La trilogia svedese Millennium
di Stieg Larsson, è uscita in lingua originale tra il 2005 e il 2007. I tre
romanzi che la compongono sono:
1) Män som hatar
kvinnor (2005), uscito in Italia con il titolo Uomini che odiano le donne;
2) Flickan Som
Lekte Med Elden (2006), il cui titolo italiano è La bambina che giocava con il fuoco;
3) Luftslottet Som
Sprängdes (2007), pubblicato in Italia come La regina dei castelli di carta.
Si tratta di una serie di thriller che si è rivelata un
successo editoriale internazionale, successo incrementato anche dalle
trasposizioni cinematografiche (sia una versione svedese, con la produzione dei
tre film relativi ai tre romanzi, sia una versione americana di cui è uscito il
film legato al primo romanzo) che a detta di molti più che rendere onore ai
romanzi ne danneggiano la reputazione per chi ha visto i film senza prima
leggerli.
La serie
Il primo romanzo costituisce un episodio che, seppure
abbia delle connessioni con quanto accade dopo, non è strettamente legato, in
termini di eventi, al secondo e al terzo. Questi ultimi due, invece, sono uno
la conseguenza dell’altro e, seppure i temi trattati non siano esattamente gli
stessi (il secondo romanzo si avvicina a un giallo, il secondo tratta
prevalentemente di spionaggio), si può dire che “La regina dei castelli di
carta” inizi laddove termina “La bambina che giocava con il fuoco”.
Era intenzione dell’autore scrivere una serie di dieci
romanzi, ma dopo la sua morte avvenuta per un infarto mentre si trovava nella
redazione del giornale per cui lavorava – stessa sorte che, ironicamente, aveva
riservato a un personaggio secondario della serie – anche il quarto romanzo,
già in gran parte abbozzato, è stato destinato a rimanere inedito a causa di
una controversia legale tra il padre di Larsson, erede dei diritti sulla serie,
e la compagna dell’autore che pare averlo aiutato durante la stesura dei
romanzi ma che non ha potuto completare il quarto romanzo e pubblicarlo in
quanto non ha ereditato alcun diritto sulla serie in quanto lei e Larsson non
erano legalmente sposati.
La trama
Nella sua prima apparizione, in “Uomini che odiano le
donne”, Mikael Blomkvist è un giornalista che si ritrova nei guai con la legge
quando viene accusato di diffamazione, ingaggiato da un uomo ormai anziano che
da decenni non ha notizie di una sua nipote scomparsa nel nulla che ogni anno,
dal giorno della sua scomparsa, riceve un piccolo regalo, anonimo, per il
proprio compleanno. Convinto che ciò sia legato alla scomparsa di sua nipote,
che sospetta essere stata assassinata, chiede a Mikael di scoprire, dandogli
come tempo massimo un anno, che cosa ne sia stato di lei. In cambio gli offrirà
le prove per essere scagionato dalle accuse di diffamazione, in quanto con esse
potrebbe dimostrare che, quando ha precedentemente pubblicato, era vero.
Mikael accetta l’incarico, iniziando a fare indagini sul
passato della ragazza scomparsa basandosi sui pochi elementi che ha in mano,
elementi che sembrano condurre a numerosi delitti irrisolti in cui le vittime
erano donne. Riuscirà a portare a termine il proprio compito grazie all’aiuto
di Lisbeth Salander, una ragazza affetta da disturbi psichici che si rivela
un’ottima hacker.
Il personaggio di Lisbeth, già co-protagonista del primo
romanzo, assume un’importanza ancora maggiore nel secondo e nel terzo romanzo
della serie, che ruotano intorno a lei dall’inizio alla fine. In “La bambina
che giocava con il fuoco” Lisbeth si ritrova ad essere accusata di un delitto
che non ha commesso, in cui tutte le prove sembrano portare a lei. Come se non
bastasse i fantasmi del suo passato tornano alla luce e, oltre ad essere
legalmente ricercata, c’è qualcuno di ancora più pericoloso che certa Lisbeth,
nei confronti del quale lei ha un forte desiderio di vendetta. Se la caverà
grazie all’aiuto di Mikael, nonostante si fosse posta come obiettivo quella di
chiudere ogni contatto con l’amico, “colpevole” di non ricambiare i sentimenti
che Lisbeth provava nei suoi confronti.
