venerdì 7 marzo 2014

Recensione: "ARCANA" di Maxime Chattam

"Les Archanes du Chaos", questo è il titolo originale, è un romanzo dell'autore francese Maxime Chattam che, a quanto ho avuto modo di scoprire, è autore di una trilogia thriller che non ho letto.
"Arcana" è invece un romanzo autoconclusivo, uscito nel 2006 in Francia e giunto in Italia un anno più tardi.

La trama
Quella riportata di seguito è la quarta di copertina:
Yael Mallan è una giovane donna come tante. Nubile, ha un lavoro e vive a Parigi nell’appartamento che le hanno lasciato i genitori dopo il loro divorzio. Una vita quasi normale la sua, se non fosse per quegli strani fenomeni che all’improvviso la fanno precipitare nel caos...
Da qualche tempo in casa vede ombre riflesse dentro gli specchi, avverte suoni vagamente minacciosi di cui non riesce a individuare la fonte e legge oscuri messaggi sullo schermo del computer: “Siamo qui, accanto a voi. Siamo dall’altra parte”.
Cosa le sta succedendo? Chi sono le misteriose entità che la invitano a “guardare dietro le apparenze”? Yael è terrorizzata e si domanda se per caso non stia diventando pazza. D’impulso decide di chiedere aiuto a Thomas, un simpatico giornalista canadese conosciuto da poco. No, Yael non è pazza. Anche lui vede gli enigmatici messaggi in codice che contengono riferimenti a misteriose sette del passato. Gli Illuminati, l’Ordine dei Teschi e delle Ossa... Yael e Thomas accettano la sfida delle fantomatiche Ombre ma ben presto, braccati da sicari che hanno l’ordine di eliminarli, sono costretti alla fuga, da Parigi a Ginevra fino negli Stati Uniti, sulle tracce di indizi sempre più intricati e inquietanti. Le loro scoperte fanno emergere un’ipotesi tanto agghiacciante quanto realistica: quella di una cospirazione a livello planetario per condizionare gli eventi della storia e della politica. Solo una persona crede a questa teoria: un amico di Thomas, che nel suo blog ha raccolto un’impressionante documentazione per suffragarla. E se davvero la realtà in cui viviamo non fosse altro che illusione, menzogna, manipolazione?

Di fatto non c'è molto di più da dire, se non che mi è sembrava una puntata di "Voyager". Si passava dall'affondamento del Titanic, all'omicidio di Kennedy, all'attentato al World Trade Center... Insomma, ci mancavano soltanto i Maya, gli alieni, gli Antichi Egizi, Hitler emigrato in Brasile e i messaggi subliminali nelle canzoni e poi tutto era al completo....

Struttura e personaggi
Il romanzo alterna vari capitoli di azione con singoli capitoli, piazzati a mio parere senza una particolare logica, che dovrebbero essere estratti del blog di uno dei personaggi, che parlano della politica americana, del presidente Bush e delle motivazioni economiche alla base delle guerre in Afghanistan e in Iraq.
Questo a mio parere rende il romanzo meno scorrevole di quanto avrebbe potuto essere e tende anche a confondere le idee dato che:
- il romanzo è ambientato diversi anni prima rispetto ai fatti di cui si parla nel blog di quel personaggio;
- i fatti di cui si parla nel blog di quel personaggio sono collegabili soltanto lontanamente al resto della trama.
I personaggi a mio parere sono spesso poco sviluppati e agiscono in modo tutt'altro che verosimile. La giustificazione che viene utilizzata è che Yael (che racconta di avere allucinazioni e invita a casa sua per questo un perfetto sconosciuto!) è una pedina manovrata da membri di un'organizzazione superiore e che quindi non si comporta come vuole lei, ma come vogliono loro.
Questo comunque è niente: ATTENZIONE SPOILER... quando uno dei vari cospiratori appartenenti a un'organizzazione segreta (sulla quale ho le idee poco chiare dato che, a mio parere, non è mai stato spiegato molto bene come funzionino le cose in questo romanzo) vuole uccidere Yael nel finale, che cosa fa? Le offre da bere... e la avvelena, come in un buon vecchio romanzo della zia Agatha? Ma neanche per sogno! Le mette un sonnifero e se ne va, lasciandola lì a risvegliarsi con delle buste chiuse da aprire in un'occasione speciale. Poi, spacciandosi per Thomas (con cui Yael non vuole più avere niente a che fare), le dà un appuntamento in un ristorante in cima al World Trade Center, che sta per essere attaccato (non si capisce bene se l'attentato l'abbia organizzato lui o ne sia al corrente)... A rendere il finale ancora più trash, un attimo prima dell'attentato Yael apre le buste, in presenza di Thomas anche lui chiamato lì con l'inganno, realizzando quello che sta per accadere.
Quando sono arrivata all'ultima pagina, lo confesso, sentivo veramente la mancanza di un'astronave aliena atterrata per caso.

Valutazione finale: 2/5
Per come era iniziato, poteva essere un romanzo avvincente e carico di suspense. Per come è finito, mi è sembrato un calderone in cui infilare teorie del complotto tra l'altro non sempre funzionali alla trama.

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