venerdì 10 gennaio 2014

Recensione: "Noi siamo infinito, ragazzo da parete" di Stephen Chbosky

Una delle prime letture del 2014 (non la prima in assoluto, perché quella è il primo romanzo di una serie che recensirò tutta in una volta) è stata questo romanzo. Ne avevo già sentito parlare, so che ne è uscito un film (che non ho visto), ma soltanto ora l'ho letto.
Il romanzo è uscito nel 1999 ed è ambientato all'inizio degli anni '90.

Prima impressione
Sinceramente pensavo che fosse la storia di un ragazzino emarginato, lamentoso e bellaswanizzato. Pensavo anche che il romanzo non sarebbe andato a parare da nessuna parte.
Eppure mi sono convinta. "Lo leggo", mi sono detta. L'ho letto... e devo ammettere che la mia prima impressione era sbagliata.

La trama
Charlie ha 15 anni, non ha mai avuto veri amici (a parte un certo Michael, di cui non veniamo a scoprire molto, di fatto, che si è suicidato) ed è spaventato dall'inizio delle scuole superiori, temendo che non riuscirà a fare amicizia con nessuno.
Non è così. Conosce Sam, una ragazza che lo attira fin da subito, e il suo fratellastro Patrick, entrambi studenti più grandi di lui, che frequentano l'ultimo anno di scuola. Nasce subito una profonda amicizia tra Charlie e i due, e grazie a loro inizia a frequentare anche altri loro amici e conoscenti, tra cui una certa Mary Elizabeth con cui avrà una breve relazione.
Con Sam e Patrick trascorre un anno intenso (poi i due se ne andranno per frequentare l'università), che è comunque segnato da un segreto del suo passato che Charlie non è mai stato completamente capace di rimuovere...

Struttura del romanzo
Siamo di fronte a un moderno romanzo epistolare: Charlie scrive a un amico senza nome, raccontandogli quello che gli succede.
In certi momenti sembra che si stia rivolgendo ad un diario, ma in altri momenti invece lascia intendere che non è così (parla del fatto che gli ha spedito delle lettere e che lo conosce di vista grazie a una conoscenza comune).

I personaggi
Charlie è un ottimo personaggio. L'unica pecca che gli riconosco è che, a mio parere, non dà l'idea di essere un 15-16enne. Personalmente mi sembrava che la voce narrante fosse più giovane. Se non avesse specificato l'età, avrei pensato che potesse avere 12 o 13 anni. In ogni caso non siamo di fronte a un alter-ego maschile di Bella Swan... anzi, ci siamo lontanissimi. Charlie non è un vero e proprio emarginato senza amici... anzi, di fatto stava da solo perché non conosceva nessuno. Inoltre a ogni suo comportamento corrisponde una spiegazione razionale.
Anche Sam, Patrick e Mary Elizabeth sono ben caratterizzati, così come la sorella di Charlie...

Temi trattati
Se c'è una pecca in questo romanzo, non sono tanto i temi trattati - in primis omosessualità, droga, violenza... - ma come questi vengono trattati, in particolare gli ultimi due. I messaggi che sembra lasciar passare sono "se vuoi avere degli amici, devi bere, fumare e drogarti", per quanto riguarda il protagonista, mentre per quanto riguarda le "comparse" femminili il messaggio spesso è "se vuoi avere un ragazzo che ti ami, devi essere disposta a farti picchiare o a farti stuprare quando lui è ubriaco e non gliela vuoi dare"...

Valutazione: 3,5/5
Tutto sommato non l'ho trovato così male, anche se in certi momenti mi è sembrato cadere un po' nel banale. Resta, nel complesso, una buona lettura... sicuramente migliore di certi romanzi young adult con protagoniste femminili. :D

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