Primo volume dell’omonima trilogia, il romanzo “The
Taker”, pubblicato in Italia con il titolo di “Immortal”, è il romanzo
d’esordio di Alma Katsu.
Non è ancora arrivato in Italia “The Reckoning”, mentre
“The Descent”, previsto come ultimo romanzo, dovrebbe essere pubblicato nel
2014.
Prima impressione
“Immortal” racchiude un’essenza gotica, mescolando urban
fantasy e romanzo storico, che si evince fin dalla copertina della versione
originale.
A stonare, nella versione italiana, è forse il titolo:
viene scelto un titolo inglese che non ha nulla a che vedere con quello
originale, senza che vi sia una precisa ragione.
La trama
Dopo essere stata arrestata per avere ucciso un uomo, la
giovane Lanore viene condotta in un ospedale affinché venga medicata per le
eventuali ferite riportare nel presunto scontro con la vittima. Qui incontra
Luke, un medico depresso sulla quarantina, al quale chiede di aiutarla a
fuggire, raccontandogli una storia in apparenza incredibile.
Per far sì che Luke le creda, Lanore si procura un’ampia
ferita, che si rimargina istantaneamente: lei è un’immortale, lo è da quasi
duecento anni e non può permettere che qualcuno – a parte Luke, che diviene ben
presto il suo confidente – venga a conoscenza del suo segreto.
Lanore, cresciuta nel Maine nell’Ottocento, ha una lunga
storia da raccontare, che inizia con l’amore non corrisposto provato nei
confronti di Jonathan, suo amico d’infanzia, con il quale ha successivamente
una relazione clandestina (i due sono divisi dalle differenze sociali: lui
appartiene a una famiglia ricca, lei no) culminata con il concepimento di un
figlio. Quando Jonathan, per pressione della famiglia, decide di sposare
un’altra ragazza, per Lanore non ci sono scelte: su imposizione familiare dovrà
lasciare il paese, fingendo di essere andata ad assistere un’anziana parente,
rifugiarsi in un convento e, dopo avere portato a termine la gravidanza, dare
in adozione il bambino.
Non è quello che succederà: convinta di voler crescere il
bambino piuttosto che rinunciare a tutto ciò che le rimane di Jonathan, prende
la decisione di non recarsi al convento, anche se questo le costerà l’abbandono
da parte della sua famiglia. La sua strada, però, si incrocia con quella di
Adair, un individuo crudele che si è macchiato di gravissimi reati nel corso
dei secoli... Adair viene da un Trecento in cui riuscì a ottenere l’immortalità
grazie a una pozione alchemica, e alla stessa Lanore non lascia scelta: dopo
avere abusato di lei e averla sottoposta a molteplici maltrattamenti, la
costringe a rendersi immortale allo stesso modo, come ha già fatto con tanti
altri. Lanore, a quel punto, non potrà più invecchiare, né tanto meno ferirsi o
morire, a meno che non sia lo stesso Adair a deciderlo. Quello che Lanore in un
primo momento ignora è che anche Jonathan sia nei piani futuri di Adair, che ha
in mente per lui qualcosa di addirittura più macabro...
Il tema centrale di questo romanzo è quello dell’immortalità,
trattato in modo più approfondito rispetto a quanto accade in genere negli
urban fantasy. Il “vissero per sempre felici e contenti” qui non c’è,
l’immortalità è piuttosto fonte di eterno tormento, sapendo che è controllata
da qualcun altro e che questa persona può darla e toglierla a proprio
piacimento, facendo eventualmente morire le sue creazioni tra le sofferenze più
atroci (come si avrà modo di vedere nel corso del romanzo).
Testo e struttura
Il testo è sempre fluido e scorrevole, invita il lettore
a proseguire per le oltre 400 pagine lungo le quali quest’intricata vicenda si
sviluppa.
Si alternano capitoli ambientati nel presente, narrati in
terza persona ma in cui il punto di vista è quello di Luke, capitoli ambientati
nel passato (molti di più), in cui la voce narrante è quella di Lanore in prima
persona, e altri capitoli ambientati in un passato ancora più lontano in cui
sono le vicende di Adair ad essere descritte in terza persona, come raccontate
da Lanore.
