sabato 29 marzo 2014

Recensione: "La mummia" di Anne Rice

Pubblicato alla fine degli anni '80, "La mummia" di Anne Rice al giorno d'oggi potrebbe essere catalogabile come urban fantasy, definizione che credo non fosse usata a quell'epoca.

Trama
1914. L'egittologo Lawrence muore, avvelenato dal nipote Henry, proprio dopo avere scoperto la tomba di Ramses II il Dannato, faraone egizio vissuto molti millenni prima. Il sarcofago e la mummia del faraone finiscono nella casa londinese di Lawrence, dove vive la figlia ventenne Julie. Oltre a sarcofago e mummia, giungono lì anche degli antichi scritti di Ramses, tradotti da Lawrence, nei quali sosteneva di essere il faraone Ramses I, sopravvissuto alla morte grazie a un filtro di immortalità e risvegliato dalla regina Cleopatra.
Julie non crede a quella storia almeno finché, mentre il sarcofago è aperto per permettere agli ospiti in visita di vedere la mummia, rimane da sola col cugino Henry. Quando lui cerca di ucciderla come ha fatto con lo zio, per questioni di eredità, Ramses si risveglia e le salva la vita.
Henry fugge e racconta la strana storia, a cui nessuno crede... a parte Elliot, amico ed ex amante di Lawrence, nonché padre di Alex, il fidanzato di Julie, e Samir, assistente egiziano di Lawrence.
Ramses, in un primo momento in difficoltà ad ambientarsi in un mondo molto diverso da quello in cui era vissuto, si spaccia per un egittologo amico di Lawrence e chiede a Julie di accompagnarlo in Egitto, dove è intenzionato a ritrovare la sua amata Cleopatra e riportarla in vita grazie al filtro di immortalità che lei aveva rifiutato di prendere millenni prima.
Accompagnati da Elliot, Alex, Samir e Henry (che poi li abbandonerà per stabilirsi a casa di una sua nuova amante), i due intraprendono il viaggio.
Ramses, nonostante allacci una relazione con Julie, è ancora intenzionato a riportare in vita Cleopatra e, quando finalmente ci riesce, le cose non vanno proprio come credeva e Cleopatra inizia a seminare vittime...

I personaggi
JULIE: ha una ventina d'anni e, grazie al lavoro del padre, si è appassionata a sua volta all'antico Egitto (al punto tale da essere disposta a tenersi una mummia in casa). Si ritiene una donna emancipata e, per la propria epoca, probabilmente lo è. A me sembra anche un po' svampita, perché se io vedessi una mummia viva che si toglie le bende, non penso che per prima cosa penserei "quest'uomo è dannatamente sexy".
RAMSES: è vissuto millenni prima e, fingendo di essere morto ed essere stato mummificato, ha dormito a lungo nella sua tomba. Una volta che si ritrova nel Novecento, non sempre riesce ad adeguarsi alle usanze della nuova epoa.
ELLIOT: è un uomo di mezza età gravemente malato, che spera, più che altro per motivi economici, che suo figlio Alex possa sposarsi al più presto con la ricca Julie. E' stato un grande amico del padre di quest'ultima, con il quale ebbe anche una relazione clandestina. Il suo più grande desiderio è, da un certo punto in poi, quello di procurarsi l'elisir di vita eterna.
HENRY: giocatore d'azzardo che ha dilapidato tutto il proprio patrimonio, continua a sperperare con le proprie amanti e con il gioco d'azzardo i soldi che gli passa il padre. Non è benvisto da nessuno e tutti sembrano intuire fino a che punto sia disposto a spingersi per denaro.
SAMIR: assistente egiziano che lavorava insieme a Lawrence, è uno dei personaggi che credono con meno difficoltà alla storia di Ramses. Una volta scoperto che si tratta di un antico faraone, diviene un suo devoto sostenitore.
ALEX: unico(?) figlio di Elliot, è un ragazzo piuttosto spensierato... e anche piuttosto svampito, visto che, quando viene sedotto da Cleopatra, sembra non essere più capace di pensare con la testa...
CLEOPATRA: personaggio in assoluto meno caratterizzato, mi è sembrata il tipico personaggio stereotipato per cui tutti gli uomini perdono la testa (indipendentemente dal loro orientamento sessuale - vedi Elliot, che peraltro è gravemente malato ma pare non avere difficoltà di erezione)... infine uccide chiunque senza un motivo ben preciso...

Valutazione finale: 4/5
L'ho trovato un romanzo molto piacevole, soprattutto nella prima parte ambientata in Inghilterra, mentre viene un po' a scadere, secondo me, in quella ambientata in Egitto, dove talvolta inizia a divenire ripetitivo e un po' banale.
Ho qualche perplessità anche sul finale (peraltro molto frettoloso, a mio parere): Julie decide che, per rimanere accanto a Ramses, ATTENZIONE SPOILER!, prenderà anche lei il filtro di vita eterna... questo sebbene conosca Ramses da pochissimo tempo e non ci sia nessuna fretta (dato che Ramses viene comunque descritto come un uomo che ha parecchi anni più di lei) di decidere se rimanere immortale per lui oppure no. Mi è sembrata un po' un'anticipazione delle attuali protagoniste degli urban fantasy, che dopo avere incontrato il loro grande ammmmmmmmore, rinunciano a tutto per lui.

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