“Good News, Bad News”, romanzo di David Wolstencroft
pubblicato nel 2004, è divenuto di lì a poco uno dei romanzi il cui titolo
italiano, “Gli specialisti”, è stato messo abbastanza a caso. Il titolo
originale, invece, era molto azzeccato, considerando che secondo uno dei
protagonisti a una buona notizia corrisponde sempre una cattiva notizia, a cui
ne corrisponde una buona, a cui ne corrisponde una cattiva... eccetera,
eccetera, eccetera...
Mi è capitato sotto gli occhi sabato scorsa in
biblioteca, l’ho preso in prestito con l’intenzione di leggerlo durante le
pause pranzo al lavoro... e ora, dopo quattro giorni e altrettanto pause
pranzo, sono giunta al termine.
La trama
Charlie e George, due dipendenti dei servizi segreti,
finiscono sotto copertura a lavorare per uno studio fotografico. Charlie ha 27
anni, sua moglie è morta in un incidente stradale e ha una serie di
reminescenze dei tempi della scuola che a suo parere gli sono utili anche nella
sua attuale vita: l’idea delle buone e delle cattive notizie è una di queste. George
ha 50 anni e, di fatto, di lui non sappiamo nulla.
I due scoprono di essere entrambi agenti segreti quando
Charlie viene attirato da una donna in una sorta di trappola mortale, da cui
esce vivo soltanto grazie all’intervento di George. Inoltre entrambi vogliono
lasciare i servizi segreti e ad entrambi viene affidato un ultimo incarico. A George
viene commissionato l’omicidio di Charlie. A Charlie viene commissionato l’omicidio
di George.
Dopo avere tentato di uccidersi a vicenda i due decidono
di allearsi e di fingersi entrambi morti, in modo da salvarsi e scoprire perché
i servizi segreti abbiano deciso di eliminarli.
Ne segue una lunga fuga, in cui è impossibile riuscire a
fidarsi di qualcuno... e la conclusione è piena di colpi di scena, che
riguardano anche la moglie di Charlie.
I personaggi
Non posso fare a meno di notarlo: i personaggi sono
tanti, molto hanno un ruolo marginale e sono poco sviluppati. A volte, specie
nella parte centrale e conclusiva, in cui da un capitolo all’altro si passa da
un personaggio all’altro, mi capitava di tanto in tanto di andare un po’ in
confusione. Di fatto soltanto i due protagonisti e Neil (l’ex compagno di
scuola di Charlie con cui stabilì che a una buona notizia corrisponde una
cattiva notizia e così via di seguito) sono più che semplici nomi.
La struttura
Il romanzo è, a mio parere, molto scorrevole e ben
scritto. I capitoli brevi, in cui si salta spesso da una situazione a un’altra
completamente diversa, impediscono al lettore di annoiarsi, complice anche una
certa ironia di fondo.
C’è comunque, secondo me, un’evidente pecca: i capitoli
finali sono molto “frettolosi”, al punto tale che talvolta tendevo a entrare un
po’ in confusione, non riuscendo a capire molto agevolmente cosa fosse appena
accaduto.
Il finale
Il finale ha riservato un colpo di scena che mi ha
lasciato un po’ l’amaro in bocca, mentre ha spacciato per “colpi di scena” cose
che non lo erano affatto... per esempio il fatto che [ATTENZIONE: piccolo
spoiler] la moglie di Charlie fosse stata uccisa lo sospettavo fin dalle prime
pagine...
Valutazione: 4/5
Al di là dei difetti (a mio parere - e il mio parere non
vuole condizionare nessuno) di cui ho già parlato, trovo comunque che questo
romanzo sia stato una lettura estremamente piacevole, che sono felice di avere
portato a compimento. L’ho letto praticamente tutto d’un fiato, nelle occasioni
in cui ne avevo la possibilità, e non vedevo l’ora di scoprire quali sorprese
mi avrebbe riservato.
Nessun commento:
Posta un commento