lunedì 20 gennaio 2014

RECENSIONE: la trilogia "Shadowhunters, le origini" di Cassandra Clare

Ci siamo! E' giunto il momento che la mia "avversione" per gli Shadowhunters crollasse. Dopotutto il film di "Città d'ossa", di cui ho parlato a suo tempo, non doveva essere considerato un indicatore delle qualità della serie.
Ho preferito però optare per la trilogia "Shadowhunters - le origini", che in origine si chiamava "The Infernal Devices", ma mettere titoli che non c'entrano nulla con quelli originali pare essere un'abitudine comune in Italia. Ho già in cantiere l'idea di leggere anche la serie principale (il cui "prequel" può essere letto indipendentemente, dato che tratta di altri personaggi), anche se sono un po' riluttante per via del fatto che il sesto e ultimo romanzo uscirà in marzo negli Stati Uniti e addirittura dovremmo aspettare fino all'autunno per leggerlo in italiano (ma ho già in cantiere anche l'idea, se mi piaceranno i primi cinque, di leggerlo in inglese in caso io riesca a trovarlo).

Ma ora basta con le chiacchiere e dedichiamoci allo spin-off, costituito da una trilogia così composta:
1) L'angelo (Clockwork Angel);
2) Il principe (Clockwork Prince);
3) La principessa (Clockwork Princess).

Come in ogni urban fantasy young adult che si rispetti, accanto alla trama principale c'è anche una protagonista adolescente che incontra il grande ammmmmmore della sua vita e dopo pochi mesi decide di sposarlo. L'unica differenza è che le altre serie sono ambientate nel ventunesimo secolo, qui invece siamo nell'Ottocento, epoca in cui una donna non sposata a vent'anni era già considerata una vecchia zitella, il che rende credibile questo genere di storyline.
Il fatto che il grande ammmmmore della protagonista in realtà siano due grandi ammmmmori ancora una volta non è sorprendente, ma devo ammettere che è la prima volta in cui leggo di due grandi ammmmmori della protagonista i cui rapporti rasentano i limiti dello slash. Questo, se non altro, mi pare originale.



ATTENZIONE: la recensione potrebbe contenere spoiler.

Contesto
Siamo a Londra nell'Ottocento, ma in realtà veniamo introdotti in un mondo in cui accanto agli umani ("mondani") vivono anche i "nascosti", una categoria che comprende creature soprannaturali di vario tipo, che mantiene la propria esistenza segreta agli umani: Nephilim (che non c'entrano nulla con i Nephilim biblici ma si chiamano allo stesso modo, anche se in genere vengono chiamati Shadowhunters - sono mortali che hanno sangue angelico nelle vene che si tramanda di generazione in generazione, e sono cacciatori di demoni e vegliano su ciò che accade nel mondo dei "nascosti"), vampiri, licantropi, stregoni (che hanno sangue di demone nelle vene)... e chi più ne ha più ne metta.

CLOCKWORK ANGEL: un inizio intrigante
Nel primo romanzo della serie conosciamo l'adolescente Tessa Grey, un'orfana vissuta a New York insieme alla zia, almeno finché quest'ultima non è morta. A quel punto non le resta che andare a Londra, dove ad aspettarla dovrebbe trovare il fratello ventenne giocatore d'azzardo Nate, unico suo parente ancora vivente. Le cose non vanno proprio nel verso giusto: viene infatti rapita da due sorelle streghe che vogliono consegnarla a un personaggio chiamato "Magister", che vuole sfruttare le abilità di Tessa. Infatti la ragazza è una mutaforma, toccando un oggetto di proprietà di qualcun altro può trasformarsi in lui/lei nell'aspetto e addirittura arrivare a comprenderne i pensieri e le emozioni.
Nella casa delle due sorelle, inoltre, vengono compiuti esperimenti per creare dei robot dall'aspetto umano, che possano obbedire agli ordini del Magister e dei suoi seguaci, che hanno l'obiettivo di eliminare gli Shadowhunters in quanto il Magister li ritiene colpevoli della morte della sua famiglia, avvenuta vari decenni prima.
A salvare Tessa è l'irruzione degli Shadowhunters nella dimora delle due streghe, in particolare si rivela fondamentale l'intervento di Will, un giovane nephilim dal quale Tessa è attratta anche se lui si dimostra spesso scontroso e arrogante.
Gli Shadowhunters la portano con loro nell'Istituto gestito da Charlotte e da suo marito Henry, dove i giovani Shadowhunters vengono addestrati e vivono.
Qui entrano in scena gli altri personaggi: la "modaiola" Jessamine, il romantico violinista malato Jem, la simpatica cameriera Sophie, ecc...
Gli Shadowhunters decidono di aiutare Tessa a rintracciare suo fratello Nate, che sembra essere stato rapito dal Magister. In corso d'opera devono affrontare uno scontro con un gruppo di vampiri e, proprio quando la situazione sembra essersi sistemata, ci saranno numerosi colpi di scena (che saranno spoilerati nella trama del romanzo successivo), in cui il Magister, la cui identità verrà svelata nella parte conclusiva, fuggirà con l'intento di portare a termine il proprio intento...

