1) Prim muore in un bombardamento messo in atto grazie alle bombe di Gale;
2) per Katniss giunge il momento di uccidere Snow con una freccia, ma in realtà uccide volutamente la Coin;
3) Katniss finisce in una sorta di ospedale psichiatrico, mentre al di fuori la guerra finisce;
4) Katniss torna nel distretto 12, da sola;
5) nonostante abbia ancor una madre viva e vegeta, Katniss sostiene di avere perso TUTTE le persone a cui ha voluto bene;
6) Katniss rivede Peeta e improvvisamente sostiene di amarlo - nell'epilogo troveremo i due adulti, con due figli, con Katniss ancora tormentata dal proprio passato, mentre Gale nel frattempo ha accettato un buon lavoro nel distretto 2 e non si sa che fine abbia fatto.

CONSIDERAZIONI
Molte lettrici sono rimaste disturbate dall'epilogo, in cui Katniss si mette insieme a Peeta perché non conosce nessun altro, più che perché lui è il grande ammmmmmmore della sua vita. Personalmente questo non mi ha delusa. Katniss e Peeta hanno seguito un particolare percorso, che abbiamo visto nei romanzi precedenti, che li hanno portati a perdere i loro familiari e amici. Non mi sembra così strano che entrambi cerchino di non perdere l'unica persona che può ancorarli a quel poco di positivo che c'è stato nel loro passato.
Ciò che mi ha disturbata, piuttosto, è stato il modo in cui si è arrivati a tutto questo. Il terzo romanzo di questa serie mi sembra un'imitazione di tanti altri romanzi per ragazzine (altra analogia con la serie di "Twilight" è la seguente: come in "Breaking Dawn", ne "Il canto della rivolta" c'è un'intera distesa di personaggi inutili, che non sono destinati ad essere approfonditi e che non hanno un ruolo specifico) e, mentre in altre serie almeno questo c'è fin dall'inizio, qui stiamo parlando di un caso in cui il primo romanzo si era distinto proprio per le sue differenze dalla maggior parte delle serie young adult, quindi la delusione è doppia: se abitui il lettore ad avere qualcosa di migliore, quando ciò che gli offri dopo non solo non è migliore, ma talvolta arriva a sembrarti anche peggio, di certo non puoi pretendere che sia soddisfatto.

VALUTAZIONE: 2/5
Più di così non riesco a fare. Sono sempre del parere che "Hunger Games" avrebbe dovuto essere un romanzo autoconclusivo.

2 commenti:

  1. a me è piaciuto nel complesso. Certo avrei voluto più dettagli nel finale ma comunque per il fatto del triangolo che per me non esiste! Perchè è vero che Katniss bacia Gale ma quando lo fa non prova NIENTE! (al contrario con Peeta si) Proprio perchè è un suo amico ma non può perdonarlo per aver ucciso Prim XD per i suoi sentimenti era palese che scegliesse Peeta. Lei ne era già innamorata ma è lenta a capirlo infatti lo capisce in La ragazza di fuoco e in Il canto della rivolta conferma i suoi sentimenti per lui.Quindi non sono rimasta per niente sorpresa dal finale. Sul fatto della sopravvivenza non credo che Gale volesse dire quello che Katniss ha capito..Io penso volesse dire colui con cui non può vivere la sua vita senza. Infatti è quello che dice Katniss che lei ha bisogno di vivere una vita bella e felice e Peeta è l'unico che può darle questo perchè l'aveva già fatta sentire bene nei precedenti libri in situazioni disperate cioè nelle arene degli Hunger Games o nelle notti sul treno dove lei aveva gli incubi.

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  2. Vedi, la cosa che mi ha infastidito di questo romanzo è che, come dici tu, Peeta è l'unico che può dare una vita felice a Katniss, e che il succo della trilogia, che era ben diverso all'inizio, si riduca alla ragazzina che sopravvive solo ed esclusivamente perché ha trovato il grandeammmmmmmmmore. :D
    Nei primi due romanzi Katniss era apparsa come una persona sicura di sé e di non dover far ruotare per forza la sua vita intorno a un ragazzo. Nel terzo romanzo a 15 o 16 anni si sposa con Peeta perché vede di non avere alternative, quando in realtà aveva sempre contato su se stessa (il fatto che Peeta l'abbia fatta sentire bene nei primi due romanzi mi lascia un po' perplessa: lei sapeva che uno di loro due sarebbe dovuto morire, forse per mano dell'altro... sul fatto che si sia sentita bene insieme a una persona di cui non si poteva fidare al cento per cento, ho sempre avuto qualche dubbio).

    Per il resto non ho problemi a rispettare il punto di vista altrui, forse se avessi dieci anni di meno questa serie mi avrebbe fatto un effetto diverso, ma rimane il fatto che alla mia età ho seri dubbi che: 1) a 16 anni si possa trovare il "grandeaaaaaaammmmmmmmore" che dura per tutta la vita, 2) una 16enne debba avere bisogno di dipendere da un uomo per poter andare avanti. ^^

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