lunedì 29 luglio 2013

RECENSIONE: trilogia “MY LAND” di Elena P. Melodia

Come avevo già anticipato ho alcune letture arretrate a proposito delle quali credo sia opportuno scrivere qualche post.
Partiamo dalla serie “My Land” (una trilogia  young adult a metà tra il thriller paranormale e l'urban fantasy), di Elena P. Melodia, che se non vado errata è uscita tra il 2010 e il 2011. L’ho letta nell’ultimo mese e ora sono pronta per parlarvene.

Prima impressione
La serie “My Land” si compone di tre romanzi:
1. Buio;
2. Ombra;
3. Luce.
Devo dire che inizialmente il titolo non mi diceva nulla... ma alla fine si scopre il perché la serie abbia proprio questo titolo.

La trama
Alma è una ragazza un po’ troppo snob, vista dalle sue nuove amiche (Seline, la patita dello shopping; Naomi, la ragazza tranquilla ma solare; Agatha, la ragazza taciturna che sembra nascondere molti cadaveri in cantina) come una leader, che non ci tiene a far sapere di provenire da una famiglia di ceto sociale medio-basso composta dalla madre, infermiera, dal fratello che si ritiene un vero riBBBBelle perché si veste in modo strano, è sempre imbronciato e tratta male chiunque (venendo considerato mezzo matto XD) e dalla sorella minore Lina, che non parla da quando ha subito un forte trauma.
La vita di Alma cambia improvvisamente in due modi, quasi contemporaneamente: per quello che succede ai suoi amici e per quello che succede dentro di lei... e fuori.
Dal punto di vista degli amici, Seline inizia a soffrire di problemi psicologici piuttosto seri dopo che il loro compagno di scuola Adam l’ha ripresa mentre era seminuda negli spogliatoi e ha diffuso il video. Le quattro ragazze decidono di vendicarsi aggredendo Adam, e Alma rimane piuttosto sconvolta da Agatha, che sembra quasi volerlo uccidere (Adam, terrorizzato da Agatha, in seguito si auto-accuserà di un incendio appiccato a scuola da lei stessa, perché teme ritorsioni da parte della ragazza). A questo si aggiunge che Naomi viene stuprata da un gruppo di satanisti, dopo essere stata adescata da uno di loro.
Nel privato, invece, dopo avere acquistato un quaderno dalla copertina viola, Seline inizia a scrivere, del tutto inconsapevolmente, nel cuore della notte quello che sogna: sogna efferati delitti, che puntualmente si trasformano in realtà, e addirittura arriva al punto di sentirsi spinta da una forza sconosciuta ad assassinare il proprio fratello. Terrorizzata da quanto sta succedendo e dal fatto che uomini vestiti tutti uguali la inseguano e sembrino svanire nel nulla se spinti in un corso d’acqua, Alma indaga sugli omicidi, anche grazie all’aiuto del compagno di scuola Morgan, che ha un comportamento piuttosto ambiguo e [ATTENZIONE! da questo punto in poi ci sono spoiler grandi come una casa] che le permette di conoscere quale sia la sua vera natura. Sia Alma sia Morgan, infatti, sono figli del Leviatano, una creatura che vuole che il mondo sia controllato dal male e che sfrutta le anime che non hanno mai avuto un corpo (i “mai nati”) per commettere delitti, facendole rivivere, incapaci di provare sentimenti, all’interno dei corpi riesumati di persone che si sono appena suicidate e modificando i ricordi di altre persone per dar loro una famiglia, che li dimenticherà non appena accetteranno la loro vera natura. Morgan fa parte di un gruppo di “mai nati” ribelli, che hanno scelto di allontanarsi dal male, e di cui anche Alma entra a far parte, pur sapendo che i “mai nati” fedeli al male vogliono ucciderli, cosa che di fatto accade a Morgan, la cui anima ritorna a My Land, il luogo in cui le anime che non hanno mai avuto un corpo si trovano in attesa di essere mandate sulla Terra. Ad aiutare Alma non ci saranno soltanto i “mai nati” ribelli, ma anche Adam (l’unico umano al quale Alma rivela la verità), le amiche (compresa Agatha, finita prima in carcere e poi in un ospedale psichiatrico per avere mummificato il corpo della zia per non farne scoprire la morte per una grave malattia e di conseguenza non essere affidata ai servizi sociali) e Cleo, una “mai nata” che stava dalla parte del male finché, all’improvviso, il contatto con Lina non ha rimosso tutto ciò che ricordava.

