Dilhani Heemba è una scrittrice italiana originaria dello
Sri Lanka. "Le Figlie di Ananke" è stato il suo primo romanzo,
pubblicato gratuitamente sul suo blog tra il 2010 e il 2011.
E' l'ultima lettura, in ordine di tempo, alla quale mi
sono dedicata e credo che sia doveroso scriverne una recensione.
Prima impressione
L’immagine di copertina, non posso negarlo, mi ha
colpita. Anche la trama mi sembrava interessante, perciò ho deciso di
proseguire la lettura.
Il romanzo si inquadra nel contesto dell’urban
fantasy-paranormal romance, ma avevo avuto l’impressione che si discostasse dai
paranormal romance a cui siamo abituati di solito.
Infatti, se pensate di essere in una situazione del tipo “ragazzo
strafigo e ragazza bruttina che si amano alla follia fin dal primo momento in
cui si vedono / io mi sacrifico per salvare te, no sei tu che ti sacrifichi per
parlare me / ti amo ma devo starti lontano”, vi sbagliate di grosso.
I motivi per cui questa situazione viene evitata sono
sostanzialmente due:
1) non c’è una protagonista adolescente umana che si
lamenta del proprio aspetto;
2) l’autrice ha avuto un’idea a mio parere molto
originale, ben lontana dagli stereotipi del genere.
Trama
Ryker è uno studente universitario vicino alla laurea che,
dopo la morte della madre, vive insieme al padre, al fratello e alla sorella,
ed è molto legato soprattutto a quest’ultima.
Ha uno strano ricordo: quando era bambino, al funerale
della madre vide una strana figura, tutta nera, con capelli bianchi e con ampie
ali. Con grande sorpresa la rincontra. Si tratta di Thari, un “demone della
rinascita”, il cui ruolo è quello che viene associato dagli umani agli angeli
della morte. Quella che gli umani considerano morte, infatti, viene considerata
da loro come una rinascita, perché è la fine della vita terrena che sancisce l’inizio
di un’altra vita. Per quanto riguarda l’etichetta di “demone”, viene intesa
come una creatura simile a un angelo ma per certi versi molto umana, figura
derivante da un mix di creature appartenenti a diverse mitologie e religioni.
Thari ha sangue di demone soltanto per metà: è una delle
figlie della potente demone Ananke, frutto della sua relazione con un umano.
È anche per questo che si lascia andare più facilmente ai
sentimenti umani e, quando gli altri demoni, per punirla del fatto che ha
violato la loro legge, apparendo a un umano, decidono di perseguitare Ryker,
Ananke non può fare altro che proteggerlo, grazie anche all’aiuto della sorella
Iside, e accettare l’idea di amarlo.
Ma Thari ha un importante segreto, che rischia di minare seriamente
il suo rapporto con Ryker...
Personaggi
A mio parere i personaggi principali, Thari e Ryker, sono
ben costruiti. Ryker è un ragazzo un po’ scialbo che sembra avere poco da dire,
profondamente segnato dalla morte della madre. Thari è un personaggio
controverso, di cui ci è difficile fin dalle prime pagine capire se stia dalla
parte del bene o dalla parte del male. Più il tempo passa e più ci rendiamo
conto che non c’è una distinzione netta tra bene e male, proprio come nel mondo
degli umani.
Gli altri personaggi non sono granché delineati, anche
perché a loro non è dedicato molto spazio. Questo vale per tutti ma non per
Iside, sorella e amica di Thari: il modo antiquato in cui parla è dannatamente
grandioso!
Struttura
Il romanzo è molto breve, con capitoli non tanto lunghi e
molto scorrevoli. Personalmente ho apprezzato molto questa suddivisione e credo
che, per la trama, sia una lunghezza giusta.
Valutazione: 4/5
Non sempre la tendenza verso il paranormal romance è un
male. Non è, a mio parere, un genere da demonizzare (specie nei casi in cui ci
si allontana dal genere adolescenziale/scolastico, in cui il “copia e incolla
di Twilight” è molto diffuso). Bisogna solo valutare molto attentamente quello
che si legge.
Questa lettura mi è piaciuta molto e, da parte mia, ve la
consiglio.
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