sabato 21 giugno 2014

RECENSIONE: "La voce invisibile del vento" di Clara Sanchez

Clara Sanchez deve essere la risposta latina a Nicholas Sparks... non saprei in che altro modo definire questo romanzo, che ho letto perché la trama riportata sulla quarta di copertina mi dava l'idea di essere molto avvincente.

Spagna, località di Las Marinas. La luce si è ritirata verso qualche luogo nel cielo. Il buio della notte avvolge le viuzze del paese e il mare è nero come la pece. Julia ha perso la strada di casa: è circondata dal silenzio e sente solo la voce del vento che soffia dal mare, e profuma di sale e di fiori. Non ricorda cosa sia successo: era uscita a prendere il latte per suo figlio, ma sulla strada del ritorno all'improvviso si è ritrovata in macchina senza soldi, documenti e cellulare. In pochi minuti quella che doveva essere una vacanza da sogno si è trasformata in un incubo. Per le strade non c'è nessuno, le case sulla spiaggia sembrano tutte uguali e Julia non riesce a ritrovare l'appartamento nel quale l'attendono il marito Felix e il figlio di pochi mesi. Prova a contattarli da un telefono pubblico, ma la linea è sempre occupata. Tutto, intorno a lei, è così familiare eppure così stranamente irreale. Tra le vie oscure e labirintiche c'è solo una luce, quella di un locale notturno. A Julia non resta altra scelta che raggiungerlo, nella speranza di trovare qualcuno che l'aiuti. Qui, quasi ad aspettarla, c'è un uomo, un tipo affascinante, con la barba incolta e l'accento dell'Est Europa, che sembra sapere tante, troppe cose su di lei. Si chiama Marcus: Julia ha la sensazione di averlo già incontrato da qualche parte. Fidarsi di lui è facile. Eppure Marcus non è quello che sembra e nasconde qualcosa, come ha appena scoperto anche Felix, che sta cercando in tutti i modi di riavere Julia con sé. Ma la donna può affidarsi solo a sé stessa. Deve ascoltare il vento che continua a soffiare intorno a lei. Deve capire cosa sta accadendo. Perché è lì, nel suo istinto di sopravvivenza, che può trovare finalmente la strada di casa.

Io mi ero fatta i miei viaggi: Julia perde la memoria, ha a che fare con un pazzo/ stalker/ criminale/ ecc... e cerca di trovare un modo per liberarsi di lui e tornare alla sua vecchia vita di cui riesce comunque a ricordare qualcosa.
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No, non è così. E, anzi, dalla quarta di copertina a mio parere la storia sembra ben diversa da quello che è.
La trama, infatti, è molto diversa. Julia ha un incidente in macchina, batte la testa e finisce in coma. Inizia a sognarsi di quel Marcus e di tanta altra gente, mentre per Felix inizia un lungo revival dei bei tempi andati, che forse non erano poi così tanto bei tempi, dato che Julia, mentre era già in attesa del loro figlio, andava a letto con quel Marcus di cui sopra che tra l'altro da lei si faceva mantenere.
Si sussegue il sogno di Julia, si susseguono le saghe mentali di Felix... e dopo circa 360 pagine vediamo il finale, dove finalmente Julia si sveglia dal coma nel modo in cui la gente si sveglia dal coma nei film.

Struttura
Il romanzo è narrato in terza persona, alternando capitoli col punto di vista di Julia e capitoli col punto di vista di Felix, anche se a mio parere la Sanchez pasticcia un po' e a volte scorge anche il punto di vista di altri personaggi.
Il testo è comunque piuttosto scorrevole e, nonostante la lunghezza del romanzo, sono riuscita a leggerlo molto in fretta.

Valutazione: 3/5
Ho idee un po' contrastanti a proposito di questo romanzo. L'ho letto in fretta e tutto sommato non mi ha annoiata (specie nella parte del sogno di Julia, perché quella di Felix non mi è sembrata affatto alla stessa altezza), anche se a mio avviso questo romanzo è totalmente privo di colpi di scena ed è piuttosto scontato.

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