È a mio parere una struttura piuttosto convincente, che
dà molta più importanza a ciò che è veramente più importante: il lettore è
sicuramente più affascinato dal passato della ragazza che dalla fuga in
automobile in cui è accompagnata da Luke.
Inoltre, anche se si tratta del primo romanzo di una
trilogia, ha comunque quella che sembra una conclusione, punto di favore nei
confronti di altre serie in cui, invece, sono troppe le domande lasciate in
sospeso in attesa del volume successivo.
I personaggi
I personaggi sono caratterizzati molto bene, specie i tre
sui quali si incentra la vicenda, mentre gli altri sono talvolta lasciati un
po’ in secondo piano.
LANORE: siamo di fronte a una ragazza che
prova un amore ossessivo, che per ottenerlo sarebbe disposta a qualsiasi cosa;
nel suo sentimento, però, non vede niente di morboso, pensa anzi che la situazione
in cui si è ritrovata sia stata determinata soltanto dal comportamento di
Jonathan, colpevole di non amarla tanto quanto lei ama lui. È a mio parere una
ragazza ingenua soltanto in apparenza, che cerca di sfruttare a proprio
vantaggio le situazioni in cui si ritrova, finendo poi per covare un desiderio
di vendetta soltanto quando si vede messa da parte: lo fa con Jonathan, a cui
dopo essere divenuta immortale sarebbe disposta a fare del male per vendicarsi
del fatto che abbia sposato un’altra donna, lo fa addirittura con Adair, al
quale permette di seviziarla quasi a cuore leggero finché sa di essere la sua
favorita... Lanore è di fatto un personaggio molto controverso, dal quale il
lettore non può fare a meno di essere intrigato.
JONATHAN:
figlio di un proprietario terriero, fin da piccolo è sempre stato molto legato
a Lanore, ma mentre lei l’ha sempre amato in modo ossessivo lui l’ha sempre
considerata soltanto un’amica. C’è chi lo vede come un approfittatore che ha
sfruttato i sentimenti di Lanore finché ne ha tratto vantaggio, abbandonandola
quando la situazione si era fatta troppo gravosa; c’è chi invece lo vede come
un eterno indeciso che non può fare altro che arrendersi al fascino delle sue
corteggiatrici. Probabilmente la verità sta nel mezzo: da un lato la decisione
di Jonathan di abbandonare Lanore non è sicuramente apprezzabile, ma più che
dalla sua volontà è dettata piuttosto dalle convenzioni sociali e dal ruolo che
la famiglia ha previsto per lui; dall’altro lato non ha mai fatto credere a Lanore
da amarla tanto quando lei amava lui, ma lei stessa, presa dalla sua
ossessione, ugualmente ha scelto di non tirarsi indietro, forse sperando di
fargli cambiare idea.
ADAIR: quello
che diviene di fatto l’antagonista di Lanore è un personaggio fin da subito
misterioso, di cui si capisce che non sia animato da buoni intenti. Leggendo la
sua storia si evince di che cosa sia fatto il suo passato, ma soprattutto è il
colpo di scena che arriverà nelle fasi conclusive del romanzo ciò che forse
inorridirà di più di tutto il resto. È un personaggio innegabilmente
intelligente e scaltro, che nel corso dei secoli è riuscito non solo a
macchiarsi di crimini terribili, ma anche a nascondere astutamente la sua vera
identità. Al momento Lanore è riuscita ad avere la meglio nei suoi confronti,
ma non trattandosi di qualcosa di definitivo ho l’impressione che sia proprio
su di lui che “The Reckoning” sarà incentrato...
Valutazione
finale: 4,5/5
Alla luce delle valutazioni finora espresse non posso
fare a meno di riconoscere l’originalità di questo romanzo e la sua buona
costruzione.
Consiglio questo romanzo non solo a chi generalmente
legge romanzi incentrati su elementi fantastici, ma anche a chi non è molto
attirato da questo genere. “Immortal” di Alma Katsu è a mio parere un romanzo
che potrebbe piacere anche a loro.
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