venerdì 16 maggio 2014

RECENSIONE: Nicci French, "Dolce e crudele"

“Dolce e Crudele”, romanzo del 1999 di Nicci French (secondo quanto riportato nel libro una giornalista inglese, secondo quanto riporta Wikipedia lo pseudonimo con cui una coppia di giornalisti, marito e moglie, firmano romanzi a quattro mani) è un elogio allo stalking e alla violenza domestica, ma solo qualora sia commesso da un bell’uomo che è il grande ammmmmmmore della tua vita, che dopo circa 200 pagine di scene sadomaso appena accennate si trasforma nelle ultime 150 in un thriller.
Me lo sono ritrovata davanti in biblioteca qualche giorno fa, l’ho preso in prestito e me lo sono letta in un giorno, tra le varie pause al lavoro e la sera.

La trama
Alice è una giovane scienziata che lavora per un’azienda farmaceutica. Ha molti amici e un fidanzato con cui tutto va a gonfie vele. Non vorrebbe cambiare niente nella sua vita, almeno finché per puro caso, per strada, si imbatte in un perfetto sconosciuto. Dell’uomo in questione scopriamo che: 1) è bello, 2) ha gli occhi blu, 3) è un alpinista. Il comportamento di Alice è ovviamente quello che qualunque donna normale terrebbe nei confronti di un perfetto sconosciuto: senza nemmeno averci parlato, se lo porta a letto.
Cosa succede a quel punto? Mhm... per più o meno una settantina di pagine Adam, questo è il nome dello sconosciuto, la segue di nascosto, la tartassa di telefonate, le scrive delle lettere. Come qualunque donna normale, Alice si ritrova pazzamente innamorata di lui. Le basta un nanosecondo per sbarazzarsi della sua vecchia vita e, dopo avere abbandonato la casa dello storico fidanzato, si trasferisce da Adam che, a velocità record, da far invidia a un paranormal romance con protagonisti sedicenni, le fa una proposta di matrimonio. Ovviamente, come qualunque donna normale, Alice accetta senza mezzi termini. D’altronde chi rifiuterebbe un uomo bello con gli occhi azzurri? Il fatto che sia uno stalker e che la costringa ad avere rapporti sadomaso lo rende incredibilmente rommmmmmmantico.
Alice si sposa, taglia i ponti con tutti, come qualunque donna che ha trovato il vero ammmmmmmore si annulla più di quanto si annulli Bella Swan di “Twilight” e scopre tante cose sulla vita del marito, ovvero che: 1) è bello, 2) ha gli occhi blu, 3) è un alpinista rimasto coinvolto in una disgrazia in cui morì varia gente, tra cui una sua ex ragazza alpinista.
Frattanto arrivano strane telefonate, strani messaggi e bottiglie di latte piene di insetti morti. Quest’ultimo episodio tra l’altro fa convincere Alice che il suo ex fidanzato sia uno stalker e che la sta tormentando, e lei corre ad accusarlo. Però da un certo punto in poi tutto finisce e il perseguitatore(?) non si fa più vivo. Infatti, faccenda da niente, a fare tutto ciò era una ragazza che poi è finita in un fiume, sorella di un’ex amante di Adam che lo aveva lasciato. E le ex di Adam morte dopo averlo lasciato, diventano due.
Tra un rapporto sadomaso e l’altro e tra un pedinamento e l’altro dal suo rommmmmmantico marito, Alice inizia a indagare su di lui, scoprendo che i suoi sospetti sono abbastanza fondati...

Bonus: come in TUTTI i thriller che si rispettino, quando (oltre la metà del romanzo) iniziamo a renderci conto che si tratta di un thriller, la scena clou è, naturalmente, l’omicidio del gatto della protagonista.
Doppio bonus: il gatto non era mai stato menzionato fino alla pagina precedente, e fa la propria comparsa appositamente per essere ucciso.

I personaggi
ALICE: è una donna intelligente, acculturata e indipendente, a parole. E allora perché sposa un maniaco, sapendo bene che è un maniaco, dopo poche settimane di frequentazione? Ma è ovvio: perché i maniaci sono rommmmmantici. Nel finale, dopo un tragico epilogo, si rende conto che sposare un maniaco non è stata una cosa molto intelligente, ma ora che lui non c’è più la sua vita è vuota: lui voleva ucciderla... ma voleva ucciderla solo perché la amava! E dire che fino a tre pagine prima mi sembrava che avesse aperto gli occhi...
ADAM: è un alpinista, è bello e ha gli occhi blu. Questo lo rende rommmmmantico. Il fatto che si diverta a stalkerare e seviziare la propria compagna lo rende ancora più rommmmmantico.
TUTTI GLI ALTRI: sono poco più che nomi, perché nella vita di Alice, occupata dal suo grande ammmmmmore, non c’è spazio per loro.

Valutazione finale: 3/5
Trama: potenzialmente interessante, ma non sfruttata al meglio.
Personaggi: abbastanza piatti, oppure visti e rivisti.
Finale: dal punto di vista del mistero, è abbastanza scontato.
Nota positiva: Nicci French ha scritto di una protagonista che ama essere seviziata e stalkerata, dato che l’uomo che commette tali azioni ha charme, e ha descritto uno stalker sadico come un eroe romantico, cosa che va molto di moda ora, oltre dieci anni prima che questo genere di trame venissero di moda.

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