CLOCKWORK PRINCE: un ottimo secondo romanzo
SPOILER: Nate ha in realtà tradito la sorella, in cambio della possibilità illusoria di continuare la propria vita dissoluta, e si è schierato dalla parte del Magister.
Intanto, visto che quest'ultimo è fuggito, il consiglio degli Shadowhunters decide di spodestare Charlotte, togliendole la custodia dell'Istituto con l'intento di affidarla allo stimato Benedict Lighthood. Le viene quindi "concesso" un ultimatum: due settimane per ritrovare il Magister, altrimenti perderà l'istituto.
I membri dell'Istituto quindi, fanno il possibile per aiutare Charlotte: Tessa, Will e Jem intraprendono un viaggio per incontrare un anziano Shadowhunter che sa come andarono le cose a proposito della famiglia del Magister, per cui quest'ultimo sta cercando vendetta. Le cose però non vanno come dovrebbero: mentre Will si ritrova "per caso" vicino alla propria famiglia (suo padre era un Nephilim che lasciò il proprio incarico di cacciatore, mentre Will, come Shadowhunter, deve chiudere ogni rapporto con i familiari che non ne fanno parte) avendo modo di intravedere la sorella minore, i tre subiscono l'ennesimo attacco da parte degli automi.
Nel frattempo Jessamine (ATTENZIONE: SPOILER), innamorata di Nate, dopo averlo sposato in gran segreto si schiera dalla sua parte, con l'intento di consegnare Tessa al Magister. Tra Tessa e il fratello, inoltre, ci sarà un drammatico confronto che si chiuderà con un epilogo non proprio allegro.
In questo romanzo, oltre alla storia di Tessa, viene approfondita maggiormente anche quella di Jem e di Will. Il primo dei due, uno Shadowhunter orfano anglo-cinese, è stato infettato dai demoni che hanno ucciso i suoi genitori ed è dipendente dalla droga, che gli consente di vivere, ma che allo stesso tempo non gli consentirà di avere una lunga vita. Will, invece, ha lasciato la propria famiglia a causa di una maledizione lanciata da un demone, secondo la quale chiunque gli vuole bene finirà per morire. E' questa la ragione per cui Will cerca di farsi detestare da tutti, a parte da Jem, il suo "parabatai" (una sorta di fratello di sangue, legato a lui da una promessa di protezione reciproca per tutta la vita - che si tramuta, nella pratica, in quella che ho già definito un'amicizia ai limiti dello slash), perché sa che è comunque destinato a morire.
Soltanto quando riesce a rintracciare, con l'aiuto dello stregone Magnus Bane, il demone che ha lanciato la maledizione (ATTENZIONE: SPOILER) e scopre che in realtà il demone l'ha solo preso in giro e che non esiste alcuna maledizione, decide di dichiarare finalmente i propri sentimenti a Tessa, attratta da lui già dal primo romanzo, anziché continuare a respingerla. A quel punto Tessa gli rivela di essersi appena ufficialmente fidanzata con Jem...
Il romanzo si conclude con Charlotte che mantiene la propria carica, soprattutto quando si scopre che Benedict, al di là dell'apparenza moralista, si rivela essere un uomo dalla vita dissoluta, che nasconde parecchi segreti...

