sabato 28 giugno 2014

RECENSIONE: "L'ombra dell'ultima rosa" di Wolfram Fleischhauer

L'avevo già visto, in biblioteca, e avevo già letto la quarta di copertina. Avevo pensato che potesse essere interessante, ma non mi aveva convinta fino in fondo. La seconda volta ho deciso di dargli una possibilità...

La trama
Siamo a Berlino alla fine degli anni '90. Giulietta è una ballerina di danza classica, una di quelle che vivono per la danza e che credono che tutto il resto sia da demonizzare. In un teatro berlinese incontra Damian, un ballerino argentino di tango, con il quale ha un'intensa quanto breve storia d'amore.
Poi lui fugge in Argentina... e fugge dopo avere aggredito e legato il padre di Giulietta a casa della ragazza, mentre lei era assente, e averle fatto capire che deve chiedere spiegazioni proprio al padre, e non a lui, per quello che è successo. Il padre, da parte sua, fin dal prologo sembra avere qualcosa da nascondere.
Giulietta, anziché fare quello che avrebbe fatto qualunque persona normale, lo rincorre a Buenos Aires, dove Damian sembra scomparso nel nulla e dove Giulietta si affida a perfetti sconosciuti per ritrovarlo, in primis la psicologa americana Lindsay.
Rivedendo vecchie performance di Damian, Giulietta si rende conto che c'è un codice segreto nei suoi balli, e che cerca di lanciare messaggi, che lei riesce a decifrare anche con l'aiuto della nuova amica psicologa.
E a poco a poco inizia a delinearsi uno scenario inquietante: ingredienti la Germania Est, la dittatura argentina, i figli dei desaparecidos... e un finale in cui Giulietta, ancora una volta, si comporterà in modo tutt'altro che normale.

Struttura
Il romanzo è narrato in terza persona, è coinvolgente e scorrevole... ma non sempre. All'inizio ci dobbiamo sorbire un buon centinaio di pagine, ovvero circa un quarto del romanzo, che narra la nascita della storia tra Giulietta e Damian, che in realtà si potrebbe descrivere così: i due si vedono, dopo mezz'ora vanno a letto insieme e continuano a vedersi. Inoltre, nonostante stiano insieme da pochissimo tempo, lui va e viene a casa di lei, con il suo mazzo di chiavi, così come se niente fosse, senza nemmeno avvertire.
Il punto di vista è quello di Giulietta... ma non sempre. Ci sono momenti in cui si intravede quello di altri personaggi, non tanto perché sia rilevante, ma perché, a mio avviso, il punto di vista non è gestito in modo esattamente impeccabile. Ma questa è stata solo una sensazione che ho avuto...

Personaggi
Non mi è sembrato di vedere personaggi stereotipati e, devo dirlo, la maggior parte di loro mi sono sembrati piuttosto interessanti, con una storia intrigante da raccontare. Li ho apprezzati parecchio, anche se ho spesso avuto l'impressione che si comportassero (specie Giulietta) in modo piuttosto inverosimile.

Valutazione finale: 4/5
A mio parere questo romanzo è stato un buon mix di mistero e storia recente; non l'ho apprezzato proprio al 100%, ma a un buon 90% posso dire di esserci arrivata. La mia valutazione non può essere altro che positiva.

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