È giunto il momento di parlare di una lettura a cui mi
sono dedicata negli ultimi tempi. Si tratta della trilogia “Leviathan” di Scott
Westerfeld, che ho trovato nella biblioteca del mio paese in volume unico e che
ho preso in prestito più o meno due settimane fa.
Risale più o meno al periodo 2009-2010 (non ricordo l’anno
esatto) ed è così composta:
1) Leviathan;
2) Behemoth;
3) Goliath.
Iniziamo dalla trama
riportata sulla quarta di copertina.
Sarajevo, 1914:
dopo l’attentato all’arciduca d’Austria scoppia la prima guerra mondiale. Ma se
a combattersi fossero bestie e macchine? Allora sareste nel mondo di “Leviathan”,
“Behemoth” e “Goliath”. Sareste nel mondo di Alek e Deryn.
È come una guerra
tra universi differenti. Da una parte, le potenze Cigolanti e le loro macchine.
Dall’altra, gli alleati Darwinisti e le loro creature di sintesi. Carburante contro
cibo, metallo contro pelle. Alek contro Deryn.
Aleksander è il
figlio dell’arciduca assassinato, in fuga da un impero di cui nessuno lo vuole
erede. Deryn è una ragazza arruolata in vesti maschili nell’aviazione
britannica, decisa a vivere come vuole. Si incontrano per caso ma si alleano
per scelta e affrontano il conflitto insieme, da Istanbul a New York, tra battaglie
aeree e rivoluzioni, Alek e Deryn impareranno che cosa sono il caos e l’odio,
ma anche l’amicizia e la speranza, forse addirittura l’amore.
In una trilogia
steampunk che incalza il lettore con colpi di scena e scontri all’ultimo
sangue, Scott Westerfeld ci regala un viaggio appassionante nelle infinite
possibilità della storia: che sia quella del mondo o di ciascuno di noi.
Non credo che ci sia molto altro da dire. Viviamo in un
mondo che nulla ha a che vedere con il vero mondo di un secolo fa.
Alek è l’erede al trono dell’impero austro-ungarico, ma
preferirebbe non esserlo piuttosto che essere inseguito da chi lo vuole
eliminare. Deryn/Dylan è una ragazzina che non ha alcuna intenzione di
dedicarsi alle faccende domestiche e che si arruola nell’aviazione. I due s’incontrano,
diventano amici, partecipano in prima persona a eventi storici e cercano di
proteggersi a vicenda, in certi momenti. Grazie al cielo almeno non sono loro a
salvare il mondo.
Accanto a loro ci sono anche altri personaggi “minori” e
qualche animale creato in laboratorio. I personaggi mi sembrano comunque tutti
abbastanza determinati.
Struttura della
serie
Si tratta di tre romanzi che, a mio parere, sono tre per
pure finalità commerciali. La trama del secondo inizia proprio da dove finiva
il primo, la trama del terzo inizia proprio da dove finiva il secondo. Di fatto
avrebbe potuto essere un romanzo solo.
Si alternano, in terza persona, quello di Alek e quello
di Deryn, a intervalli regolari di due capitoli, in modo piuttosto ordinato.
Valutazione
finale: 3,5/5
Se c’è una cosa che in genere non amo è la fantascienza
ambientata in un passato ispirato alla realtà, ma con episodi totalmente
immaginari. Questa è una delle ragioni per cui questa serie mi convince
soltanto a metà. Inoltre ho avuto l'impressione che fosse troppo prolissa...
Per il resto ho apprezzato il fatto che il lato
sentimentale sia mooooolto secondario (fino a metà del terzo romanzo, tra l’altro,
Alek è convinto che Deryn sia un ragazzo), dando principale rilievo all’azione.
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