domenica 27 aprile 2014

Mini-recensione: “Miss Marple e i tredici problemi”, Agatha Christie [Miss Marple #1,5]

Da molti non considerato un vero e proprio romanzo, ma una serie di racconti, “Miss Marple e i tredici problemi”(1930)  non sempre viene considerato uno dei romanzi della serie con Miss Marple (in cui vengono invece inclusi gli altri 12). In realtà i vari racconti sono, in modo piuttosto originale, legati da un filo comune.

La trama
Nel villaggio di St. Mary Mead varie persone organizzano raduni settimanali a casa della famiglia Bantry, amici di Miss Marple, in cui sfidarsi a risolvere enigmi ispirati a casi di cronaca realmente accaduti. Naturalmente non può mancare Miss Marple, che spesso si rivela la più sveglia e attenta di tutti e riesce a risolvere enigmi in apparenza complessi e, per molti altri partecipanti, irrisolvibili.
Visto il successo dell’ “esperimento” l’anno successivo, quando tornano in vacanza dai Bantry gli stessi ospiti, decidendo di riproporre una simile iniziativa e sfidandosi nuovamente alla risoluzione di casi di cronaca.

Struttura
Il romanzo è suddiviso in vari capitoli, in ciascuno dei quali viene presentato uno dei “problemi” a cui si allude nel titolo.
I fatti sono narrati per voce dei personaggi stessi, che interagiscono tra di loro raccontando, a turno, il caso in questione.

Personaggi
Una delle pecche che non posso fare a meno di notare è come i personaggi siano spesso poco caratterizzati. Spesso scopriamo un personaggio perché chi lo introduce lo descrive con una sfilza di aggettivi, che non ce lo fanno conoscere fino in fondo.
È purtroppo una pecca comune a molti racconti brevi, e ciascun caso, di fatto, costituisce un racconto breve.

Valutazione: 3,5/5
A mio parere la Christie ha scelto un modo originale per proporre dei casi brevi, ma appunto la brevità ha un po’ “rovinato” trame che avevano sicuramente un ottimo potenziale e che avrebbero potuto essere sviluppate in modo più elaborato.
Per quanto riguarda i casi, alcuni sono indubbiamente molto interessanti, ma ce ne sono altri che, nel confronto, passano un po’ in secondo piano.
In conclusione l’ho apprezzato per certi versi e per altri un po’ meno.

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