CLOCKWORK PRINCESS: un finale che lascia (forse) con l'amaro in bocca
Mentre all'Istituto si aggiungono nuovi "residenti" (compresa la sorella di Will, venuta per riportarlo a casa, e i due figli di Benedict Lighthood che nel frattempo ha fatto una brutta fine, nella quale è stato chiarito a tutti gli effetti che intratteneva relazioni sessuali con demoni), il Consiglio cerca ancora un modo per spodestare Charlotte, sempre con la scusa che il Magister e i suoi automi sono ancora un pericolo.
Infatti (ATTENZIONE: SPOILER, DA QUI FINO ALLA FINE DEL PARAGRAFO) il Magister fa rapire Tessa proprio alla vigilia del suo matrimonio con Jem, in uno scontro nel quale tra l'altro muore Jessamine e Jem viene gravemente ferito, perché sapendo la natura del suo dono (derivante dall'essere figlia di una Nephilim e di un demone - unione che si pensava non potesse generare nuove vite, in quanto le "rune", marchi tracciati addosso agli Shadowhunters, avrebbero impedito al mezzo demone di vivere; in questo caso però è stato possibile in quanto, essendo la madre di Tessa ignara del fatto di essere una Nephilim, non aveva rune sul proprio corpo) pensa di poterla sfruttare per i suoi loschi scopi (il cui principale è sempre quello di distruggere gli Shadowhunter).
Ormai in punto di morte, scoprendo che anche Will è innamorato della ragazza, Jem lo prega di cercarla e di salvarla. Will a quel punto parte per ritrovarla, avendo avuto modo di scoprire dove è stata portata.
Proprio nel corso del proprio viaggio Will si rende conto, vedendo la runa che lo legava al suo parabatai sbiadire, che Jem è morto. Ciò mi ha lasciata mooooolto insoddisfatta, e non solo perché Jem era il mio personaggio preferito. Non mi è piaciuto che sia uscito di scena senza avere ancora avuto la possibilità di fare più di tanto, in quest'ultimo romanzo. Poco dopo, comunque, Will riesce finalmente a raggiungere Tessa, prigioniera del Magister... e si ritrova intrappolato insieme a lei. Non appena rivela a Tessa che Jem è morto, lei - e ancora una volta la mia insoddisfazione è incrementata fino allo sfinimento - gli dichiara il proprio amore e nel giro di poche righe i due si ritrovano a letto insieme (è stato uno shock per due motivi: 1) Tessa e Will erano legatissimi a Jem, mi sembra quasi out of character che tutto ciò accada subito dopo la sua morte; 2) Tessa è una donzella dell'Ottocento, che fino a quel momento riteneva scandaloso anche solo baciare con troppa passione il fidanzato che stava per sposare, mentre così, di punto in bianco, si porta a letto l'amico del fidanzato defunto pochi minuti dopo avere scoperto della morte di quest'ultimo).
Nel finale Charlotte, Henry e tutto il loro seguito, insieme ad alcuni Fratelli Silenti (lugubri individui muti e incappucciati con sangue angelico divenuti immortali grazie all'applicazione di particolari rune, che vivono nella "città silente", che deve essere un vero mortorio, che possono essere evocati dagli Shadowhunters per chiedere aiuto), aiutano Will e Tessa a combattere contro il Magister e l'esercito di automi. Ad un certo punto colpo di scena: a uno dei Fratelli Silenti cade il cappuccio... ed è Jem! Infatti in punto di morte, affranto dal fatto di non avere salutato per l'ultima volta Tessa e Will, ha deciso di tentare di diventare un Fratello Silente, condannandosi a un'eternità lugubre e solitaria.
Dopo lo scontro, comunque, nel quale il Magister rimane ucciso, Jem saluta un'ultima volta Tessa e Will, che successivamente si fidanzeranno, e parte per la Città Silente.
Si giunge quindi all'Epilogo, in cui scopriamo che Tessa si è sposata con Will e ha avuto dei figli con lui, dai quali si è allontanata dal momento che, essendo lei immortale (per via del sangue demoniaco), dovrebbe vederli invecchiare e poi morire. La ritroviamo nel 2008, circa settant'anni dopo la morte di suo marito, mentre attende di incontrare Jem che, da Fratello Silente, la incontrava ogni anno a un appuntamento sempre fisso. A quel punto una sorpresa la aspetta: Jem non è più un Fratello Silente, dal momento che, grazie ai progressi scientifici (così pare, non è spiegato molto bene) adesso può disintossicarsi dalla droga e riuscire a vivere una vita normale. Il finale lascia intendere che i due possano finalmente vivere il loro amore.

