giovedì 12 dicembre 2013

RECENSIONE: "Gli specialisti" di David Wolstencroft

Good News, Bad News”, romanzo di David Wolstencroft pubblicato nel 2004, è divenuto di lì a poco uno dei romanzi il cui titolo italiano, “Gli specialisti”, è stato messo abbastanza a caso. Il titolo originale, invece, era molto azzeccato, considerando che secondo uno dei protagonisti a una buona notizia corrisponde sempre una cattiva notizia, a cui ne corrisponde una buona, a cui ne corrisponde una cattiva... eccetera, eccetera, eccetera...

Mi è capitato sotto gli occhi sabato scorsa in biblioteca, l’ho preso in prestito con l’intenzione di leggerlo durante le pause pranzo al lavoro... e ora, dopo quattro giorni e altrettanto pause pranzo, sono giunta al termine.

La trama
Charlie e George, due dipendenti dei servizi segreti, finiscono sotto copertura a lavorare per uno studio fotografico. Charlie ha 27 anni, sua moglie è morta in un incidente stradale e ha una serie di reminescenze dei tempi della scuola che a suo parere gli sono utili anche nella sua attuale vita: l’idea delle buone e delle cattive notizie è una di queste. George ha 50 anni e, di fatto, di lui non sappiamo nulla.
I due scoprono di essere entrambi agenti segreti quando Charlie viene attirato da una donna in una sorta di trappola mortale, da cui esce vivo soltanto grazie all’intervento di George. Inoltre entrambi vogliono lasciare i servizi segreti e ad entrambi viene affidato un ultimo incarico. A George viene commissionato l’omicidio di Charlie. A Charlie viene commissionato l’omicidio di George.
Dopo avere tentato di uccidersi a vicenda i due decidono di allearsi e di fingersi entrambi morti, in modo da salvarsi e scoprire perché i servizi segreti abbiano deciso di eliminarli.
Ne segue una lunga fuga, in cui è impossibile riuscire a fidarsi di qualcuno... e la conclusione è piena di colpi di scena, che riguardano anche la moglie di Charlie.

I personaggi
Non posso fare a meno di notarlo: i personaggi sono tanti, molto hanno un ruolo marginale e sono poco sviluppati. A volte, specie nella parte centrale e conclusiva, in cui da un capitolo all’altro si passa da un personaggio all’altro, mi capitava di tanto in tanto di andare un po’ in confusione. Di fatto soltanto i due protagonisti e Neil (l’ex compagno di scuola di Charlie con cui stabilì che a una buona notizia corrisponde una cattiva notizia e così via di seguito) sono più che semplici nomi.

La struttura
Il romanzo è, a mio parere, molto scorrevole e ben scritto. I capitoli brevi, in cui si salta spesso da una situazione a un’altra completamente diversa, impediscono al lettore di annoiarsi, complice anche una certa ironia di fondo.
C’è comunque, secondo me, un’evidente pecca: i capitoli finali sono molto “frettolosi”, al punto tale che talvolta tendevo a entrare un po’ in confusione, non riuscendo a capire molto agevolmente cosa fosse appena accaduto.

Il finale
Il finale ha riservato un colpo di scena che mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca, mentre ha spacciato per “colpi di scena” cose che non lo erano affatto... per esempio il fatto che [ATTENZIONE: piccolo spoiler] la moglie di Charlie fosse stata uccisa lo sospettavo fin dalle prime pagine...

Valutazione: 4/5
Al di là dei difetti (a mio parere - e il mio parere non vuole condizionare nessuno) di cui ho già parlato, trovo comunque che questo romanzo sia stato una lettura estremamente piacevole, che sono felice di avere portato a compimento. L’ho letto praticamente tutto d’un fiato, nelle occasioni in cui ne avevo la possibilità, e non vedevo l’ora di scoprire quali sorprese mi avrebbe riservato.

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