“La regina dei castelli di carta” inizia esattamente dove
finisce il secondo romanzo della serie. In quest’ultimo Lisbeth, rimasta
gravemente ferita, è in ospedale e lotta tra la vita e la morte; quando
riaprirà gli occhi, inoltre, dovrà rispondere delle accuse di cui sopra e
affrontare nuovamente il proprio passato, in cui fu fatta rinchiudere in un
ospedale psichiatrico. Sarà ancora una volta Mikael ad aiutarla, insieme alla
sorella Annika, avvocato civilista che, in via del tutto eccezionale, accetta
la richiesta del fratello di rappresentare Lisbeth in tribunale nonostante le
cause penali non siano il suo ramo. In questa impresa sarà evidente che il
ricovero di Lisbeth in clinica faceva comodo a persone che avevano una certa
importanza nell’ambito dello spionaggio internazionale...
I personaggi
I personaggi principali della serie sono Mikael e
Lisbeth, i loro punti di vista si alternano a intervalli irregolari e talvolta
vi sono intermezzi in cui il punto di vista utilizzato dall’autore è quello di
altri personaggi. È inevitabile che, visto l’enorme spazio che è dato a Mikael
e Lisbeth (centinaia e centinaia di pagine per ciascuno dei tre romanzi) il
lettore venga a sapere molte cose su di loro.
A mio avviso entrambi i protagonisti sono ben
caratterizzati, ma è Lisbeth a risultare maggiormente interessante. Questo per
due motivi: innanzi tutto perché il secondo e il terzo romanzo sono incentrati
totalmente sulla giovane hacker, tanto che anche quando non è lei ad agire gli
altri personaggi agiscono in funzione della vicenda legata alla ragazza stessa,
ma anche perché è Lisbeth che, più di ogni altro, è in grado di evolversi
pagina dopo pagina. La conosciamo come una ragazzina che ce l’ha con il mondo
intero e che, seppure sia vero che ha avuto un passato difficile, tende forse
troppo spesso al vittimismo; la lasciamo che è diventata donna.
Testo e struttura
Se il primo romanzo ha una trama indipendente dagli altri
due, non si può dire lo stesso del secondo e del terzo: si può dire che “La
ragazza che giocava con il fuoco” e “La regina dei castelli di carta” siano una
vicenda unica che si suddivide in un primo e in un secondo atto. Come molte
serie, quindi, ad un certo punto soffre della brusca interruzione di una
vicenda ancora in corso: non dimentichiamo, infatti, che in lingua originale il
secondo e il terzo volume sono usciti a un anno di distanza. Stando alle
indiscrezioni il quarto romanzo avrebbe invece dovuto essere, proprio come il
primo, più indipendente e probabilmente incentrato sulla figura di Camilla
Salander, gemella di Lisbeth menzionata più volte, di cui non è chiaro che fine
abbia fatto.
Per quanto riguarda la narrazione è spesso scorrevole, ma
talvolta disorientante. Se è vero che il lettore, alla fine dei romanzi,
riuscirà a comprendere il legame tra ciascun elemento, da un altro punto di
vista i molteplici elementi che l’autore fa entrare in gioco lungo centinaia di
pagine possono far sì che il lettore perda il filo. Per concludere, quando un
puzzle ha troppe tessere alla quale non si è ancora trovata una collocazione,
il rischio può essere quello di perderle per strada.
Valutazione finale:
4/5
Suspense e coinvolgimento del lettore sono garantiti,
senza mai scendere troppo nel macabro (diversamente da quanto sembra avvenire
invece nelle versioni cinematografiche, ritenute troppo esplicite da taluni
spettatori), in tre romanzi mozzafiato di cui il secondo è probabilmente il
meglio riuscito.
Tutti gli elementi vengono spiegati in maniera coerente
e, se rimane qualcosa in sospeso, è solo perché purtroppo i seguiti che
dovevano vedere la luce non saranno mai scritti.
È una serie consigliabile agli appassionati di thriller e
di enigmi, ma non solo.
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