Devo ammetterlo, non so se sono pienamente soddisfatta... Tutto sommato avevo aspettative un po' diverse per il terzo romanzo. Mi aspettavo qualcosa di più credibile, come ad esempio il fatto che Jem viveva abbastanza per sposare Tessa e poi moriva in giovane età. Mi è sembrata una scelta un po' macchinosa, quella per cui ha optato Cassandra Clare. Inoltre sono rimasta decisamente delusa dalla banalizzazione dei sentimenti nell'ultimo romanzo in cui Tessa di fatto considera Jem e Will come intercambiabili. "Uno dei due muore? Va beh, tanto mi posso fare quell'altro." Anche per quanto riguarda Will, sono rimasta abbastanza spiazzata: la prima parte del terzo romanzo era stata un susseguirsi di sue saghe mentali del tipo "dopo che Jem sarà morto, per rispetto nei suoi confronti non mi farò mai avanti con Tessa" e poi non appena l'amico "muore" lui e Tessa finiscono a letto insieme... Mah... io credo che un po' di coerenza non guasterebbe.
Almeno, però, c'è un dettaglio che mi ha soddisfatta: in un genere in cui l'immortalità di solito viene presentata come "che bello, io rimarrò giovane in eterno, mentre tutti intorno a me, compresi i miei discendenti, si riempiranno di rughe e poi schiatteranno", stavolta ne viene data una visione più realistica, in cui sì, c'è la giovinezza eterna, ma c'è anche l'eterno rimpianto per le persone amate che non ci sono più.

I personaggi
Li ho apprezzati, uno dopo l'altro. Ciascuno mi è sembrato avere il proprio ruolo. Nessuno mi è sembrato poco caratterizzato. Forse Tessa avrebbe potuto essere resa meglio, magari più coerente anche nel terzo romanzo. Sono rimasta positivamente colpita dalla donna che cerca di far valere la propria posizione anche se è donna (Charlotte), dal marito pasticcione di lei (Henry), dalla ragazza che tutti vedono come un'idiota, ma che in realtà vorrebbe semplicemente poter essere una normale umana anziché una nephilim (Jessamine), dal ragazzo estremamente ambiguo ma affascinante (Nate), dal ragazzo scontroso che non è scontroso solo perché ne ha voglia e che alle spalle ha un motivo originale (Will), dall'antagonista che per una volta ha uno scopo e non ostacola i protagonisti semplicemente "perché sì" (il Magister)...
Dimentico qualcuno? Ah, già, Jem... Ho letteralmente adorato quel personaggio, anche se il ruolo dell'eroe romantico condannato a un triste destino forse non è proprio originalissimo. Ma Jem è reso molto bene, a mio parere. E' troppo, come dire... awwwwwwww. *-*

Valutazione finale: 4,5/5
Seppure con i suoi difetti, di cui penso di avere già parlato, questa serie mi è piaciuta molto e, ad oggi, credo che sia una delle serie urban fantasy migliori che io abbia mai letto.
Mi sento di consigliarla agli amanti del genere, ma non solo. Tutto sommato anche chi non è molto "vicino" a questo genere potrebbe apprezzarla.

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