venerdì 30 maggio 2014

Recensione: la serie "Remember me" di Christopher Pike

La serie “Remember me” di Christopher Pike, risalente alla fine degli anni ‘80(?) è una serie urban fantasy young adult nata molto prima che questo fenomeno divenisse di portata internazionale. Dentro di me, comunque, ho avuto l’impressione che, anno ’80, ’90 o presente, non cambia molto: in certi casi, dal secondo libro in poi, si ha la netta sensazione che l’autore abbia avuto l’intenzione di allungare il brodo.

La serie è così costituita:
1) Ricordati di me;
2) La morte può attendere;
3) Ancora tra noi.

Il primo romanzo fu pubblicato, una ventina d’anni fa, da una serie per ragazzini delle scuole medie che si chiamava Junior Mondadori. Lo lessi quando ero in terza media e tra l’altro una scena mi ispirò inconsciamente quando scrissi la prima bozza di un mio racconto, diversi mesi più tardi. Ma questo è un altro discorso.
Non sapevo che facesse parte di una serie... e devo ammettere che, tutto sommato, forse stavo bene anche senza saperlo. ;-)

Trama
Shari Cooper è una 18enne straricca, che vive insieme ai genitori straricchi, al fratello diabetico ventenne e, di tanto in tanto, ad Amanda, figlia della donna delle pulizie che sembra avere un rapporto piuttosto stretto con Jimmy, fratello di Shari.
Come in ogni romanzo americano per adolescenti, tutto inizia con una festa, i cui partecipanti sono, oltre ad Amanda e Shari:
- Beth, la festeggiata;
- Jeff, il ragazzo della festeggiata;
- Jo, la migliore amica di Shari segretamente innamorata di Jeff;
- Dan, il ragazzo di Shari che ha una relazione segreta con Beth.
Giusto per chiarire: queste relazioni sentimentali che fanno tanto versione young adult di “Beautiful” non hanno NULLA a che vedere con la trama.
Alla festa decidono di organizzare una seduta spiritica per mettersi in contatto con Peter, il fratello di Jeff defunto in un incidente, che a quanto pareva era un caro amico di Shari.
Shari, pensando che tutto sia un bluff, si allontana e si rifugia da sola in balcone. Qualcuno la butta giù e lei si risveglia fantasma, senza sapere di esserlo finché non vedrà il proprio cadavere all’obitorio.
C’è chi parla di suicidio, ma lei sa benissimo di essere stata assassinata da uno dei suoi amici. Seppure non sia semplice, inizia a indagare, con l’aiuto di un altro fantasma (proprio Peter, del quale finirà per innamorarsi) e perseguitata da una strana ombra, che sembra conoscere un segreto del suo passato che lei ignora, segreto per il quale è stata uccisa.

Questo per quanto riguarda il primo romanzo: nel secondo e nel terzo Shari e Peter, non si sa bene perché, si reincarnano in una giovane coppia di latino-americani drogati, ai quali devono salvare la vita. Ci sono nuovi misteri, ma sicuramente non al livello dei precedenti. Le Ombre, inoltre, hanno un ruolo, a mio parere, molto incoerente con quello che avevano nel primo romanzo.

Struttura
I romanzi sono narrati per larga parte in prima persona (a parte quando, nel secondo, viene narrata in terza persona la storia della disadattata sociale ispanica), talvolta con un linguaggio molto semplice e forse un po’ troppo colloquiale, come se la voce narrante stesse tenendo un comizio per un pubblico di tredicenni. Il testo scorre bene, ma avrei preferito, forse, che fosse un po’ più elaborato.
I romanzi sono tutti e tre piuttosto brevi e, per quanto riguarda il secondo e il terzo... beh, forse avrei preferito se non fossero mai stati scritti!

Valutazione finale: 3/5
È una serie che vi consiglio se avete meno di 15 anni. Se ne avete qualcuno in più secondo me è già troppo tardi per apprezzarla... specie come serie completa. Il primo romanzo, invece, tutto sommato potrebbe anche intrigare ancora un po’, se siete appassionati di gialli e di thriller... perché, sia chiaro, il primo non è null’altro che una sorta di giallo; con una detective dallo stato metafisico un po’ particolare, ma pur sempre un giallo.


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