giovedì 10 aprile 2014

Recensione: "Adam's family" di John Ramster

“Adam’s family” di John Ramster è un romanzo uscito nel 2001, del genere che oggi verrebbe definito “m x m” (sarà poi un genere... mah!). In alternativa c’è chi lo definisce erotico ma dal momento che non c’è MAI nessuna scena di sesso esplicita, né gay né etero (Adam è un fervido sostenitore della teoria “basta che respiri, e se appartiene alla stessa famiglia è ancora meglio), direi che non è il modo migliore per definirlo.

La trama
Credo che la cosa migliore sia iniziare con la quarta di copertina:
Adam Fox è giovane, bello e un seduttore nato. Arriva a Londra dalla campagna con l'intenzione di iscriversi a un corso universitario e si trasferisce presso la famiglia Robbins che vuole un ospite pagante. Ma nella casa tutto viene sconvolto: Ben, il fratello maggiore, gli fa delle proposte indecenti; Carmel, la sorellina, decide di scoprire le gioie del sesso grazie all'ospite inatteso e persino la futura mammina non sa resistere al richiamo degli ormoni. Adam non si fa troppo pregare e cerca di rendere felice tutta la famiglia, ma si sarebbe cacciato in un grosso guaio se la scoperta di un oscuro segreto non lo avesse salvato dal ricatto. La tragedia sfiorata gli fa però capire che, a volte, amare troppo è pericoloso.

Detto sinceramente, della trama non penso che ci sia molto altro di cui parlare. Adam se la fa con chiunque respiri, in particolare con i membri della famiglia, di cui nessuno mi dà l’idea di essere sano di mente.
Ogni tanto c’è qualche personaggio secondario, che compare di tanto in tanto e che generalmente non ha più importanza.

I personaggi
A parte quelli principali, sono solo nomi che non hanno nessun ruolo ben preciso e che compaiono di tanto in tanto a mio parere al solo scopo di allungare il brodo.
A mio parere Adam è il classico ragazzo che si crede supersexy, la padrona di casa Diane è una donna di mezza età che controlla finché può il suo istinto sessuale e che poi lo libera quando non può più trattenersi, il figlio Ben è un ragazzo modello che lavora 12 ore al giorno e che si rivela un pazzo inconcludente e la figlia Carmel è una donna che ha il terrore di morire vergine e zitella.
Li ho trovati abbastanza stereotipati, in tutta sincerità, e anche abbastanza piatti. Se non altro molto spesso fanno ridere.

Struttura
Il romanzo è narrato in prima persona, anche se in certi momenti, quando i protagonisti della scena sono altri personaggi, non sembra nemmeno che a raccontare il tutto sia la voce di Adam.
Il romanzo è suddiviso in capitoli. Questa suddivisione mi è sembrata abbastanza coerente con i fatti narrati.

Valutazione finale: 2,5/5
La trama, tutto sommato, è abbastanza interessante. Solo che si susseguono 427 pagine, in cui è tutto un ripetersi e ripetersi delle stesse cose.
Sinceramente mi aspettavo di più e ci ho messo 10 giorni a finirlo...
Lo consiglio solo agli appassionati del genere.

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