I personaggi
Alma si rivela, nel corso della serie, un personaggio innovativo e mai banale. Diversamente da molte protagoniste di romanzi appartenenti allo stesso genere, che aspettano di essere salvate miracolosamente dal ragazzo belloccio di turno, lei agisce in prima persona e - anche grazie alla sua incapacità di provare sentimenti - non si lascia mai andare a considerazioni troppo languide e soprattutto, grazie al cielo, non passa tutto il proprio tempo a pensare a quanto Morgan (che le piace e al quale rimane legata anche dopo averlo perso) sia un figo. Soltanto all’inizio l’ho trovata un po’ stereotipata: mi è sembrata la classica ragazza bella e stronza ai quali tutti corrono dietro nei film americani per adolescenti, che si diverte a maltrattare i compagni di scuola. Per fortuna non è stata così.
Gli altri personaggi, almeno quelli principali, mi sono sembrati ben caratterizzati e mai troppo banali o scontati: sono tutti personaggi di cui, una volta completata la lettura del terzo romanzo, mi è rimasta memoria.

Punti di perplessità
Troppe sotto-trame: oltre alla storyline principale, da un lato c’è la storia dello stupro di Naomi (che si rivela irrilevante per la trama principale), dall’altro quella dell’incendio a scuola (anch’essa irrilevante) e quella della mummificazione del corpo della zia di Agatha (che, di fatto, serve prevalentemente per permettere di introdurre il personaggio di Cleo e quello di suo fratello Rio). La mia impressione è che l’autrice sia stata un po’ troppo dispersiva, rischiando talvolta di allontanarsi da ciò che era il fulcro della narrazione.
Punti non chiariti: sarà che io sono una persona che vuole risposte ai propri dubbi, ma non ho capito perché Agatha abbia appiccato l’incendio, chi sia davvero il Leviatano (è una creatura malvagia e si serve dei propri figli per far trionfare il male... ma a parte questo? perché ha scelto di farlo?), ma soprattutto quale potere abbia Lina e perché riesca a ricordarsi di Alma quando quest’ultima è stata dimenticata da tutti (si dice più o meno velatamente che Adam non la dimentica perché s’è innamorato del suo lato umano, ma su Lina non si danno spiegazioni).
Finale troppo frettoloso: per i primi due romanzi e per buona parte, Alma indaga sugli omicidi (arrivando anche a mettersi nei guai con la legge) scoprendo che esiste un legame tra le vittime dei “mai nati”... invece di lasciarle scoprire come stanno le cose a poco a poco, però, l’autrice ha scelto di farle rivelare tutto, in un paio di pagine, da un’anima che Alma incontra a My Land. Sarà che mi piace che i misteri siano svelati un passo alla volta, invece di avere una soluzione su un piatto d’argento, ma avrei preferito che questo punto in particolare fosse stato trattato diversamente.

Ma ovviamente ci sono molti lati positivi...
Il primo che salta all’occhio è quello di non avere ambientato la serie in una location esistente. Non che ci sia nulla di male in questo, ma scegliere una località fittizia (chiamata “la Città”, in modo generico) spesso può aiutare per non far sembrare il romanzo troppo irrealistico.
Oltre a questo non posso fare a meno di notare come le creature inventate dall’autrice siano originali e mai viste in altri romanzi simili e che, seppure condannate dal proprio destino a comportarsi in un certo modo, siano riuscite a riscattarsi e a prendere le loro decisioni.
Inoltre, cosa che non sempre accade negli urban fantasy, è stata finalmente data più importanza al lato fantastico anziché a quello sentimentale (la relazione che si sviluppa tra Alma e Adam nel terzo romanzo è parte integrante della trama, e serve probabilmente a giustificare il fatto che Alma scelga di confidarsi con lui, ma non prende mai il sopravvento su tutto il resto).
È doveroso aggiungere anche che gli scontri tra le fazioni, quella dei “mai nati” orientati al bene e quella dei “mai nati” orientati al male, vengono sviluppati in maniera piuttosto originale e senza proporre scene trite e ritrite.

Valutazione finale: 4/5
È stata una serie molto emozionante, mai banale e scontata. L’idea di base aveva un buon potenziale e a mio parere questa idea è stata sviluppata nel migliore dei modi.

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